sabato 1 gennaio 2011
Brain Games & Brain Training - Lumosity
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YouTube Blog: Play of the year
The best 2010 movies
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Clock DJ | Fubiz™
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venerdì 31 dicembre 2010
SOFTWERLAND: 2011 su CIBERNIX
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HAPPY NEW YEAR
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http://faustino.evoserv.net/annee/2010_11_p.htm
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HAPPY NEW YEAR
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martedì 28 dicembre 2010
browsernik - Tatiana Plakhova
FOLK COMPLEXITY by Tatiana Plakhova from Tatiana Plakhova on Vimeo.
MUSIC IS MATH from Tatiana Plakhova on Vimeo.
FOLK COMPLEXITY by Tatiana Plakhova from Tatiana Plakhova on Vimeo.
LINKS PROJECT from Tatiana Plakhova on Vimeo.
VIOLIN from Tatiana Plakhova on Vimeo.
MUSIC IS MATH from Tatiana Plakhova on Vimeo.
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browsernik - Tatiana Plakhova
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Un Gene per il comportamento impulsivo grave
Un gene per il comportamento impulsivo grave La mutazione scoperta è a carico del gene HTR2B che codifica per un tipo di recettore per la serotonina, un neurotrasmettitore in grado d'influenzare molti comportamenti, tra cui l'impulsività Una variante genetica di un recettore del cervello umano può contribuire al comportamento impulsivo violento sotto l'influenza dell'alcol: è quanto hanno scoperto i ricercatori del National Institutes of Health (NIH) che descrivono il risultato in un articolo pubblicato sulla rivista Nature. “L'impulsività, o 'tendenza all'azione senza previsione', compare in molti comportamenti patologici, tra cui il suicidio, l'aggressività patologica e le dipendenze”, ha commentato David Goldman, direttore del Laboratory of Neurogenetics del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) dei NIH. “Ma si tratta anche di un tratto di grande valore conservativo per l'individuo quando occorre prendere decisioni tempestive in situazioni ad alto rischio." In quest'ultima ricerca, i ricercatori hanno studiato un campione di questi soggetti impulsivi in Finlandia, in cui vive tutt'ora una popolazione con una storia genetica unica. “La maggiore parte dei finlandesi deriva da un ristretto numero di coloni originari, una circostanza che diminuisce la complessità della ricerca sulle cause della patologia nel paese”, ha continuato Goldman. “Studiando la genetica dei soggetti che hanno commesso crimini violenti si aumenta così la probabilità di trovare geni in grado d'influenzare il comportamento impulsivo.” I ricercatori hanno sequenziato il DNA dei soggetti impulsivi e hanno confrontato i dati raccolti con sequenze analoghe di soggetti normali, che costituivano il gruppo di controllo. Da ciò si è scoperto che una singola variazione, che blocca un gene noto come HTR2B, è un fattore predittivo di comportamento impulsivo. L'HTR2B codifica per un tipo di recettore per la serotonina presente nel cervello. Una parziale conferma del dato è il fatto che la serotonina è un neurotrasmettitore in grado d'influenzare molti comportamenti, tra cui l'impulsività. “L'aspetto interessante è che da sola la mutazione genetica non può causare questo tipo di comportamento”, ha sottolineato Goldman. “I portatori di tale mutazione a carico del gene HTR2B che hanno commesso crimini da comportamento impulsivo erano maschi ed erano tutti diventati violenti solo dopo ave consumato alcol, che di per sé porta a un calo delle inibizioni dei comportamenti”. Pubblicato da nicblog a 10:19 0 commenti Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Google Buzz
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SOFTWERLAND
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lunedì 27 dicembre 2010
browsernik - PARACADUTISMO: il sogno di Icaro è quasi... realtà
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Galileo - Giornale di Scienza | Nel cervello come in un videogame
Si tratta di un database open source e open access, in cui poter esplorare nel dettaglio, attraverso animazioni e disegni al computer, il cervello di un topo.
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Galileo - Giornale di Scienza | Nel cervello come in un videogame
Si tratta di un database open source e open access, in cui poter esplorare nel dettaglio, attraverso animazioni e disegni al computer, il cervello di un topo.
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CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica
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domenica 26 dicembre 2010
Viaggio in Cappadocia TURCHIA
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24.08.10 проекционное шоу в Харькове (http://vj.kharkov.ua)
Fantastico
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24.08.10 проекционное шоу в Харькове (http://vj.kharkov.ua)
Fantastico
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Ti amo anche se non so chi sei | Scienza in Rete
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Buone Feste da Google 2010
Gli utenti di Google aiuteranno 50.ooo.ooo di persone nel 2011
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Buone Feste da Google 2010
Gli utenti di Google aiuteranno 50.ooo.ooo di persone nel 2011
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Le emozioni, i dubbi, la rabbia Facebook studia il suo popolo - Repubblica.it
LA RICERCA
Le emozioni, i dubbi, la rabbia
Facebook studia il suo popoloI giovanissimi sono i più irrequieti, con l'età si tende a parlare degli altri e pensare alla famiglia. I pensieri positivi sono molto apprezzati, quelli negativi i più discussi e commentati. Ecco cosa emerge dall'analisi dei messaggi che gli utenti del social network pubblicano sulla loro bacheca di TIZIANO TONIUTTI
ROMA - Un milione di pensieri degli utenti passati al setaccio, tra la popolazione di madrelingua inglese. Questa la via scelta da Facebook per provare a disegnare una mappa sociale basata sulle emozioni e gli stati d'animo, attraverso l'analisi dei messaggi di "status" lasciati dagli utenti. Ne viene fuori un quadro complesso che dipinge le correlazioni tra età e sensazioni condivise, pensieri e parole, argomenti che diventano importanti in orari ben precisi. Che delinea un livello di interazione tra individui finora inedito e che esiste perché esiste lo spazio virtuale del social network.L'analisi. Facebook ha analizzato la correlazione tra età, argomenti e linguaggio utilizzato per esprimerli. E la linea tracciata dai risultati è chiara: i messaggi con contenuti positivi, spiritosi, ironici, raccolgono molti "mi piace": gli utenti cliccano volentieri sul pulsante di apprezzamento, un'approvazione silenziosa in termini di parole ma che crea comunque un volume di interesse. Se invece i messaggi sono di tendenza negativa, pensierosa o più articolata, gli utenti/amici di chi l'ha scritto tendono a commentare ed esprimere più dettagliatamente il loro punto di vista sull'argomento. Mal comune mezzo gaudio insomma, ma in questo comportamento si può leggere una strutturazione più complessa della risposta sociale: ti rispondo per aiutarti, ma anche per aiutarmi e per vedere se qualcun altro scriverà qualcosa che potrà aiutare anche me. Insomma, la
https://secure.europe.hp.com/h41111/rfg_formprocessor/global-essn-proliant-mi.../it/smb/tsg/repubblica.it-ba-st_300x250_chev/master_Global_ESSN_ProLiant_MicroServer/20101202" target="_blank"> http://ad-emea.doubleclick.net/jump/N5851.157625.MANZONIADVERTISING./B5067884...?">"rete sociale" nella sua realizzazione ideale.
Età e orari. Dal punto di vista dell'età, secondo i dati sono gli utenti più giovani quelli più arrabbiati, e focalizzati sulla propria persona. Nei loro messaggi ci sono più emozioni negative e parolacce rispetto a quelli degli utenti più adulti, che invece tendono a privilegiare argomenti come la famiglia, il lavoro e le vite degli altri: più si sale con l'età, più i pronomi si spostano dalla prime persone alla seconde. L'ora del giorno in cui si accede al network incide anche sulla scelta di argomenti e parole. A notte fonda, verso le 4, l'argomento più gettonato è naturalmente il sonno, mentre il lavoro è ciò di cui si parla prima di andare in ufficio. Quando il cielo è buio, intorno all'una di notte, arrivano le emozioni più negative, mentre all'alba, intorno alle sette, i commenti sono positivi e riflettono l'arrivo della luce. La linea emotiva dei pensieri accompagna infatti l'arco solare, iniziando positiva e esprimendo più negatività mano a mano che il sole tramonta.Un quadro vivente. Con questa analisi, Facebook ha realizzato un'istantanea animata del campione sociale preso in oggetto, che probabilmente alla luce dei modelli di vita non dissimili, si può estendere all'occidente tutto e non solo ai paesi anglofoni. Sono però dati che rimangono dentro Facebook, e che studiati in dettaglio fuori dal social network potrebbero aiutare a comprendere meglio come vivono le persone, cosa spinge la gente a condividere un pensiero, e se davvero la misurazione della qualità della vita può basarsi ancora su parametri antecedenti alle reti sociali. Sono dati che dimostrano l'esistenza di una umanità che utilizza la tecnologia come ausilio alla socialità, dopo che nella scorsa era, quella della tv, l'aveva utilizzata per isolarsi.
(24 dicembre 2010) © Riproduzione riservata
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Le emozioni, i dubbi, la rabbia Facebook studia il suo popolo - Repubblica.it
LA RICERCA
Le emozioni, i dubbi, la rabbia
Facebook studia il suo popoloI giovanissimi sono i più irrequieti, con l'età si tende a parlare degli altri e pensare alla famiglia. I pensieri positivi sono molto apprezzati, quelli negativi i più discussi e commentati. Ecco cosa emerge dall'analisi dei messaggi che gli utenti del social network pubblicano sulla loro bacheca di TIZIANO TONIUTTI
ROMA - Un milione di pensieri degli utenti passati al setaccio, tra la popolazione di madrelingua inglese. Questa la via scelta da Facebook per provare a disegnare una mappa sociale basata sulle emozioni e gli stati d'animo, attraverso l'analisi dei messaggi di "status" lasciati dagli utenti. Ne viene fuori un quadro complesso che dipinge le correlazioni tra età e sensazioni condivise, pensieri e parole, argomenti che diventano importanti in orari ben precisi. Che delinea un livello di interazione tra individui finora inedito e che esiste perché esiste lo spazio virtuale del social network.L'analisi. Facebook ha analizzato la correlazione tra età, argomenti e linguaggio utilizzato per esprimerli. E la linea tracciata dai risultati è chiara: i messaggi con contenuti positivi, spiritosi, ironici, raccolgono molti "mi piace": gli utenti cliccano volentieri sul pulsante di apprezzamento, un'approvazione silenziosa in termini di parole ma che crea comunque un volume di interesse. Se invece i messaggi sono di tendenza negativa, pensierosa o più articolata, gli utenti/amici di chi l'ha scritto tendono a commentare ed esprimere più dettagliatamente il loro punto di vista sull'argomento. Mal comune mezzo gaudio insomma, ma in questo comportamento si può leggere una strutturazione più complessa della risposta sociale: ti rispondo per aiutarti, ma anche per aiutarmi e per vedere se qualcun altro scriverà qualcosa che potrà aiutare anche me. Insomma, la
https://secure.europe.hp.com/h41111/rfg_formprocessor/global-essn-proliant-mi.../it/smb/tsg/repubblica.it-ba-st_300x250_chev/master_Global_ESSN_ProLiant_MicroServer/20101202" target="_blank"> http://ad-emea.doubleclick.net/jump/N5851.157625.MANZONIADVERTISING./B5067884...?">"rete sociale" nella sua realizzazione ideale.
Età e orari. Dal punto di vista dell'età, secondo i dati sono gli utenti più giovani quelli più arrabbiati, e focalizzati sulla propria persona. Nei loro messaggi ci sono più emozioni negative e parolacce rispetto a quelli degli utenti più adulti, che invece tendono a privilegiare argomenti come la famiglia, il lavoro e le vite degli altri: più si sale con l'età, più i pronomi si spostano dalla prime persone alla seconde. L'ora del giorno in cui si accede al network incide anche sulla scelta di argomenti e parole. A notte fonda, verso le 4, l'argomento più gettonato è naturalmente il sonno, mentre il lavoro è ciò di cui si parla prima di andare in ufficio. Quando il cielo è buio, intorno all'una di notte, arrivano le emozioni più negative, mentre all'alba, intorno alle sette, i commenti sono positivi e riflettono l'arrivo della luce. La linea emotiva dei pensieri accompagna infatti l'arco solare, iniziando positiva e esprimendo più negatività mano a mano che il sole tramonta.Un quadro vivente. Con questa analisi, Facebook ha realizzato un'istantanea animata del campione sociale preso in oggetto, che probabilmente alla luce dei modelli di vita non dissimili, si può estendere all'occidente tutto e non solo ai paesi anglofoni. Sono però dati che rimangono dentro Facebook, e che studiati in dettaglio fuori dal social network potrebbero aiutare a comprendere meglio come vivono le persone, cosa spinge la gente a condividere un pensiero, e se davvero la misurazione della qualità della vita può basarsi ancora su parametri antecedenti alle reti sociali. Sono dati che dimostrano l'esistenza di una umanità che utilizza la tecnologia come ausilio alla socialità, dopo che nella scorsa era, quella della tv, l'aveva utilizzata per isolarsi.
(24 dicembre 2010) © Riproduzione riservata
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