Video di presentazione del parco Disneyland a Parigi
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Post n°160 pubblicato il 26 Marzo 2011 da BROWSERIKLa sostenibilità nell'era del web 2.0: una giornata di approfondimento in Maremma
Il prossimo 28 marzo a Massa Marittima (Gr), si svolgerà "ToscanaLab Maremma", una giornata di scambio e di confronto sui temi della sostenibilità e del web 2.0, dove in modo interattivo il pubblico diventerà protagonista portando esperienze, contenuti e messaggi.
Tra i vari temi che verranno affrontati quello del commercio equo e solidale, l'e-commerce a kilometro zero, il turismo responsabile, la tutela dei diritti umani, l'informazione libera. L'evento, che si svolgerà presso la sala congressi del Palazzo dell'Abbondanza (via Goldoni), è organizzato da Fondazione Sistema Toscana (FST), provincia di Grosseto, comune di Massa Marittima e Apt Maremma con la partecipazione di Zoes.it e il supporto di BTO e Meet the Media Guru.
«ToscanaLab parte dal successo delle tre edizioni, due fiorentine e una aretina, che avevano lanciato la Toscana e il suo laboratorio permanente sulla comunicazione digitale - ha dichiarato Claudio Frontera, presidente di FST- Il filo conduttore sarà anche a Grosseto l'innovazione declinata questa volta al mondo del web 2.0 e della sostenibilità, perché siamo convinti che internet possa davvero migliorare la nostra vita abbattendo barriere e distanze.La quarta tappa di ToscanaLab dimostra che si può coinvolgere una più ampia fascia di persone nella rivoluzione culturale che stiamo vivendo, la rivoluzione digitale, legata ad internet e alle sue ripercussioni nella vita professionale e di relazione».
Nell'articolato programma della giornata particolarmente interessante è l'incontro (ore 10,30) "Internet per il cambiamento sostenibile" a cui interverrà Donald Norman, ingegnere e psicologo, studioso di Scienze cognitive. Norman, professore emerito al MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha lavorato per Apple Computer e per la Hewlett Packard. A questo primo panel, coordinato da Luca Conti (ambientalista, blogger e giornalista), parteciperanno Diego D'Angelo (ideatore dell'App green drops), Marco Baravalle (Fondazione culturale responsabilità etica), Simone Ramella (responsabile comunicazione 2.0 Amref) e Stefano Matini (associazione ToscanaIn). Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con il panel sul turismo sostenibile "Internet Better Sustainable Tourism", ed inoltre ci sarà anche uno spazio di approfondimento sulla Maremma "intoscana live: viaggio nella Maremma che punta su web e sostenibilità", curato dalla redazione di www.intoscana.it, in cui verranno presentate alcune delle eccellenze produttive ed economiche più avanzate del territorio nel campo delle nuove tecnologie, della comunicazione multimediale, della green economy e dell'innovazione.
«Ospitare un evento di questo livello è una grande opportunità per il nostro territorio- ha commentato Gianfranco Chelini, assessore provinciale al Turismo- un risultato, frutto della stretta collaborazione tra provincia e Fondazione Sistema Toscana. Da sottolineare l'ampia partecipazione dei giovani, anche del territorio provinciale, che hanno manifestato fin da subito interesse per questo genere di iniziative». La partecipazione alla giornata è gratuita ma è necessario registrarsi su: http://toscanalab-maremma.eventbrite.com
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Alle tue domande risponde Facebook
Hai un dubbio o hai bisogno di un consiglio? Basta chiedere ai tuoi amici, che ti risponderanno sulla bacheca. Se ne sentiva davvero il bisogno?
25 marzo 2011 di Martina SaporitiCome accedere a Facebook Questions
Facebook in lingua italiana non permette ancora l'accesso all'app Questions. Bisogna passare all'inglese, andando sotto "Account" in alto a destra, poi "Impostazioni account" e infine selezionare "Inglese" sotto "Lingua"
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Come accedere a Facebook Questions
Facebook in lingua italiana non permette ancora l'accesso all'app Questions. Bisogna passare all'inglese, andando sotto "Account" in alto a destra, poi "Impostazioni account" e infine selezionare "Inglese" sotto "Lingua"
La nostra Home aggiornata
Ecco che ora si possono condividere anche delle domande
Poniamo una semplice domanda...
...pubblichiamo la domanda sulla nostra bacheca...
...e chiediamo direttamente ai nostri amici di rispondere
Possiamo anche proporre un sondaggio, con diverse opzioni
Il sondaggio viene pubblicato sulla nostra bacheca con le alternative
I voti al sondaggio vengono registrati e si vede chi ha votato cosa
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Anche i grandi sbagliano. Ma sanno anche come rimettersi in piedi, rimediando agli errori commessi. Lo ha fatto Facebook cambiando veste al suo Questions, un’applicazione lanciata lo scorso luglio – ma che non è mai riuscita a decollare - sulla scia di siti come Yahoo Answers o Quora (quest’ultimo quasi una costola di Facebook, considerando che è stato fondato dal suo primo Chief technical officer Adam D’Angelo e il manager Charlie Cheever). In altre parole, uno spazio in cui fare domande per ricevere risposte. Milioni di risposte, considerando che oggi Facebook può vantare ben 600 milioni di iscritti. Troppi, e forse l’insuccesso di Questions è proprio colpa loro.
Nella versione originale, infatti, l’applicazione permetteva di lanciare domande all’ intera comunità di Facebook. Con annessi problemi di privacy, considerando che ogni domanda era accompagnata dall’ identità della persona che la suggeriva. Ma il vero problema, ammette il Product Manager Adrian Graham, era che così come ideato Questions non rifletteva il vero spirito di Facebook. Alla maggior parte degli iscritti, infatti, interessa conoscere l’opinione dei propri amici, non di sconosciuti. “ Che film mi consigliate?”, " Qual è il miglior ristorante di pesce della zona?”: sono tutte domande che normalmente si fanno alle persone del proprio gruppo sociale, di cui si conoscono i gusti e di cui ci si fida.
Ecco perché Facebook ha appena annunciato una nuova versione di Questions, con pretese meno ambiziose della precedente: non gli interessa interpellare 600 milioni di persone ma la ristretta cerchia di amici di ciascun iscritto. Il meccanismo è il seguente: una persona fa una domanda e la domanda appare sulla bacheca dei suoi amici. Ognuno può dare la propria risposta o votare quella degli altri. Se qualcuno interviene nella discussione, però, la domanda apparirà anche sul suo profilo, andando incontro a una diffusione virale. Questo significa che si potrebbero ricevere risposte da persone sconosciute, cioè amici di amici, anche se la priorità andrà comunque alle opinioni dei propri.
Infine, il nuovo Questions, che si potrà raggiungere su facebook.com/questions (per ora non è ancora disponibile in italiano, ma col piccolo trucco spiegato nella gallery è possibile accedere alla versione in inglese), non ha la possibilità di ordinare le domande per argomento. Questo significa non entrare in competizione con Yahoo e Quora, che invece sono nati con l’intento di diventare grandi database di informazioni organizzate per soggetto. Competizione che invece potrebbe nascere con Google qualora Facebook si decidesse ad aggiungere un motore di ricerca tra le sue applicazioni. Un’ipotesi che solo ieri sembrava realtà, ma che invece si è rivelata una bufala, lo scherzo di qualche spiritoso utente. Ciò non toglie, tuttavia, che un po’ più di concorrenza, anche nel campo dei motori di ricerca, non può che far bene al sistema e ai suoi fruitori.
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Aerei cyborg sui cieli libici
Cylon 41 e Cylon 36: sono i soprannomi di due aerei Nato, captati da un ascoltatore delle frequenze radio olandese. Ed evocano i robot della serie Battlestar Galactica
25 marzo 2011 di Tiziana Moriconicylon raider
cylon raider
La Nato ha assunto il comando e il controllo delle operazioni della coalizione per rinforzare la no-fly zone nei cieli libici, autorizzata dall’ Onu. Il nome in codice americano della missione è Odyssey Dawn, già di per sé evocativo. Ma altri soprannomi lo sono anche di più. Per esempio quelli di due aerei E-8C Joint Stars (Surveillance Target Attack Radar System), captati da un geek della radio olandese, Huub, in ascolto delle onde radio nell’etere libico. I due velivoli si identificano come Cylon 41 e Cylon 36, come si cinguetta anche su Twitter.
A riportare l’informazione è Spencer Ackerman, giornalista di Wired.com, nel blog Danger Room. Il nome “ Cylon”, oltre che essere evocativo, provoca anche una leggera inquietudine. Come ricorda Ackerman infatti, i Cylon erano i robot umanoidi (e fanatici religiosi) della serie Tv Battlestar Galactica del 1978 (e del remake del 2003); nella fiction hanno praticamente spazzato via il genere umano.
Se quei velivoli fossero davvero Cylon, sarebbero un mix di metallo e tessuti viventi: degli aerei-animali progettati per cacciare gli umani (il nome, quindi, come fa notare @notscrod su Twitter, sarebbe appropriato anche per i droni).
Come era da aspettarsi, la Task Force dell’Odyssey Dawn non ha confermato l’esistenza di Cylon in Libia. Clint Gedke, capitano della Marina, ha semplicemente commentato: “ Se avessi un soprannome, vorrei che fosse cool”.
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I SERVIZI FOTOGRAFICI DI JOHN MOORE
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CHE STRESS
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