Homo Cyberneticus (Este Edition 2011)
http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=598
Società cibernetica e Informatica di massa, roba esoterica e – nonostante notebook e smartphone quasi persino nel letto..., di ardua comprensione?
A volte, gli scrittori divulgano meglio, con poche azzeccate pennellate o schizzi, le cose complesse del nostro mondo.
E' certamente il caso di Homo Cyberneticus dello scrittore pugliese Nicola Cara Damiani.
Sulla scia dello stile della comunicazione degli stessi Roberto Vacca o l'equipe di Piero Angela:
ovviamente in chiave narrativa, l'autore traccia con parole scorrevoli da dove viene in fondo il presunto alieno Homo Cyberneticus del nostro tempo.
Attraverso una fiction “classica”, quale la forma dialogica, ottimamente polarizzata tra un misterioso anziano filosofo e due giovani figli dell'era del computer.
Ne esita, appunto, un “semplice” Homo Cyberneticus, riconnesso alle sue origini umane e culturali, che- oltre l'apparenza puramente letteraria, fa piazza pulita dei due principali e convenzionali approcci alla questione degli umani nell'età dell'intelligenza artificiale.
Sia la visione tecnofila e magica, sia quella apocalittica, sono splendidamente relativizzate: la nuova scienza del nostro tempo, mentre cambia- per fortuna- il mondo- in sé è semplicemente il linguaggio del nostro tempo: un linguaggio potenzialmente rivoluzionario.
Va da sé: un'astronave con un pilota scimmia finisce fuori orbita.
Educare invece al senso non solo estetico ma spirituale della tecnoscienza e dei suoi effetti sorprendenti sull'anima o la mente umana (la si chiami come si preferisce), senza alcun timore: se non quello di certo principio di precauzione o realtà, ma mai a priori, nel divenire della storia umana, la piccola grande storia della nostra contraddittoria specie, ma almeno sulla Terra unica, capace di contemplare le stelle, pensare e amare e creare, migliorare la Natura.... genera software umani potenziati capaci di attraversare la computer age.
Bel libro quindi di certo esistenzialismo cibernetico che auspica un semplice homo cyberneticus capace di conservare e rinnovare, raffinare le emozioni umane, non soltanto nei grandi eventi della nostra epoca, dai trapianti ai viaggi spaziali all'energia solare alle macchine pensanti, ma nella vita quotidiana di tutti i giorni- telefonino o wireless , certamente nella stanza accanto o nello zaino, ma acceso o meno...
Come farebbero, senza lamentarsi troppo, anche Platone , Democrito, Eraclito o Pitagora...
RobyGuerra
-->
href="http://posterous.com"> da site_name (())