MASDAR CITY - Il Grande Fratello dell’energia esiste davvero. L’ho appena visto: lo hanno costruito a Masdar City, a mezz’ora da Abu Dhabi, come vi abbiamo raccontato qualche mese fa. Ha la forma di una grande torre, in mezzo a una delle piazza del campus del Masdar Institute of Technology. La torre serve per raffreddare l’aria circostante come un gigantesco impianto di aria condizionata. È totalmente automatizzata e funziona sfruttando semplicemente vento (naturale) e acqua. Ma, in più, la torre ti guarda. Non esattamente te, ma il tuo appartamento e i suoi consumi energetici. E se eccedi con i consumi, ti denuncia pubblicamente. Nella città che a tutti i costi si vuole a impatto zero, promette di essere (la stanno ancora testando) una specie di gogna a base di led colorati. Il tuo sarà verde, se è tutto ok e i tuoi consumi sono nella norma. Ma rosso se hai ecceduto. Il controllo sociale (e il prevedibile biasimo) faranno il resto. O almeno si spera. In caso contrario, agli spreconi potrebbe essere applicata una piccola multa. Se è vero che Masdar funzionerà da prototipo per molte città a impatto zero da costruire in diverse parti del mondo, forse Orwell non aveva tutti i torti a descrivere la Londra del 1984 (lui la immaginava scrivendo nel 1948, cioè poco dopo la Seconda Guerra mondiale, con una incredibile capacità di anticipare il futuro) abitata da teleschermi e flotte di controllori e controllati. A due anni di distanza dalla mia prima visita a Masdar City, la città a impatto zero progettata dal governo degli Emirati Arabi e costruita con i ricavi del petrolio su cui questo paese galleggia ha cambiato volto. Almeno nelle parti che sono già state edificate. Poche, a dire il vero, rispetto ai progetti iniziali, ma non per questo meno stupefacenti. La visita di oggi, riservata a un plotone di venti giornalisti provenienti da tutto il mondo (io sono l’unica italiana), mi ha aperto le porte del Masdar Institute of Technology. Il suo acronimo è Mit, come il più famoso istituto di ricerca americano del Massachusetts, che nel progetto è coinvolto economicamente e accademicamente, e quindi non dovrebbe aversene a male. Attualmente ospita 167 studenti (153 secondo altri, qui non è facile mettere tutti d’accordo sui dati) che provengono da oltre 30 paesi e i suoi programmi di studio e di ricerca si concentrano tutti su un unico tema: la sostenibilità. Si va dalle energie rinnovabili ai sistemi per riciclare i rifiuti, alle tecnologie per ripulire l’acqua e produrre contemporaneamente energia, alla mobilità elettrica. E alcuni di questi esperimenti sono già – se non propriamente dei brevetti – oggetto di articoli in via di pubblicazione. C’è poco da scherzare, con questa gigantesca macchina organizzativa che muove i petroldollari ( petroldirham,in valuta locale) come se fossero bruscolini, e li investe tutti in nuove tecnologie. * DAILY WIRED * NEWS * AMBIENTE Masdar City, la città a impatto zero prende forma [foto] Wired.it è negli Emirati Arabi al World Future Energy Summit. Dove la nostra inviata ha visitato il cantiere della metropoli del futuro. E ci racconta che per ridurre i consumi basta renderli pubblici 18 gennaio 2011 di Alessandra Viola Una città di 6 chilometri quadrati Ci sarà spazio per 50.000 abitanti e 1.500 imprese, prevalentemente commerciali e specializzate in una produzione rispettosa dell'ambiente ‹ › ‹ * Una città di 6 chilometri quadrati Una città di 6 chilometri quadrati Ci sarà spazio per 50.000 abitanti e 1.500 imprese, prevalentemente commerciali e specializzate in una produzione rispettosa dell'ambiente * Come Novosibirsk in Russia e Tsukuba Science City in Giappone Come Novosibirsk in Russia e Tsukuba Science City in Giappone E' solo l'ultimo di una serie di progetti di ricerca che instaurano un legame con l'ambiente. * Zero rifiuti Zero rifiuti I rifiuti biologici prodotti saranno utilizzati come fertilizzanti e combustibili * Prima di nascere è già famosa Prima di nascere è già famosa Il WWF e BioRegional hanno approvato Masdar City come progetto ufficiale del One Planet Living Community * L'acqua come bene esauribile L'acqua come bene esauribile Circa l'80 per cento dell'acqua utilizzata verr�� riciclata e le acque reflue saranno riutilizzate per l'irrigazione el'agricoltura * Il sole sarà la sua energia Il sole sarà la sua energia Tra i progetti di costruzione il primo sarà una centrale solare di 40-60 megawatt, costruita dalla ditta tedesca Conergy * Il progetto nasce nel 2006 Il progetto nasce nel 2006 Il progetto è guidato da Abu Dhabi Future Energy Company (ADFEC). Iniziato nel 2006, ha un costo di 22 miliardi di dollari * Masdar City Masdar City A pochi chilometri da Adu Dhabi, sar�� la prima citt�� a zero emissioni * Un concetto che diviene realtà Un concetto che diviene realtà Il tradizionale tessuto urbano si mescola con le tecnologie di pianificazione urbanistica e architettura araba. Un sistema sostenibile, un ambiente di vita di alta qualità per tutti i residenti * Zero rinunce Zero rinunce Masdar City sarà caratterizzata da tutti i comfort moderni, servizi e vantaggi del vivere in una delle grandi città del mondo, ma in un ambiente ad emissioni zero * Un cantiere sempre aperto Un cantiere sempre aperto Il progetto della città approda al Summit sulle energie rinnovabili. Le aziende più innovative del mondo potranno collaborare per essere parte del villaggio * Città pilota Città pilota Masdar City rappresenta quello che le città dovrebbero essere da qui al futuro. Nei settori dell'industria e del rispetto dell'ambiente locale Bastano un paio di giorni tra qui e Dubai, per rendersi conto facilmente di quanto costa al mondo la dipendenza energetica dal petrolio: una montagna di denaro. Che solo in minima parte viene resa visibile da torri, grattacieli, centri commerciali, dal continuo cantiere che ancora sono queste due città, la cui crescita (come quella di Masdar) è rallentata a causa della crisi ma non accenna a interrompersi. Masdar stimola più di una riflessione in questo senso. Era iniziata baldanzosamente, con un business plan da 22 miliardi di dollari (!). Ne hanno spesi circa 2, ma i progetti cambiano in continuazione e il business plan si adegua continuamente alle mutate esigenze. Anche la strategia tecnologica dei progettisti è andata in una direzione nuova e significativa. E punta tutta a evitare di dipendere da fornitori esclusivi. Né per i pannelli, né per la mobilità (tutta elettrica, in parte italiana), né per i sistemi di riciclaggio e smaltimento, né per tutto il resto, Masdar sceglie un solo fornitore. Vi ricorda niente? Divide et impera, diceva un famoso romano. Nessuno meglio di questo paese sa quanto vale la dipendenza energetica da un singolo fornitore. Nessuno meglio di loro è stato finora in grado di mettere in campo tanti soldi e un’intera città (Masdar è in sostanza un gigantesco laboratorio tecnologico vivente), per vedere " come funziona in pratica" tutta la nostra teoria. L’obiettivo si legge tra le righe: continuare a essere leader. Fornitori di energia su scala globale. E preparare rapidamente il mondo a una nuova potenziale dipendenza dalle tecnologie per le rinnovabili che qui si sviluppano (ma anche si migliorano e si testano) su scala industriale. Ci vorrebbero ore per raccontare tutto. Ma appena ho un attimo (qui è tutto rigidamente scadenzato in un calendario piuttosto fitto) parliamo degli italiani. Sul nostro Italian pavilion sventola una grande bandiera, e le imprese hanno molte cose interessanti da raccontare…
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