domenica 27 marzo 2011

I 50 luoghi più pericolosi del mondo [foto] - Wired.it

I 50 luoghi più pericolosi del mondo

Dai resti di Chernobyl al castello della dama verde. La classifica dei luoghi dai quali conviene stare alla larga, per tanti motivi (reali o immaginari)

26 marzo 2011 di Antonino Caffo

Fukushima, Giappone

Dopo il disastro dell'11 marzo e la fuoriuscita di materiale radioattivo, è attualmente uno dei luoghi più rischiosi del Pianeta

 

  • Fukushima, Giappone

    Fukushima, Giappone

    Dopo il disastro dell'11 marzo e la fuoriuscita di materiale radioattivo, è attualmente uno dei luoghi più rischiosi del Pianeta

  • Chernobyl

    Chernobyl

    La lunga ombra di Chernobyl a distanza di 25 anni è ancora presente. L'accesso alla centrale è vietato per chiunque non abbia un motivo valido per entrarci.

  • Città del Messico

    Città del Messico

    Dopo Tokyo ha il rapporto densità di popolazione/zona sismica più alto al mondo.

  • Sudan

    Sudan

    Si continua a morire in Sudan. E ammalarsi qui può essere molto pericoloso: c'è uno dei peggiori sistemi sanitari al mondo. Lo dice l'Amref.

  • Afghanistan

    Afghanistan

    Anche se dal 2004 viene ufficialmente chiamata Repubblica Islamica dell'Afghanistan è pur sempre il luogo dove covano i talebani e quindi un focolaio pronto a esplodere in qualunque momento.

  • Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo

    Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo

    Nella capitale la tensione civile è sempre alta. Milioni di abitanti vivono in quartieri disastrati e privi dei servizi più elementari.

  • Iraq

    Iraq

    Non solo guerra. In parte dell'Iraq e dei centri più affollati è alto il rischio di malattie infettive. Da Maggio a Novembre attenzione al contagio da malaria, e durante tutto l'anno quello da infezioni a causa di cibi e bevande.

  • Senegal

    Senegal

    L'unica zona turistica sicura sembra essere quella di Cap Skirring, per il resto le lotte tra ribelli ed esercito sono frequenti.

  • Pakistan

    Pakistan

    Nonostane le sue bellezze naturali, per la presenza di Al Qaeda e dei talebani, il Pakistan è considerato un paese troppo pericoloso per gli stranieri.

  • Regno dello Swaziland, Ngwana

    Regno dello Swaziland, Ngwana

    Secondo le organizzazioni umanitarie mondiali è il paese con il più alto tasso di mortalità al mondo.

  • Niger

    Niger

    Le ricerche e le statistiche dell'Unicef dicono che è il paese con il tasso di mortalità materna più alto al mondo per malasanità e infezioni.

  • India

    India

    Attenzione a dove mettete i piedi perchè l'India detiene il triste record per morti da morsi di serpente

  • Haiti

    Haiti

    Dopo il terremoto del 2010 è ancora in stato di emergenza sanitaria. Continua l'epidemia di colera.

  • Australia

    Australia

    L'unico paese dove le specie di animali velenosi superano quelle non velenose.

  • Tripoli, Libia

    Tripoli, Libia

    Roba dei giorni nostri. Andare in Libia e specialmente a Tripoli ora è sconsigliabile, e forse lo sarà anche da qui a qualche mese.

  • Deserto del Sahara

    Deserto del Sahara

    Rappresenta la più grande zona al mondo priva di corsi d'acqua.

  • Brasile

    Brasile

    Tra i paesi industrializzati è forse il più povero a casa della crisi economica degli ultimi anni. Nelle favelas è sopravvivenza giornaliera.

  • Antartide

    Antartide

    È il luogo più inospitale del Pianeta (almeno per l'uomo).

  • Vulcano Villarrica, Cile

    Vulcano Villarrica, Cile

    Una continua meta di escursioni turistiche ma è il vulcano più attivo del Cile.

  • Taiwan

    Taiwan

    La città con più rischi naturali al mondo: terremoti, tifoni, frane, inondazioni.

  • Venezuela

    Venezuela

    Terzo paese al mondo per morti non naturali. Segue la Colombia e gli Usa.

  •  Dasht e Lut, Iran

    Dasht e Lut, Iran

    Portatevi un ventilatore, è il deserto più caldo al mondo.

  • Oymyakon, Siberia

    Oymyakon, Siberia

    Qui invece avreste bisogno di una stufa visto che è il posto più freddo al mondo.

  • Bouvet, Norvegia

    Bouvet, Norvegia

    Appartiene alla Norvegia, anche se si trova nelle fredde acque di fronte all'Antartide. L'isola più remota del Pianeta: dista più di 2mila km dalle coste del Sud Africa.

  • Qamdo Bangda, Tibet

    Qamdo Bangda, Tibet

    Arrivare qui è già essere in alto. Si tratta dell'aereoporto sulla vetta del mondo a più di 4.000 metri di altezza.

  • Le cascate di Angels, Venezuela

    Le cascate di Angels, Venezuela

    Provate a buttarvi da qui. 980 metri di pura adrenalina, ma pensateci bene prima!

  • Galeras, Colombia

    Galeras, Colombia

    Uno dei più grandi vulcani attivi in Colombia, si trova a circa 700 miglia a sud-ovest di Bogotà e negli ultimi anni ha minacciato seriamente la popolazione di Narino.

  • Ubinas, Peru

    Ubinas, Peru

    Le autorità peruviane ne sono certe: l'attività eruttiva del vulcano Ubinas, che aveva interessato alcune province in passato, potrebbe riprendere.

  • Isola di Pasqua

    Isola di Pasqua

    È la zona del mondo più circondata da vulcani sia in superficie che marini (circa 1.133)

  • Krubera, Abkhazia

    Krubera, Abkhazia

    Alla larga se soffrite di claustofobia, è la caverna più profonda del Pianeta.

  • California

    California

    La California è abituata a scosse di terremoto ma non vuol dire che bisogna stare tranquilli. Anzi.

  • Mosca, aereoporti e metro

    Mosca, aereoporti e metro

    L'allerta è massima in tutti i luoghi di aggregazione. Il terrorismo a Mosca è presente e il Governo cerca di limitare al minimo l'ingresso di stranieri in città.

  • Isole Fiji

    Isole Fiji

    Mete predilette di tanti turisti (soprattutto europei) ma anche mete predilette di scosse sismiche e conseguenti rischi tsunami.

  • Citarum River, Indonesia

    Citarum River, Indonesia

    È il fiume più inquinato al mondo.

  • Burundi

    Burundi

    Secondo il Wif (World Interesting Fact), ha il più elevato tasso di morte in rapporto alla numero di abitanti/ tasso di povertà/ numero di crimini.

  • Linfen, Cina

    Linfen, Cina

    Detiene il triste primato del tasso di inquinamento atmosferico più elevato al mondo.

  • La Oroya, Peru

    La Oroya, Peru

    Il 99% dei bambini in questa città ha tassi di piombo nel sangue superiori al limite.

  • Lago Karachay, Russia

    Lago Karachay, Russia

    Il lago pi�� inquinato da scorie nucelari della Terra.

  • Panama

    Panama

    Come per le Isole Fiji, anche Panama è meta di turisti. Ma anche qui, a causa dell'importante livello sismico, l'allarme tsunami è sempre presente.

  • Kabwe, Zambia

    Kabwe, Zambia

    Sul suolo di questa città non cresce più niente. È uno dei luoghi più inquinati (per i livelli di piombo) della Terra.

  • Appalachi, West Virginia

    Appalachi, West Virginia

    Il luogo degli Usa più inquinato da nubi di carbone delle miniere.

  • Dzerzhinsk, Russia

    Dzerzhinsk, Russia

    La città più inquinata da agenti chimici nel mondo.

  • Riachuelo Basin, Argentina

    Riachuelo Basin, Argentina

    Qui regna il rifiuto abusivo. Ben 42 discariche a cielo aperto. Altro che Napoli.

  • Christchurch, Nuova Zelanda

    Christchurch, Nuova Zelanda

    Secondo il Wto la Nuova Zelanda è una dello zone a più alto rischio sismico al mondo. Il recente terremoto a Christchurch lo dimostra.

  • Everest

    Everest

    Nel 1856 i topografi inglesi scoprirono che si trattava della montagna più alta della Terra. Da allora la corsa agli 8mila ha fatto vittime. Anche troppe.

  • Bhangarh, India

    Bhangarh, India

    Il governo impedisce ai turisti di avvicinarsi a causa del villaggio fantasma.

  • Stanley Hotel, Usa

    Stanley Hotel, Usa

    Stephen King ha scritto qui Shining e (pare) vi sia un alto affollamento di spettri al 4° piano.

  • Chateau de Brissac, Francia

    Chateau de Brissac, Francia

    Conosciuto in tutto il mondo come il luogo dove vaga la dama verde in cerca di vendetta.

  • Loftus Hall, Irlanda

    Loftus Hall, Irlanda

    Il castello irlandese per eccellenza. Qui vagano spettri e leggende tramandate da secoli.

  • Triangolo delle Bermuda

    Triangolo delle Bermuda

    Tra la Florida, l'Isola di Portorico e le Bermuda è soprannominato anche Triangolo maledetto. Tristemente noto per i numerosi incidenti avvenuti in questa zona che hanno visto coinvolti sia mezzi navali che aerei.

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Per vacanza o per lavoro oggi si gira un po' tutto il mondo. Molti non sanno però che ci sono alcuni posti che, per un motivo o per un altro, sono sconsigliabili. Non parliamo solo di località dove impazzano guerre, tensioni politiche o civili, ma anche di eruzioni vulcaniche, terremoti e alte concentrazioni di inquinamento nell'acqua dei fiumi.

Abbiamo scelto per voi 50 luoghi (ma ce ne sono tanti altri) che è meglio lasciar fuori da qualsiasi progetto di viaggio. E se si tratta di lavoro: mandateci il capo!

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Snowbombing, piste, DJ set e saune sulle Alpi [foto] - Wired.it

Snowbombing, piste, DJ set e saune sulle Alpi

Se la solita, vecchia settimana bianca non ti soddisfa più, prova con Mayrhofen: c'è un festival musicale elettronico sulle cime innevate

25 marzo 2011 di Davide Cerruto

La festa

 

  • La festa

    La festa

  • La baita

    La baita

  • Luci stroboscopiche

    Luci stroboscopiche

  • Come in un presepe

    Come in un presepe

  • Auto in montagna

    Auto in montagna

  • Il dj

    Il dj

  • Ragazze e ragazzi

    Ragazze e ragazzi

  • Neve e musica

    Neve e musica

  • Il concerto

    Il concerto

  • Rap per le folle

    Rap per le folle

  • Acrobazie

    Acrobazie

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Se pensi che gli austriaci non sappiano divertirsi, sei fuori strada. Solo qui, nel cuore delle Alpi, si tiene in primavera il Volvo Snowbombing (quest'anno dal 4 al 9 aprile), una settimana di snowboard, musica elettronica e trattamenti spa da mille e una notte.

Il festival è cresciuto di anno in anno e oggi richiama migliaia di persone da tutta Europa. È nato nel 2000, ma dal 2005 ha trovato il suo luogo d'elezione a Mayrhofen, un piccolo comune del Tirolo di 4000 abitanti a due passi da Innsbruck. Una perla delle Alpi, circondata dai monti Penken e Ahorn e dall'incombente ghiacciaio Hintertux, che con i suoi 3250 metri è il punto più alto dell’Austria. Qui si scia tutto l'anno, ma in primavera è uno spettacolo da togliere il fiato.

Fondamentalmente lo Snowbombing è una settimana bianca, ma molto particolare. Di giorno ti cimenti in slalom e discese sui 625 km di piste a disposizione, la sera ti scateni sui dancefloor animati da artisti internazionali (Fatboy Slim è di casa), di notte si dorme nelle decine di hotel, pensioni e alberghi sparsi per il paese. E quando ti togli tuta e scarponi, puoi immergerti a bollire in una tinozza di acqua termale con vista ghiacciaio. O nelle saune, che in Tirolo sono un culto sacro.

Gli inglesi in particolare adorano lo Snowbombing e i veri snowbomber ci vengono in macchina, dopo un viaggio panoramico di due giorni che parte dal Regno Unito e termina a Mayrhofen. Snowbombing Road Trip, così lo chiamano, e non è una gara ma un road trip che più rilassato non si potrebbe. Dopo una notte a Francoforte, il carosello di auto arriva in centro a Mayrhofen, segnando ufficiosamente l'apertura del Festival.

Per questa edizione il programma musicale è molto nutrito. Parliamo di Pendulum Live, The Prodigy, Magnetic Man, Chase & Status, Example, Professor Green e Sub Focus. Il divertimento elettronico è affidato a questo manipolo di superstar del dancefloor e a un plotone di maghi della console che comprende Fatboy Slim, John Digweed, Carl Craig, Aeroplane; c'è anche il nostro Alessio Bertallot. Le performance, i DJ set e i party si tengono in location a tema che possono essere enormi igloo, una foresta di conifere, una cima innevata o un fienile medievale.

Lo snowboard è l'attività sportiva principe, ma tutti gli sport invernali sono praticati. Il minimo comun denominatore è il divertimento: quando sei sazio di evoluzioni con la tavola puoi rimanertene in baita a gustare specialità tirolesi e bere birra. Il resto vien da sé: ti accomodi su una sdraio, ti ungi di crema solare e ti addormenti al sole delle Alpi.

I prezzi variano molto. L'organizzazione del Volvo Snowbombing offre pacchetti alloggio&svago per tutte le tasche, che comprendonoil pernottamento dal 4 al 9 aprile e il lasciapassare per avere accesso a tutti i concerti: si parte da una base di 320 euro per le sistemazioni a buon mercato fino ai pacchetti lusso in suite a 5 stelle nei luxury hotel con spa.

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CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica

Limiti della mente umana

Post n°161 pubblicato il 27 Marzo 2011 da BROWSERIK

sde«Dove finisce la mente e dove comincia il mondo?». È passato ormai più di un decennio da quando due noti filosofi, Andy Clark e David Chalmers, si posero questa domanda nel saggio The extended mind, criticando l'idea che i processi mentali dovessero sempre essere collocati all'interno del corpo dell'individuo che li intrattiene, e in particolare nel suo sistema nervoso centrale; al contrario per Clark e Chalmers la cognizione è (spesso) qualcosa che travalica il cervello e si diffonde nel mondo.

Com'è facile immaginare, la tesi della Mente Estesa (ME) non ha mancato di suscitare reazioni e di dare vita a un dibattito di notevole interesse. Chi volesse farsene un'idea approfondita può ora contare sul volume curato da Richard Menary, che raccoglie (oltre a una ristampa dell'originario articolo di Clark e Chalmers) contributi dello stesso Clark e di molti importanti filosofi – come Susan Hurley (prematuramente scomparsa nel 2007), Robert Wilson, tra gli "amici" di ME, e Fred Adams, Ken Aizawa e Robert Rupert, fra i suoi critici.

Tra le questioni discusse, due emergono con particolare evidenza; la prima verte sulla critica al cosiddetto "Principio di Parità", che equipara risorse neurali, corporee e ambientali, individuandole come cognitive esclusivamente sulla base del ruolo da esse ricoperto nei processi mentali.

La seconda questione ha a che fare con la natura dei veicoli esterni: dobbiamo davvero riconoscere che essi svolgono un ruolo costitutivo nei vari processi cognitivi, come sostiene ME, oppure, più prudentemente, ci basterà dire che essi svolgono un ruolo causale – essenziale nell'innescare la corretta dinamica cerebrale – ma che a rigore non sono parte propria del processo?

Come il lettore potrà constatare, la risposta a entrambi i quesiti è tutt'altro che banale. Più in generale, a giudicare dall'andamento del dibattito, sembrerebbe che in ME convivano due anime: la prima è legata a una particolare lettura dell'idea che i processi cognitivi siano sostanzialmente una questione di elaborazione dell'informazione, e che negli esseri umani parte dei compiti computazionali è delegata a strutture extra-cerebrali (a un mondo di artefatti cognitivi esterni che comprende a vario titolo linguaggio, mappe, segnali, cartelli, taccuini, calcolatori, e altri dispositivi "intelligenti"). In questa prospettiva il ruolo delle strutture cerebrali è sempre essenziale, ma non è più unico: l'intelligenza si estende oltre i confini del cranio e della pelle.

La seconda anima è legata a un approccio "incarnato" e sensomotorio alla cognizione; un approccio "enattivo" che considera la cognizione come un fare legato all'impegno attivo di un soggetto incorporato nel mondo. Questo modello emerge da quelle parti della nuova scienza cognitiva caratterizzati dalla presenza delle tre "e": i processi cognitivi sarebbero embodied (incorporati), embedded (immersi nell'ambiente), extended (estesi).

La prima anima conduce ME verso questioni di grande rilievo relative all'importanza della tecnologia per la nostra natura di esseri umani dotati di menti che travalicano i confini biologici. Una questione già discussa approfonditamente da Clark, nel volume Supersizing the Mind, nel quale, in polemica con il modello della mente come uno spazio neurale chiuso, difende l'estensione culturale dell'identità umana.

Se la prima anima di ME è tecnologica, la seconda è più biologica: non trascura gli artefatti culturali, ma si concentra sulla manipolazione incorporata dell'ambiente. Essa non è meno ambiziosa della prima, comunque, dato che le sue attenzioni si estendono dai processi cognitivi di elaborazione (inconscia) delle informazioni delegati all'ambiente fino alla stessa esperienza. L'idea di una coscienza estesa – affrontata nel volume di Menary nel capitolo scritto da Mark Rowlands – è ancora più radicale e suscettibile di suscitare reazioni incredule da parte di chi abbia la salda convinzione che è il sistema nervoso centrale l'unica sede concepibile della coscienza.

Malgrado si possa rifare a una tradizione autorevole che va dalla fenomenologia di Maurice Merleau-Ponty alla teoria dei sistemi dinamici, l'estensione ME alla coscienza è in effetti un passo molto delicato. Clark, in un recente articolo pubblicato sull'autorevole rivista «Mind», ne prende le distanze con argomenti degni di nota, e lo stesso Chalmers ha avuto modo di esprimere i suoi dubbi, notando che perché la coscienza possa emergere è necessaria una densità nel flusso di informazione tale che solo le connessioni neurali intracraniche possono garantirla.

Qualunque sia l'esito di questa discussione, è certo che il dibattito è tra i più interessanti della recente filosofia delle scienze cognitive.

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Computer in aula? Con cautela - Il Sole 24 ORE

Di questi tempi bisogna premettere a una discussione su scuola, cervello e nuove tecnologie, una sfilza di robuste dichiarazioni di intenti. «Attenzione, sono critico, ma non sono un luddista! Le nuove tecnologie sono fondamentali! Ed è fondamentale capire come il cervello si adatta alle sue estensioni tecnologiche». L'ho detto, forse ora i miei lettori sono ben disposti? Perché vorrei mettere in evidenza alcuni punti critici della letteratura recente, riassunta da Armando Massarenti in un lungo articolo nel primo numero del 2011. Si tratta di una lista di problemi aperti che sottendono molte dimensioni diverse; le righe a mia disposizione sono poche, poco più di un tweet a punto, ma voglio soprattutto suggerire che abbiamo a che fare con un paesaggio a molte dimensioni, e che le scorciatoie siano purtroppo in costante agguato per riportarci di continuo a una visione appiattita del fenomeno scuola.
Neuro-x: il cervello e l'educazione
Come la neuroestetica, la neuroeducazione è un programma di ricerca fatto di risposte roboanti; ma quali sono le domande? Come per la neuroestetica, la ragione del l'assenza di domande è nota da tempo e tranquillamente ignorata. Se non si caratterizzano in modo adeguato i comportamenti sotto esame non si sta rispondendo a nessuna domanda scientifica sulla spiegazione di quei comportamenti. Lo studio neurologico della dislessia, o dell'incapacità di produrre frasi grammaticali, o del "piacere di imparare", non esiste senza una caratterizzazione funzionale di questi fenomeni, che è appannaggio delle scienze cognitive. Ora, non c'è dubbio che mostrare meravigliose immagini del "cervello in azione" abbia il suo irresistibile fascino e continuerà a catturare fondi per ricerche costose e distraenti. Peggio: fornirà la motivazione per politiche di intervento di cortissimo respiro, che sarebbero "convalidate" dalla pubblicazione delle immagini. Per esempio:«Il cervello si attiva di più quando fai una ricerca su Google che quando guardi la televisione», così mostra uno studio. Resistete! Chiedetevi che cosa significa! Magari vuol dire che il cervello non sta ottimizzando le sue risorse, che lotta contro mille segnali e non riesce a concentrarsi.
Perché insegnare la musica e perché abbiamo le classi miste?
Guardiamo a degli studi cognitivi. Uno studio ha mostrato l'influenza dell'apprendimento della musica sulla capacità di ragionamento geometrico. Uno studio mostra che i risultati scolastici di ragazze che competono con altre ragazze sono migliori di quelli di ragazze che competono con dei ragazzi. Domanda: è questa la ragione per cui fate studiare musica ai vostri figli, se lo fate? Preferireste che vostra figlia venisse iscritta in una classe solo femminile?

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