Varela ritiene che il vissuto abbia una natura non spiegabile in termini di sistema neuronale. L’unico legame tra mente e coscienza è rappresentato dalla struttura della stessa esperienza umana. "Difficilmente le cose potrebbero stare diversamente, dal momento che ogni scienza della cognizione e della mente deve, prima o poi, fare i conti con la condizione ineludibile secondo la quale non abbiamo alcuna idea di come potrebbe essere il mentale o il cognitivo al di fuori dell’esperienza che ne abbiamo". Perciò: solo nell’esperienza vissuta di ciascuno si situa lo spazio della mente e della coscienza; non sarebbe di alcuna utilità fare riferimento a una forma di spiegazione di ordine puramente neurobiologico, che prescindesse dall’esperienza vissuta; è nell’esperienza vissuta che prende forma e si sviluppa l’autocoscienza, o altrimenti coscienza dell’io,da intendersi come un correlato della mente o la sua espressione più significativa.
Varela ritiene che il vissuto abbia una natura non spiegabile in termini di sistema neuronale. L’unico legame tra mente e coscienza è rappresentato dalla struttura della stessa esperienza umana. "Difficilmente le cose potrebbero stare diversamente, dal momento che ogni scienza della cognizione e della mente deve, prima o poi, fare i conti con la condizione ineludibile secondo la quale non abbiamo alcuna idea di come potrebbe essere il mentale o il cognitivo al di fuori dell’esperienza che ne abbiamo".
RispondiEliminaPerciò:
solo nell’esperienza vissuta di ciascuno si situa lo spazio della mente e della coscienza;
non sarebbe di alcuna utilità fare riferimento a una forma di spiegazione di ordine puramente neurobiologico, che prescindesse dall’esperienza vissuta;
è nell’esperienza vissuta che prende forma e si sviluppa l’autocoscienza, o altrimenti coscienza dell’io,da intendersi come un correlato della mente o la sua espressione più significativa.