Google quanto rivela di noi ai governi?
Non ci sono solo le intercettazioni. In 6 mesi, le autorità italiane hanno chiesto per 837 volte dati personali di utenti a BigG. Quanta pressione riceve Mountain View? E come risponde? L’analisi di Wired.it
13 ottobre 2011 di Fabio Deottogoogle car
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Pagina successiva“ Abbiamo ricevuto dalla Polizia Italiana una richiesta di rimozione per un video YouTube che criticava il Primo Ministro Silvio Berlusconi e nel cui finale veniva simulato il suo assassinio per mezzo di una pistola. Abbiamo rimosso il video in quanto violava le Community Guidelines di YouTube”.
Quella che avete letto è la spiegazione ufficiale che Google ha dato per la rimozione di un contenuto da YouTube in seguito a una precisa richiesta governativa. Nel caso non lo sapeste, tra i governi di tutto il mondo è pratica comune contattare le grandi compagnie come Google per sollecitare la rimozione di contenuti illegali e l’ acquisizione di dati relativi agli utenti Google al centro di un’ indagine.
A differenza di altre compagnie (che, va detto, gestiscono un traffico di dati personali sicuramente inferiore) Google ha deciso di sollevare un poco il tappeto per fare un po’ di trasparenza su queste transazioni. A un anno e mezzo dal lancio di Google Trasparency Report, i tempi sono maturi per fare qualche bilancio: quanti governi hanno sguinzagliato Google a fare pulizia nella Rete? Quanto è stata disponibile Google ad accogliere le loro richieste? Cos’ha fatto il Governo Italiano?
Ecco un po’ di cifre: nel secondo semestre dello scorso anno le autorità del nostro paese hanno fatto arrivare a Mountain View un totale di 49 richieste di rimozione di contenuti, per un totale di 131 contenuti da rimuovere (molte richieste interessano più contenuti). 18 di queste richieste provenivano da autorità come la Polizia Postale, mentre le restanti erano frutto di provvedimenti giudiziari. I tre servizi più colpiti erano YouTube (88 contenuti rimossi), la ricerca Web (22 contenuti rimossi) e Blogger (18 contenuti rimossi). Google ha ricevuto le richieste, le ha esaminate e le ha accolte tutte.
Perché? Quali erano i crimini o le accuse che hanno mosso quelle richieste? In primo luogo l’accusa di diffamazione, 55 dei contenuti rimossi (in gran parte da YouTube e dal motore di ricerca) erano stati segnalati come diffamatori. 28 video caricati su YouTube sono stati rimossi per questioni di privacy o di sicurezza, 21 in quanto eccessivamente violenti, 5 perché palesemente pornografici. E parlando di numeri, ecco la sorpresa: i contenuti rimossi per violazione di copyright erano 2. Ed erano pubblicati su blog. A voi il compito di trarne riflessioni.
Queste cifre potrebbero apparire basse, data la quantità di materiabile passibile di denuncia presente in Rete. Considerate però che stando ai dati relativi ai governi europei (e non solo) pubblicati sul Google Transparency Report, l’ Italia è tra i paesi che ha avanzato più richieste (nel primo semestre del 2010 erano addirittura 1655).
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