lunedì 26 luglio 2010

Gli errori di Darwin - archiviostorico.info


Gli errori di Darwin - archiviostorico.infoGli errori di Darwin

Feltrinelli, pagg.272, Euro 25,00



IL LIBRO – In questo libro Massimo Piattelli Palmarini, biofisico e scienziato cognitivo, e Jerry Fodor, filosofo del linguaggio e cognitivista, sostengono che il principio darwiniano di selezione naturale e di progressivo adattamento all’ambiente non è verificabile. Anzi, con grande probabilità, è sbagliato. Lo dimostrano i dati più recenti della ricerca genetica, embriologica e biomolecolare. E lo dimostra l’esame stringente della logica interna della teoria darwiniana. Sulla scia di Stephen J. Gould e Richard Lewontin, i primi evoluzionisti a mettere in seria discussione il principio di selezione naturale, Piattelli e Fodor processano Darwin e i suoi seguaci più ortodossi. Oggi, sostengono, possiamo affermare con certezza che i viventi evolvono. Quali siano però i meccanismi che innescano il cambiamento è questione controversa e non ancora del tutto chiara.

Atei, materialisti, non sospetti di derive creazioniste, i due autori credono che non esistano nella scienza discussioni “inopportune”. Al contrario, proprio nel nome della scienza occorre discutere con chiarezza e onestà i presupposti, i riscontri e le aporie di tutte le teorie scientifiche. Darwin e il darwinismo sono stati a lungo ritenuti fondamentali per comprendere la natura del vivente, ma non sono un feticcio che non possa essere messo sotto osservazione critica.

DAL TESTO – “qualche tipo di interazioni fra gli organismi e i loro ambienti è causalmente coinvolto nella fissazione evolutiva di qualche tratto fenotipico; se così non fosse, sarebbe davvero miracolosa l'esistenza di corrispondenze affidabili fra i due. Ma non c'è alcuna ragione ovvia di dubitare che queste interazioni siano strutturate simultaneamente a molti livelli di analisi; ed è perfettamente possibile che il racconto dell'eziologia delle corrispondenze organismo/ambiente possa essere diverso da un tipo di tratto fenotipico all'altro. Se così è, allora la risposta giusta a "qual è il meccanismo della fissazione dei fenotipi?" sarebbe: "Beh, in realtà ce ne sono molti". Lo ripetiamo: con questo non vogliamo affatto dire che la fissazione dei fenotipi sia qualcosa di diverso da un processo completamente deterministico, causale e sottoposto a leggi. Non c'è bisogno di una Fata Turchina. Quello che neghiamo, però, è che esista una teoria unitaria (per esempio una teoria unitaria delle interazioni organismo-ambiente) nei cui termini si spiegano questi fenomeni, tutti o la maggior parte di essi; o che i vari tipi di resoconti che li spiegano in generale comportino l'esistenza di leggi di selezione esogena.”

GLI AUTORI – Jerry Fodor (New York, 1935) è professore di Filosofia del linguaggio e scienza cognitiva alla Rutgers University. È l’esponente di maggior spicco del cosiddetto “funzionalismo”. Fodor sostiene la tesi della modularità della mente e del linguaggio, secondo la quale il modulo del linguaggio sarebbe innato e l’apprendimento non sarebbe altro che “conferma di ipotesi”. Tra i suoi libri tradotti in italiano: La mente modulare. Saggio di psicologia delle facoltà (il Mulino 1999) e Mente e linguaggio (Laterza 2003).

Massimo Piattelli Palmarini (Roma, 1942), è professore di scienza cognitiva alla University of Arizona. È stato fondatore del dipartimento di Scienze cognitive dell’Istituto San Raffaele di Milano e docente alla Ecole des hautes études in sciences sociales di Parigi. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, è anche divulgatore e saggista: La voglia di studiare (1991), Scienza come cultura (1999), L’illusione di sapere (1993), Ritrattino di Kant a uso di mio figlio (1994), L’arte di persuadere (1995) e I linguaggi della

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