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domenica 24 aprile 2011
Galileo - Giornale di Scienza | Tanta serotonina per un amore romantico
Tanta serotonina per un amore romantico
1di Giulia Belardelli | Pubblicato il 22 Aprile 2011 11:20![]()
L'ormone dell'amore romantico. Così da ora in poi potrebbe essere soprannominata la serotonina, un neurotrasmettitore prodotto nel cervello a partire dall’amminoacido triptofano. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford (Regno Unito) e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, questa sostanza potrebbe influenzare il modo in cui viene percepita, e quindi anche vissuta, una love story.
Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno sottoposto due gruppi di volontari a una dieta a basso contenuto proteico per un giorno (meno di 20 grammi di proteine). Successivamente al primo gruppo è stato servito un drink a base di triptofano, un ingrediente essenziale nella sintesi della serotonina. Al secondo gruppo, invece, è stata data una bevanda priva dell’amminoacido in questione. Poi, a cinque ore di distanza dal drink, a tutti sono state mostrate delle fotografie di coppie, con il compito di giudicare il grado di intimità e romanticismo trasmesso dalle immagini. Le persone che avevano bevuto il cocktail al triptofano, la cui attività serotoninica era dunque aumentata, hanno considerato le relazioni mostrate nelle immagini come più “intime” e “romantiche” rispetto al gruppo di controllo, i cui livelli di serotonina erano rimasti invariati.
“La serotonina è fondamentale per i comportamenti sociali”, ha spiegato Robert Rogers, professore di Neuroscienze Cognitive ad Oxford. Inoltre, svolge un ruolo significativo in disordini psicologici come la depressione. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto il neuroscienziato – era quello di osservare se l’attività serotoninica fosse o meno in grado di influenzare i nostri giudizi sulle relazioni personali degli altri. Dai risultati è emerso che sì, variazioni nell’attività di questo neurotrasmettitore possono influire su come ci appare l’intimità”.
Secondo i ricercatori, lo studio dimostra ancora una volta come le relazioni siano influenzate da processi che vanno oltre la consapevolezza e il controllo. La serotonina, in particolare, è spesso soprannominata “ormone del buonumore”. Diversi studi, infatti, hanno mostrato che gli episodi di depressione sono spesso associati a una funzione diminuita della serotonina. “Quando si è depressi – ha precisato Rogers – diminuisce la capacità di stabilire rapporti profondi con gli altri. Si tratta di un sintomo estremamente vessante, comune anche ad altri disordini psichiatrici”.
L’ipotesi di Rogers è che a causare il peggioramento delle relazioni personali che di solito si accompagna alla depressione possa essere, almeno in parte, un abbassamento dell’attività serotoninica. “Lo studio è ancora marginale, ma lo stesso pattern che abbiamo osservato per la valutazione delle immagini potrebbe benissimo essere esteso al modo in cui percepiamo i nostri stessi rapporti”, ha concluso il neuroscienziato.
Riferimenti: Biological Psychiatry doi:10.1016/j.biopsych.2010.12.038
TRIPTOFANO PARTY
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Galileo - Giornale di Scienza | Un embrione, tre genitori
Temi vitaUn embrione, tre genitori
0di Martina Saporiti | Pubblicato il 20 Aprile 2011 16:02![]()
In Gran Bretagna, ricercatori e pazienti stanno combattendo fianco a fianco una battaglia per la vita. Chiedono al Governo di modificare la legge sulla fecondazione assistita, legalizzando quelle tecniche che permettono di impiantare nell’utero di una donna un embrione con il Dna proveniente da tre persone: i genitori, naturalmente, e un terzo donatore. Il motivo è chiaro: in questo modo si scongiurerebbe il pericolo di trasmettere ai figli alcune rare malattie genetiche, molte delle quali mortali.
“Non chiamatela fertilizzazione in vitro con tre genitori. Non abbiamo mai usato questa terminologia e nessuno dovrebbe farlo”. Le parole rilasciate al Guardian dal professor Robin Lovell-Badge, uno dei ricercatori incaricato dal Governo britannico di stendere un rapporto sulla sicurezza ed efficacia di questa tecnica di impianto, non lasciano spazio a interpretazioni fuorvianti. “Dal terzo donatore prendiamo solo piccolissime porzioni di Dna, che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche del figlio”. Ma allora a cosa servono? A garantire che le cellule del bambino abbiano mitocondri con un Dna sano.
I mitocondri sono organelli cellulari che producono energia. Hanno un codice genetico distinto da quello del nucleo, racchiuso in un piccolo Dna circolare. Il genoma mitocondriale viene ereditato solo per via materna, sono cioè le madri a trasmetterlo ai propri figli. Se ha qualche difetto, anche i figli lo ereditano, e a oggi si conoscono circa 50 malattie causate da alterazioni genetiche che interessano il Dna mitocondriale. Ed è proprio per prevenirle che gli scienziati inglesi stanno alzando la voce.
Lo hanno fatto con una lettera indirizzata al ministro della salute britannico Andrew Lansley. La lettera, firmata, tra gli altri, dal Wellcome Trust, dall’Academy of Medical Sciences, dal Medical Research Council e dalla Muscular Dystrophy Campaign, è stata scritta dopo la pubblicazione di un rapporto medico-scientifico che prova la sicurezza della tecnica di fecondazione a "tre genitori", commissionato dallo stesso Lansley. La nuova procedura, che ha ricevuto il via libera anche dalla Human Fertilisation and Embryology Authority, sino a oggi è stata sperimentata solo sugli animali o su cellule umane difettose, per cui saranno necessari nuovi esperimenti per provarne realmente efficacia e sicurezza.
In realtà, sono due le tecniche messe a punto dai ricercatori per impiantare embrioni a tre Dna. In entrambi i casi, si mescolano Dna materno e paterno con quello mitocondriale sano di una terza donatrice. La prima tecnica, consiste nel prendere il Dna del nucleo della cellula uovo della futura mamma e impiantarlo nella cellula uovo priva del nucleo di una donatrice. Questo uovo ibrido viene quindi fecondato dagli spermatozoi del papà. “Questa tecnica è stata già sperimentata su molti animali e sembra valida e sicura”, rassicura Lovell-Badge.
La seconda, consiste nel prendere Dna materno e paterno da una cellula uovo fecondata e impiantarli nella cellula uovo di una donatrice cui è stato precedentemente rimosso il nucleo. Questa tecnica è stata testata la prima volta sui topi negli anni ’80 con risultati positivi, mentre recentemente ricercatori dell’Institute of Genetic Medicine della Newcastle University l’hanno sperimentata su cellule uovo umane anormali. Quello che si vuole fare ora è provarla nelle scimmie e in cellule uovo umane sane.
Dal momento che non ci vorrà molto per programmare e concludere i nuovi esperimenti (si parla di un anno), ricercatori e pazienti si stanno portando avanti col lavoro. Per questo chiedono al Governo di ragionare per tempo su tutti gli aspetti etici e legali connessi. Così, una volta che le tecniche saranno messe a punto, non ci sarà alcun ostacolo alla loro immediata applicazione.
Via Wired.it
MATER CERTA EST
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Uccidersi Lentamente: La Sindrome Di Samo - Yahoo! Lifestyle
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© Thinkstock
Da dove prende il nome?
L’isola di Samo, nel mar Egeo, era famosa nel passato perché vi si trovava un lebbrosario piuttosto conosciuto. In esso, contrariamente a quanto accadeva in altri, non era vietato il contatto tra i malati e gli abitanti dell’isola, che anzi potevano intrattenere relazioni sentimentali e sposarsi con i malati.
Fu documentato un episodio di una ragazza in perfetta salute che convolò a nozze con un lebbroso, il quale non si risparmiava nel volerla contagiare con la sua malattia: la ragazza dal canto suo non faceva niente per evitare di essere contagiata, anzi era attratta mentalmente e fisicamente proprio dal fatto che il partner fosse affetto da lebbra. L’Istituto di Malattie Infettive dell’Università di Bologna si è ispirato a quest’isola per dare il nome a tale inclinazione psicologica patologica, dopo aver studiato per anni casi di donne che avevano come partner uomini malati di AIDS (e non solo) e con i quali avevano regolarmente rapporti non protetti.Le cause
Questa sindrome fa parte della categoria dei comportamenti erotico-sessuali non-conformi, ovvero quei modi di agire, nella sfera sessuale e affettiva, che mostrano un forte disagio psichico di fondo. Infatti, chi ha un comportamento così estremo spesso nasconde dei problemi psicologici molto gravi: la causa è probabilmente da ricercarsi nel rapporto del soggetto con la propria madre, generalmente poco affettuosa o con una personalità molto forte. Per questo motivo esso è portato a donarsi in maniera smisurata verso il prossimo per sopperire alla mancanza infantile e ricevere amore a tutti i costi, offrendo in cambio la propria vita. Sono personalità, queste, con tendenze suicide e depressive che mascherano socialmente il loro autolesionismo con atti di finto eroismo, sacrificando la loro esistenza per quello che vorrebbero far credere sia un atto d’amore.
Può accadere che il sentimento di base sia sano, come nel caso di coppie già sposate nelle quali lui o lei contraggono MST o virus dell’HIV, ma l’incidenza di persone che cercano volontariamente di uccidersi è più alta.
Per il soggetto malato, il fatto di poter infettare il partner lo fa sentire onnipotente anche di fronte alla patologia da cui è realmente affetto, mentre per colui o colei che si fa contagiare scatta un meccanismo per il quale la malattia crea un legame talmente forte e intimo con l’altro che l’HIV (come anche le altre malattie) non appare più come qualcosa da evitare ma da possedere a tutti i costi.Diagnosi e terapia
Come sempre, è indispensabile stabilire una diagnosi corretta al disturbo che si presenta: per fare ciò sono utili dei test elaborati in ambito relazionale e sessuale. In Italia il più famoso è il SESAMO (Sexrelation Evaluation Schedule Assessment MOnitoring), elaborato nel 1996 e studiato per analizzare la totale sessualità del soggetto, sia per quello che riguarda il suo rapporto con gli altri che con se stesso. È riservato all’utilizzo di medici e psicologi iscritti all’albo professionale di appartenenza, i quali somministrano il test qualora sia maessa in discussione la stabilità del soggetto in tal senso.
L’unica critica che è stata mossa a questo test psicodiagnostico è la durata e la modalità di compilazione: si ha bisogno di circa un’ora per completarlo e di un software specifico, in quanto la versione estesa esiste solo su formato elettronico. Per ovviare a tali inconvenienti è stata successivamente creata una versione ridotta, che prevede il formato cartaceo e che quindi risulta più facile da compilare e da analizzare, non essendo per questo meno preciso.La sindrome di Samo non è semplicemente un disturbo che si limita a ledere la persona che ne è affetta ma contribuisce in parte a diffondere il contagio del virus dell’HIV nella popolazione, già piuttosto colpita da questo problema.
Purtroppo, la ricerca dell’amore dei genitori, sublimato con l’amore nei confronti di partner malati, si manifesta già nell’adolescenza e risulta necessario l’intervento di un professionista, un medico psicologo, già dai primi segnali del problema, in modo che si possa risolvere tale conflitto interiore che mette in pericolo la vita del soggetto e di chi lo circonda.
Luisa FioravantiPer saperne di più:
Ipersessualità e dipendenza dall’eros
Non chiamatelo amore: i sessodipendenti anonimi
Forum Sesso
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CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica
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Mente e esperienza estetica

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L'Islanda è molto di più del vulcano Eyjafjallajokull . L'Islanda è il luogo in cui sorge la luce. E' la luce più incredibile che abbia mai visto, i tramonti interminabili in estate, luci del nord in inverno e bei colori tutto l'anno.
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