domenica 24 aprile 2011

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Galileo - Giornale di Scienza | Tanta serotonina per un amore romantico

Tanta serotonina per un amore romantico

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di Giulia Belardelli | Pubblicato il 22 Aprile 2011 11:20
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L'ormone dell'amore romantico. Così da ora in poi potrebbe essere soprannominata la serotonina, un neurotrasmettitore prodotto nel cervello a partire dall’amminoacido triptofano. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford (Regno Unito) e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, questa sostanza potrebbe influenzare il modo in cui viene percepita, e quindi anche vissuta, una love story.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno sottoposto due gruppi di volontari a una dieta a basso contenuto proteico per un giorno (meno di 20 grammi di proteine). Successivamente al primo gruppo è stato servito un drink a base di triptofano, un ingrediente essenziale nella sintesi della serotonina. Al secondo gruppo, invece, è stata data una bevanda priva dell’amminoacido in questione. Poi, a cinque ore di distanza dal drink, a tutti sono state mostrate delle fotografie di coppie, con il compito di giudicare il grado di intimità e romanticismo trasmesso dalle immagini. Le persone che avevano bevuto il cocktail al triptofano, la cui attività serotoninica era dunque aumentata, hanno considerato le relazioni mostrate nelle immagini come più “intime” e “romantiche” rispetto al gruppo di controllo, i cui livelli di serotonina erano rimasti invariati.

“La serotonina è fondamentale per i comportamenti sociali”, ha spiegato Robert Rogers, professore di Neuroscienze Cognitive ad Oxford. Inoltre, svolge un ruolo significativo in disordini psicologici come la depressione. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto il neuroscienziato – era quello di osservare se l’attività serotoninica fosse o meno in grado di influenzare i nostri giudizi sulle relazioni personali degli altri. Dai risultati è emerso che sì, variazioni nell’attività di questo neurotrasmettitore possono influire su come ci appare l’intimità”.

Secondo i ricercatori, lo studio dimostra ancora una volta come le relazioni siano influenzate da processi che vanno oltre la consapevolezza e il controllo. La serotonina, in particolare, è spesso soprannominata “ormone del buonumore”. Diversi studi, infatti, hanno mostrato che gli episodi di depressione sono spesso associati a una funzione diminuita della serotonina. “Quando si è depressi – ha precisato Rogers – diminuisce la capacità di stabilire rapporti profondi con gli altri. Si tratta di un sintomo estremamente vessante, comune anche ad altri disordini psichiatrici”.

L’ipotesi di Rogers è che a causare il peggioramento delle relazioni personali che di solito si accompagna alla depressione possa essere, almeno in parte, un abbassamento dell’attività serotoninica. “Lo studio è ancora marginale, ma lo stesso pattern che abbiamo osservato per la valutazione delle immagini potrebbe benissimo essere esteso al modo in cui percepiamo i nostri stessi rapporti”, ha concluso il neuroscienziato.

Riferimenti: Biological Psychiatry doi:10.1016/j.biopsych.2010.12.038

 

TRIPTOFANO PARTY

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Galileo - Giornale di Scienza | Un embrione, tre genitori

Temi vita

Un embrione, tre genitori

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di Martina Saporiti | Pubblicato il 20 Aprile 2011 16:02
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In Gran Bretagna, ricercatori e pazienti stanno combattendo fianco a fianco una battaglia per la vita. Chiedono al Governo di modificare la legge sulla fecondazione assistita, legalizzando quelle tecniche che permettono di impiantare nell’utero di una donna un embrione con il Dna proveniente da tre persone: i genitori, naturalmente, e un terzo donatore. Il motivo è chiaro: in questo modo si scongiurerebbe il pericolo di trasmettere ai figli alcune rare malattie genetiche, molte delle quali mortali

Non chiamatela fertilizzazione in vitro con tre genitori. Non abbiamo mai usato questa terminologia e nessuno dovrebbe farlo”. Le parole rilasciate al Guardian dal professor Robin Lovell-Badge, uno dei ricercatori incaricato dal Governo britannico di stendere un rapporto sulla sicurezza ed efficacia di questa tecnica di impianto, non lasciano spazio a interpretazioni fuorvianti. “Dal terzo donatore prendiamo solo piccolissime porzioni di Dna, che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche del figlio”. Ma allora a cosa servono? A garantire che le cellule del bambino abbiano mitocondri con un Dna sano. 

I mitocondri sono organelli cellulari che producono energia. Hanno un codice genetico distinto da quello del nucleo, racchiuso in un piccolo Dna circolare. Il genoma mitocondriale viene ereditato solo per via materna, sono cioè le madri a trasmetterlo ai propri figli. Se ha qualche difetto, anche i figli lo ereditano, e a oggi si conoscono circa 50 malattie causate da alterazioni genetiche che interessano il Dna mitocondriale. Ed è proprio per prevenirle che gli scienziati inglesi stanno alzando la voce. 

Lo hanno fatto con una lettera indirizzata al ministro della salute britannico Andrew Lansley. La lettera, firmata, tra gli altri, dal Wellcome Trust, dall’Academy of Medical Sciences, dal Medical Research Council e dalla Muscular Dystrophy Campaign, è stata scritta dopo la pubblicazione di un rapporto medico-scientifico che prova la sicurezza della tecnica di fecondazione a "tre genitori", commissionato dallo stesso Lansley. La nuova procedura, che ha ricevuto il via libera anche dalla Human Fertilisation and Embryology Authority, sino a oggi è stata sperimentata solo sugli animali o su cellule umane difettose, per cui saranno necessari nuovi esperimenti per provarne realmente efficacia e sicurezza. 

In realtà, sono due le tecniche messe a punto dai ricercatori per impiantare embrioni a tre Dna. In entrambi i casi, si mescolano Dna materno e paterno con quello mitocondriale sano di una terza donatrice. La prima tecnica, consiste nel prendere il Dna del nucleo della cellula uovo della futura mamma e impiantarlo nella cellula uovo priva del nucleo di una donatrice. Questo uovo ibrido viene quindi fecondato dagli spermatozoi del papà. “Questa tecnica è stata già sperimentata su molti animali e sembra valida e sicura”, rassicura Lovell-Badge.

La seconda, consiste nel prendere Dna materno e paterno da una cellula uovo fecondata e impiantarli nella cellula uovo di una donatrice cui è stato precedentemente rimosso il nucleo. Questa tecnica è stata testata la prima volta sui topi negli anni ’80 con risultati positivi, mentre recentemente ricercatori dell’Institute of Genetic Medicine della Newcastle University l’hanno sperimentata su cellule uovo umane anormali. Quello che si vuole fare ora è provarla nelle scimmie e in cellule uovo umane sane. 

Dal momento che non ci vorrà molto per programmare e concludere i nuovi esperimenti (si parla di un anno), ricercatori e pazienti si stanno portando avanti col lavoro. Per questo chiedono al Governo di ragionare per tempo su tutti gli aspetti etici e legali connessi. Così, una volta che le tecniche saranno messe a punto, non ci sarà alcun ostacolo alla loro immediata applicazione.

Via Wired.it

MATER CERTA EST

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Uccidersi Lentamente: La Sindrome Di Samo - Yahoo! Lifestyle

Uccidersi lentamente: la sindrome di Samo
© Thinkstock

Da dove prende il nome?

L’isola di Samo, nel mar Egeo, era famosa nel passato perché vi si trovava un lebbrosario piuttosto conosciuto. In esso, contrariamente a quanto accadeva in altri, non era vietato il contatto tra i malati e gli abitanti dell’isola, che anzi potevano intrattenere relazioni sentimentali e sposarsi con i malati.
Fu documentato un episodio di una ragazza in perfetta salute che convolò a nozze con un lebbroso, il quale non si risparmiava nel volerla contagiare con la sua malattia: la ragazza dal canto suo non faceva niente per evitare di essere contagiata, anzi era attratta mentalmente e fisicamente proprio dal fatto che il partner fosse affetto da lebbra. L’Istituto di Malattie Infettive dell’Università di Bologna si è ispirato a quest’isola per dare il nome a tale inclinazione psicologica patologica, dopo aver studiato per anni casi di donne che avevano come partner uomini malati di AIDS (e non solo) e con i quali avevano regolarmente rapporti non protetti.  

Le cause

Questa sindrome fa parte della categoria dei comportamenti erotico-sessuali non-conformi, ovvero quei modi di agire, nella sfera sessuale e affettiva, che mostrano un forte disagio psichico di fondo. Infatti, chi ha un comportamento così estremo spesso nasconde dei problemi psicologici molto gravi: la causa è probabilmente da ricercarsi nel rapporto del soggetto con la propria madre, generalmente poco affettuosa o con una personalità molto forte. Per questo motivo esso è portato a donarsi in maniera smisurata verso il prossimo per sopperire alla mancanza infantile e ricevere amore a tutti i costi, offrendo in cambio la propria vita. Sono personalità, queste, con tendenze suicide e depressive che mascherano socialmente il loro autolesionismo con atti di finto eroismo, sacrificando la loro esistenza per quello che vorrebbero far credere sia un atto d’amore.
Può accadere che il sentimento di base sia sano, come nel caso di coppie già sposate nelle quali lui o lei contraggono MST o virus dell’HIV, ma l’incidenza di persone che cercano volontariamente di uccidersi è più alta.
Per il soggetto malato, il fatto di poter infettare il partner lo fa sentire onnipotente anche di fronte alla patologia da cui è realmente affetto, mentre per colui o colei che si fa contagiare scatta un meccanismo per il quale la malattia crea un legame talmente forte e intimo con l’altro che l’HIV (come anche le altre malattie) non appare più come qualcosa da evitare ma da possedere a tutti i costi.

Diagnosi e terapia

Come sempre, è indispensabile stabilire una diagnosi corretta al disturbo che si presenta: per fare ciò sono utili dei test elaborati in ambito relazionale e sessuale. In Italia il più famoso è il SESAMO (Sexrelation Evaluation Schedule Assessment MOnitoring), elaborato nel 1996 e studiato per analizzare la totale sessualità del soggetto, sia per quello che riguarda il suo rapporto con gli altri che con se stesso. È riservato all’utilizzo di medici e psicologi iscritti all’albo professionale di appartenenza, i quali somministrano il test qualora sia maessa in discussione la stabilità del soggetto in tal senso.  
L’unica critica che è stata mossa a questo test psicodiagnostico è la durata e la modalità di compilazione: si ha bisogno di circa un’ora per completarlo e di un software specifico, in quanto la versione estesa esiste solo su formato elettronico. Per ovviare a tali inconvenienti è stata successivamente creata una versione ridotta, che prevede il formato cartaceo e che quindi risulta più facile da compilare e da analizzare, non essendo per questo meno preciso.  

La sindrome di Samo non è semplicemente un disturbo che si limita a ledere la persona che ne è affetta ma contribuisce in parte a diffondere il contagio del virus dell’HIV nella popolazione, già piuttosto colpita da questo problema.
Purtroppo, la ricerca dell’amore dei genitori, sublimato con l’amore nei confronti di partner malati, si manifesta già nell’adolescenza e risulta necessario l’intervento di un professionista, un medico psicologo, già dai primi segnali del problema, in modo che si possa risolvere tale conflitto interiore che mette in pericolo la vita del soggetto e di chi lo circonda.


Luisa Fioravanti

Per saperne di più:
Ipersessualità e dipendenza dall’eros
Non chiamatelo amore: i sessodipendenti anonimi
Forum Sesso


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CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica

Lezione di Filosofia Analitica LUDWIG WITTGENSTEIN II parte Post n°196 pubblicato il 24 Aprile 2011 da BROWSERIK Tag: filosofia analitica, scienze cognitive 4 Il pensiero è la proposizione significativa. 4.001La totalità delle proposizioni è il linguaggio. 4.002L'uomo ha la capacità di costruire linguaggi, che può essere espresso in tutti i sensi, senza alcuna idea di averli, come e che cosa ogni parola significhi. - Mentre parliamo, non sapendo come i singoli suoni sono prodotti. La lingua parlata è un Tteil dell'organismo umano e non meno complicato di quello che. E 'umanamente impossibile raccogliere la logica della lingua direttamente. travestimenti Lingua pensiero. Tanto che dopo la forma esterna del vestito non riesce a trovare la forma deie del concetto di vestiti, perché la forma esterna del vestito fatto interamente a scopi diversi che poi, a rivelare la forma del corpo. Le convenzioni tacite su cui la comprensione della lingua colloquiale sono enormemente complicate. 4.003La maggior parte delle frasi e domande che sono state scritte su questioni filosofiche non sono false, ma prive di senso. Possiamo quindi rispondere a domande di questo tipo a tutti, ma solo esporre le loro insensatezza. La maggior parte delle questioni e proposizioni dei filosofi risultato dal fatto che non capiamo la nostra logica lingua. (Sono della natura della questione se il bene è più o meno identico a quello del bello.) E non è sorprendente che i problemi più profondi in realtà non hanno problemi. 4.0031Tutta la filosofia è "critica del linguaggio. (Ma non nel senso di Mauthner.) Merito di Russell è aver dimostrato che non la forma apparente logica della frase, il suo essere reale. 04:01La proposizione è un'immagine della realtà. La proposizione è un modello di realtà come pensiamo che sia. 4.011A prima vista, la serie - come egli si trova stampato su carta - di essere una fotografia della realtà di cui egli agisce. Tuttavia, il punteggio sembra essere a prima vista essere una fotografia della musica, e il nostro caratteri fonetici (lettere) di essere una foto del nostro discorso. E tuttavia queste lingue dei segni si rivelano nel senso comune, come immagini di ciò che rappresentano. 4.012A quanto pare, è che noi percepiamo una proposizione di "ARB" forma come immagine. Qui il personaggio è ovviamente una somiglianza di significato. 4.013E se noi penetrare l'essenza di questa metafora, vediamo che la stessa irregolarità apparente (come ad esempio l'uso di # e b nel punteggio) non è disturbato è. Anche per queste irregolarità rappresentare quello che sono da esprimere, ma in modo diverso. 4.014Il record grammofono, il pensiero musicale, la partitura, le onde sonore, tutti stare l'uno all'altro nel rapporto pittorico interno che esiste tra linguaggio e mondo. Tutti hanno la struttura logica è comune. (Come nelle favole, i due giovani, i loro due cavalli e il loro gigli. Sono tutti in una certo senso.) 4.0141Che ci sia una regola generale che vede i musicisti dalla partitura della sinfonia attraverso il quale uno dalla riga di un record grammofono la sinfonia e la prima regola è possibile costruire ancora una volta la partitura, è proprio la somiglianza interiore tra questi apparentemente completamente diverso. E la regola è la legge della proiezione che proietta la sinfonia nel linguaggio della notazione musicale. E 'la regola di tradurre la lingua nella lingua di dischi. 4.015La possibilità di tutte le parabole, le immagini tutto il nostro linguaggio, riposa nella logica del quadro. 4.016Per comprendere la natura della pena, pensiamo che riflette la scrittura geroglifica, che le immagini i fatti che descrive. E da esso venne l'alfabeto senza perdere l'essenza della rappresentazione. 04:02Vediamo da questo che abbiamo capito il significato della frase, segno, senza che lo ha spiegato a noi. 4.021La proposizione è un'immagine della realtà, perché so che la situazione illustrata da lui, se ho capito la frase. E capisco la proposizione senza senso mi ha spiegato. 4.022La proposizione mostra il suo senso. La sentenza dimostra come si comporta quando è vero. E lui dice , che si comporta così. 4.023La realtà deve essere il tasso da fisso o no. Si deve pertanto essere completamente descritto da lui. La frase è la descrizione dei fatti. Poiché la descrizione di un oggetto dalla sua descrizione esterna, descrive la realtà tasso per le sue proprietà interne. La proposizione costruisce un mondo con l'aiuto di un quadro logico e quindi si può vedere nella proposizione, è come un comportamento logico tutto se è vero. È possibile impostare un torto per trarre delle conclusioni . 4.024Per comprendere una frase significa sapere che cosa è il caso se è vero. (Si può quindi capire senza sapere se è vero). Lo si capisce se uno capisce i suoi costituenti. 4.025La traduzione da una lingua all'altra non è giusto, che ogni frase di uno a un insieme di altre traduzioni di questo, ma solo gli elementi costitutivi da tradurre. (E il dizionario non sostantivi non solo, ma anche verbi, aggettivi e congiunzioni e tradotti, ecc, e li tratta tutti allo stesso modo.) 4.026L'importanza di semplici segni (le parole), deve essere spiegato a noi che l'abbiamo capito. Con i tassi, ma siamo concordi. 4.027E 'la natura della proposta che ci dà un nuovo senso si può dire. 04:03Una proposizione deve comunicare con le vecchie parole un nuovo significato. La sentenza ci dice uno stato di cose, quindi ha molto dei fatti connessi. E la connessione è semplicemente che è la sua immagine logica. La proposizione afferma qualcosa solo in quanto egli è un'immagine. 4.031La frase è come mettere insieme una situazione di prova. Si può dire - invece di: Questa proposizione è tale e tale senso -: Questa frase è questo, un dar situazione. 4.0311Un nome è sinonimo di una cosa, e un altro per un'altra cosa, e sono collegati tra loro, in modo che il tutto - come un quadro vivente - prima dei fatti. 4.0312La possibilità di proposizioni si basa sul principio della rappresentazione degli oggetti da segni. La mia idea è che le "costanti" non rappresentano la logica. Il fatto che la logica dei fatti non può essere rappresentato. 4.032Solo così la frase è un quadro della situazione, come è logico articolato. (Anche la frase: "Ambulo," è composto per il suo stelo è di un finale diverso, e sulla sua fine con un ceppo diverso, un senso diverso). 04:04Nella proposizione deve essere distinto così come nella situazione che esso rappresenta. I due devono avere la stessa logica (matematica) molteplicità. (Confronta Hertz "meccanica" di modelli dinamici). 4.041Questa molteplicità matematica, naturalmente, non può riprodursi. Da esso è possibile quando raffigurante. 4.0411Se noi, per esempio, quello che da '(x): fx generalizzata. "Espresso anteponendo un indice di" FX "per esprimere - su come" Alg.fx "- Non sarebbe stato sufficiente -, allora, non so cosa fosse. Lo abbiamo voluto da un indice " uno 's "- come questo:" f (x uno ) "- non sarebbe sufficiente - non conosciamo la portata della generalizzazione. Se abbiamo voluto con l'introduzione di un marchio nei luoghi argomento - in questo modo: "(A, A). F (A, A)" - Non è stato sufficiente - non siamo riusciti a determinare l'identità della variabile. E così via. Tutte queste notazioni non sono sufficienti, perché non hanno la necessaria molteplicità matematica. 4.0412Per la stessa ragione la spiegazione idealistica della vedere delle relazioni spaziali soddisfatto dalle "spazio occhiali", non perché lei non può spiegare la molteplicità di queste relazioni. 04:05La realtà è confrontato con la sentenza. 04:06Solo allora la frase può essere vera o falsa, in quanto è una fotografia della realtà. 4.061Nessun avviso prendere, che la frase ha un senso indipendente dei fatti, si può facilmente credere che vero e falso equo rapporto tra significante e significato. Si potrebbe quindi dire ad esempio che 'p' esprime la vera natura di ciò che "~ p" in modo sbagliato, ecc 4.062Non siamo d'accordo con le proposizioni vere false, poiché ad oggi? Finché si sa è che esse sono destinate ad essere false. No! Dopo tutto, una proposizione è vera se è così, come lo diciamo con lui, e se si intende per 'p' ~ p, e questo è così come pensiamo che sia "p" nella nuova concezione vero e non falso. 4.0621Ma che il carattere "p" e "~ p dire la stessa cosa" è possibile è importante. Per la mostra che il segno "~", in realtà, corrisponde a nulla. Che in una negazione frase si verifica non è ancora una caratteristica del suo significato (~ ~ p = p). 'P' Le proposizioni e '~ p' avere senso opposto, ma corrisponde a loro una sola e medesima realtà. 4.063Una immagine per spiegare il concetto di verità: macchia nera su carta bianca, la forma dello spot può essere descritto specificando per ogni punto della superficie, sia esso bianco o nero. Il fatto che un punto è nero corrisponde un positivo - il fatto che un punto bianco (non nero), un fatto negativo. I designare un punto della superficie (un valore di verità Frege), questo corrisponde alla ipotesi, che si trova alla valutazione, ecc ecc Se vogliamo dire che un punto è nero o bianco, devo prima sapere quando un punto in cui lo chiamano in bianco e nero, per dire: 'p' è vera (o falsa), ho determinato in quali circostanze, vera vocazione io 'p', e così faccio a determinare il significato della frase. Il punto in cui i GAL della parabola, ora è questa: possiamo puntare a un punto della carta, senza sapere ciò che è bianco e nero, una frase senza senso, ma corrisponde a nulla, perché non ha il nome di una cosa (valore di verità) , le cui proprietà sono "sbagliati sono stati chiamati" o "true", il verbo di una frase non è "vero" o "sbagliato" - come Frege pensiero - ma ciò che è 'vera' deve già contenere il verbo. 4.064Ogni set deve già avere un senso, l'affermazione non può dargli, perché afferma è il significato. E lo stesso vale per negazione, ecc 4.0641Si potrebbe dire che il diniego è già sul posto logico determinato dalla frase negata. La proposizione negazione determina una diversa posizione rispetto alla logica negata. La proposizione negazione determina un luogo logico con l'aiuto del luogo logico della frase negato, dicendo che per essere fuori di esso. Che si possa negare la proposizione negato già dimostra ancora una volta, che ciò che è negato è già una proposta e non solo per il preliminare di una proposizione. 4.1La proposizione è l'esistenza e la non esistenza di dar fatti. 04:11La totalità delle proposizioni vere è la scienza naturale totale (o la totalità delle scienze naturali). 4.111La filosofia non è le scienze naturali. (La "filosofia deve" parola di significare qualcosa, che è al di sopra o al di sotto, ma non accanto alle scienze naturali.) 4.112Lo scopo della filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri. La filosofia non è una teoria ma una attività. Un lavoro filosofico consiste essenzialmente di delucidazioni. I risultati della filosofia non sono 'proposizioni filosofiche', ma il pensiero di diventare frasi. La filosofia è l'idea, per così dire, opaca e confusa, stanno facendo confini chiari e nitidi. 4.1121La psicologia è la filosofia di estraneo rispetto a qualsiasi altra scienza naturale. L'epistemologia è la filosofia della psicologia. Non è il mio studio della lingua dei segni per lo studio dei processi di pensiero che sono stati i filosofi alla filosofia della logica per così tanto? Solo loro ha invischiato in inessenziale indagini psicologiche, e di solito vi è un pericolo analogo per il mio metodo. 4.1122La teoria darwiniana non ha più a che fare con la filosofia di qualsiasi altra ipotesi della scienza naturale. 4.113Filosofia limita la sfera discutibile della scienza naturale.

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Mente e esperienza estetica

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Arte e esperienza estetica. Il saggista e scienziato cosgnitivo Ugo Morelli ci guida verso lo spazio della meraviglia, dell'oltre, del non ancora... pubblicato domenica 24 aprile 2011 L’arte e l’esperienza estetica rappresentano un terreno di prova particolarmente valido non solo per comprendere alcuni degli aspetti più distintivi e caratteristici degli esseri umani, ma anche per cercare le vie attraverso le quali possiamo affrontare le esigenze di innovazione e cambiamento che il mondo in cui viviamo ci pone innanzi. È il valore generativo della bellezza che ci interessa analizzare, se intendiamo la bellezza come quell’esperienza che emerge, allo stesso tempo, dentro noi e nelle relazionali con gli altri e il mondo. Si tratta di percorrere un cammino alla ricerca del senso e dei significati della bellezza nell’esperienza umana, riconoscendo che ci troviamo, con ogni probabilità, di fronte ad uno dei tratti distintivi della specie, una delle dimensioni peculiari mediante la quale ogni individuo della specie diventa se stesso. Prendendo il via dall’ipotesi che la bellezza possa essere, alfine, intesa come un sentimento particolarmente compiuto di risonanza incarnata che confermi o estenda il modello neurofenomenologico del sé, possiamo comprendere come essa emerge, si presenta e la sentiamo, con un doppio processo, interno e esterno. La stessa dinamica corporeo- psichica può generare esperienze del terrore e dell’orrore se quelle esperienze minacciano o pregiudicano il modo di sentirsi nella vita e nel mondo. L’arousal o attivazione è, probabilmente, alla base della tensione rinviante all’esperienza di bellezza e decisivo è studiare le soglie dalla cui elaborazione dipende l’accessibilità alla bellezza. L’ipotesi più accreditata con cui l’esperienza estetica viene analizzata, utilizzando in particolare gli approcci delle neuroscienze cognitive e della fenomenologia, è che l’accessibilità alla bellezza, intesa come espressione sufficientemente buona del proprio mondo interno nella relazione con gli altri e il mondo, sia possibile e difficile allo stesso tempo, perché la bellezza è ambigua e accedervi esalta il suo contrario, non lo supera ed elimina. Più s’intensifica la luce, più aumenta la sua separazione dall’ombra; i margini divengono confini e, perciò, più difficili da attraversare. Più alta è l’esperienza di bellezza che si para innanzi, più sembrano ridursi le possibilità e lo spazio del significato e del linguaggio per accedere all’espansione interna richiesta: quell’accesso esige un’apertura all’immediatezza dell’indicibile e allo stesso tempo riduce la resilienza degli equilibri e degli ordini di senso esistenti, esaltando il valore rassicurante di questi ultimi. È forse in questa dinamica che si situa uno dei principali ostacoli alla creatività e all’innovazione. Eppure l’arte ci mostra costantemente e in modo infinito che la generazione dell’inedito, quello che ancora non c’è, non solo è concepibile e possibile, ma effettiva e concreta.Se si considerano gli ultimi dieci anni di ricerca nel campo delle scienze cognitive e della psicologia della creatività e dell’innovazione, con un assiduo dialogo con i risultati delle ricerche neuroscientifiche applicate all’esperienza relazionale umana e all’esperienza estetica, è possibile accedere ad una visione meno mentalista ed idealista della creatività umana. A partire da un’attenzione al tempo profondo dell’evoluzione, rispetto al quale, in epoche recentissime, abbiamo cominciato a creare segni per un altro, mostrando di sentire quello che l’altro sente, noi possiamo ora riconoscere di aver elaborato la nostra distinzione biologico-evolutiva verso una fenomenologia in cui l’immaginazione e la creatività hanno un ruolo costitutivo e generativo. Non nella ricognizione e rappresentazione del reale consiste l’esperienza del creare e del conoscere, ma nella considerazione della realtà in quanto cifra, codice rinviante all’ulteriorità del senso, a cui l’incompiutezza di ogni esperienza e la mancanza rimandano, proponendo già l’oltre e il possibile. Quella mancanza propria di noi esseri che nasciamo neotenici, incompleti e incompiuti, e che all’incompiutezza dobbiamo lo spazio del possibile divenire e della capacità di creare mondi con l’immaginazione e la creatività. Nella rottura di ogni orizzonte in cui potrebbe concludersi, sta sia il compimento della chiarezza razionale del conoscere, che la sua generativa incompletezza creativa che rinvia al "non ancora”. Fra tendenza alla semplificazione e tensione rinviante, si generano la creatività e la conoscenza, che sono possibili per la nostra continuità evolutiva originaria e le nostre caratteristiche emergenti, neurofenomelogicamente distintive. Del resto ognuno di noi si chiede come crea quotidianamente la propria vita e oggi sappiamo che ciò dipende da come il cervello media la cognizione sociale, le relazioni interpersonali e le interazioni affettive e cognitive nei gruppi, nelle istituzioni e nei contesti sociali. Sappiamo di essere una specie relazionale e nelle relazioni costruiamo anche la nostra esperienza estetica e le domande che la accompagnano senza sosta. Che cosa ci incanta di fronte a un paesaggio? Perché ci commuove una sinfonia? Quando ci perdiamo in un quadro o nelle forme di una scultura cosa ci sta accadendo? Perché creare o affrontare l’inedito, quello che prima non c’era, ci attrae e ci fa paura allo stesso tempo? Come può un verso di una poesia risuonare dentro di noi fino al pianto? Di che cosa parliamo quando parliamo di arte e di esperienza estetica? Quando il mondo arriva dentro di noi fino al punto di ispirarci una particolare esperienza di elevazione o quando generiamo qualcosa direttamente o siamo di fronte a qualcosa che altri generano, ma anche quando siamo presi e catturati da un paesaggio, da un tramonto, da una persona o da un fiore, ci troviamo nello spazio della meraviglia, dell’oltre, del non ancora. Quello spazio è l’esperienza estetica. E’ in quello spazio esistenziale che ci rendiamo conto che la bellezza fa venir voglia di creare. Proprio in simili circostanze possiamo riconoscere che la creatività per noi è composizione e ricomposizione almeno in parte originale di repertori disponibili. Ed è in quel gioco tra realtà e immaginazione che sperimentiamo il valore generativo della bellezza. Sia quando riguarda un’opera, una persona o una situazione, sia quando riguarda il nostro mondo interno e l’espressione e la realizzazione di noi stessi. Creatività ed esperienza estetica intervengono nella nostra vita ed emergono nelle nostre relazioni con gli altri: possono essere più o meno riconosciute nelle situazioni lavorative e nella vita quotidiana. Tutto dipende da quanto spazio, per la libertà d’immaginazione e di innovazione nelle relazioni interne abbiamo lasciato vivere nei luoghi dell’educazione, del lavoro e della vita. La creatività, l’arte e l’innovazione sono perciò intimamente connesse. L‘ipotesi più oggi più accreditata è che la nostra sia una specie naturalmente creativa, contraddistinta da una distinzione, la tensione rinviante, che ci porta a creare costantemente i mondi che abitiamo, fino alla creatività artistica che è uno dei vertici della creatività umana. L’esperienza della creatività umana si connette, inoltre, all’innovazione sociale, intesa come un processo di condivisione della creatività, mediante l’elaborazione dei vincoli e delle possibilità del riconoscimento. a cura di ugo morelli

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Raw Lightscapes on Vimeo

L'Islanda è molto di più del vulcano Eyjafjallajokull . L'Islanda è il luogo in cui sorge la luce. E' la luce più incredibile che abbia mai visto, i tramonti interminabili in estate, luci del nord in inverno e bei colori tutto l'anno.

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