giovedì 10 marzo 2011

Mail anonima addio, un nuovo algoritmo scopre l_autore | Le Scienze

Informatica e telecomunicazioni

Contro i crimini informatici

Mail anonima addio, un nuovo algoritmo scopre l'autore


Nei test su 100 email, il metodo ha dimostrato un'accuratezza dell'80-90 per cento

Forse tra qualche anno non si riuscirà più a celarsi dietro mail anonime, almeno se si hanno intenzioni poco confessabili. Un gruppo di ricercatori della Concordia University ha infatti sviluppato una nuova, efficace tecnica per determinare l'autore di un messaggio di posta elettronica anonimo.

Nei test il metodo – oggetto di un articolo apparso sulla rivista Digital Investigation - ha dimostrato un alto livello di accuratezza e, a differenza di altri metodi sviluppati finora, consente di ottenere prove ammissibili in tribunale.

“Negli anni passati abbiamo assistito a un crescente numero di crimini informatici che sfruttavano la possibilità di inviare mail in modo anonimo”, ha spiegato Benjamin Fung, professore di Information Systems Engineering della Concordia University, esperto di tecniche di data mining e coautore dello studio. “Queste email possono veicolare contenuti illegali e virus, oltre che permettere la comunicazione tra criminali”.

Quando per esempio si individua un indirizzo IP è possibile in linea di massima trovare il luogo da cui la mail incriminata è stata inviata, ma se esso è utilizzato da diverse persone non è possibile determinare le responsabilità individuali.

Fung e colleghi hanno messo a punto un metodo innovativo per riconoscere l'autore di un testo sulla base di schemi frequenti, combinazioni di caratteristiche che ricorrono nelle email di un soggetto.

“Le email anonime contengono per esempio refusi o errori grammaticali o sono scritte interamente con caratteri minuscoli” ha spiegato Fung. “Tutte queste caratteristiche peculiari costituiscono una sorta di 'impronta digitale' che consente di determinare l'autore con un alto grado di accuratezza e inferire il sesso, la nazionalità e il livello d'istruzione dell'autore”.

Per verificare la metodica, Fung e colleghi hanno esaminato l'Enron Email Dataset, una raccolta che contiene oltre 200.000 email di 158 impiegati della Enron Corporation. Utilizzando un campione di 10 email scritte da 10 soggetti – 100 email in tutto – si è riusciti a identificare l'autore con un'accuratezza variabile tra l'80 e il 90 per cento.

“Il nostro metodo è stato progettato per fornire prove credibili anche in una corte di giustizia”; ha concluso il ricercatore. “Perché le prove siano ammissibili, gli investigatori devono spiegare in che modo sono giunti alle conclusioni, e il nostro metodo consente di farlo”. (fc)

 

 

(09 marzo 2011)

 

    Ma come si può pensare di accusare qualcuno sulla scorta di prove così aleatorie come il modo di scrivere una email? Mi sembra abbastanza semplice cambiare modo di scrivere oppure usare solo maiuscole al posto delle minuscole o ancora stare attenti a non inserire nel testo refusi o err...
    Inviato da Sergio il 10 marzo 2011 alle 09:40
    "...non sapevo nemmeno che si potessero inviare e mail anonime!" ora che lo so ne sono turbato e starò molto attento in futuro....grazie
    Inviato da franco masini il 10 marzo 2011 alle 09:12
    Da quando internet esiste gli algoritmi sono e rimangono il fulcro della rete essi si possono trasformare migliorare ma sempre algoritmo rimarra.
    Inviato da EURORISPARMIO ONLINE GRATIS il 10 marzo 2011 alle 00:48

fate attenzione||||

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