martedì 21 giugno 2011

Le specie marine? Vanno verso un'estinzione di massa - Wired.it

Le specie marine? Vanno verso un'estinzione di massa

Un rapporto spiega che pesci e cetacei rischiano di fare la fine dei dinosauri. Le cause? Inquinamento, pesca e surriscaldamento globale

21 giugno 2011 di Martina Saporiti

Africa centrale

Dal Congo al Ruanda sopravvivono gli ultimi esamplari dei gorilla di montagna. Una zona perennemente martoriata dalla distruzione ambientale e dalle guerre interne.

 

  • Africa centrale

    Africa centrale

    Dal Congo al Ruanda sopravvivono gli ultimi esamplari dei gorilla di montagna. Una zona perennemente martoriata dalla distruzione ambientale e dalle guerre interne.

  • Golfo del Messico

    Golfo del Messico

    Quando un anno fa esplose la piattaforma Deepwater Horizon, cominciò una vasta fuoriuscita di petrolio lungo le coste della Lousiana. Un danno trasmesso lungo tutta la catena alimentare.

  • La Grande Barriera corallina

    La Grande Barriera corallina

    Fa parte del patrimonio dell'Unesco ma il turismo di massa e l'inquinamento delle acque derivante dall'utilizzo intensivo di pesticidi, fertilizzanti, petrolio e moltissimi altri agenti inquinanti ne minacciano l'integrità.

  • Golfo di Aden

    Golfo di Aden

    I pirati lo stanno devastando. VI chiedete come? Spesso i colpi di armi da fuoco colpiscono le cisterne di greggio delle navi, con conseguenze disastrose facilmente intuibili.

  • Foreste di Sumatra

    Foreste di Sumatra

    Si trovano in Indonesia e a causa della domanda di olio di palma si riduce sempre di più lo spazio a disposizione per gli abitanti, come gli oranghi, tipici di quest’area.

  • Il Madagascar

    Il Madagascar

    il 90% delle specie vegetali ed il 70% di quelle animali che vivono in Madagascar non si trovano altrove. Da quando è arrivato l'uomo la superfice boschiva si è ridotta del 90%

  • Regione indo-birmana

    Regione indo-birmana

    Ospita almeno 1.500 specie vegetali native, ma ha perso il 90% del suo habitat originario a causa, tra l'altro, dell'espansione urbana.

  • Nuova Caledonia

    Nuova Caledonia

    Si trova nel Pacifico meridionale, a est dell'Australia. Ospita 5 famiglie native di piante, tra cui l'unica conifera parassita del mondo.

  • L'arcipelago delle Sundaland

    L'arcipelago delle Sundaland

    Un insieme di isole (circa 1.700) attorno alla Malesia. Una flora e fauna d'altri tempi che stanno soccombendo a causa della crescita della silvicoltura industriale e del commercio internazionale di tigri, scimmie, tartarughe.

  • Foresta Atlantica

    Foresta Atlantica

    Comprende parte del Brasile, del Paraguay, dell'Argentina e dell'Uruguay. Le foreste originarie della zona sono ridotte a meno del 10 per cento, sostituite da piantagioni di caffè e canna da zucchero.

  • Montagne del sud ovest della Cina

    Montagne del sud ovest della Cina

    Qui si trovano alcune specie minacciate, come il  panda rosso e il panda gigante. In declino a causa della riduzione delle foreste montane a scopo bracconaggio.

  • Parco nazionale del Monte Apo

    Parco nazionale del Monte Apo

    Si trova nelle Filippine ed è una delle foreste più minacciate del Pianeta. Il suo rifornimento naturale di legname deve soddisfare i bisogni di una popolazione di circa 80 milioni di persone.

  • Ghiacciaio Petermann

    Ghiacciaio Petermann

    Sotto l'effetto del riscaldamento globale sta scomparendo l'isola di ghiaccio della Groenlandia grande quattro volte Manhattan.

  • Foresta di pietra in Cina

    Foresta di pietra in Cina

    Qui si trovano numerosi blocchi rocciosi che ricordano uomini e animali.

  • Lago Hévíz, in Ungheria

    Lago Hévíz, in Ungheria

    Si trova in Ungheria ed è il più grande lago termale d’Europa.

  • La Brea Tar Pits, California

    La Brea Tar Pits, California

    Qui si possono trovare alcune fosse piene di bitume note come La Brea Tar Pits. All’interno sono stati trovati scheletri fossilizzati di molti animali.

  • Luray Caverns in Virginia

    Luray Caverns in Virginia

    Sono delle particolari caverne che contengono stalattiti e stalagmiti dalle forme originali e bizzarre. Ricordano le nostre Grotte di Castellana in Puglia

  • Chocolate Hills

    Chocolate Hills

    Un complesso collinare nelle Filippine che ricordano, per forme e colori, tanti succulenti bon bon...

  • Malé

    Malé

    La capitale delle Maldive, ha un'altitudine di 1 metro e possiede una delle maggiori densità abitative al mondo.

  • Uummannaq

    Uummannaq

    Dal nome impronunciabile, si trova in Groenlandia e ha 1.500 abitanti. L'isola viene raggiunta da elicotteri quattro o cinque volte la settimana e da almeno un traghetto ogni sette giorni.

  • Aurore boreali a Tromsø

    Aurore boreali a Tromsø

    Nel Nord della Norvegia sono frequenti. In particolare Tromso è considerata la città delle aurore boreali.

  • Tutukaka

    Tutukaka

    Situata nella costa nord-orientale della Nuova Zelanda, è una delle mille meraviglie del Pacifico.

  • Pembrokeshire

    Pembrokeshire

    Situata nel Regno Unito, nella parte sud-occidente è una delle coste più belle del Pianeta, frastagliata da alti pareti rocciose.

  • Costa di Pollica

    Costa di Pollica

    In Campania, le sue acque sono in vetta all'ultima classifica di Legambiente e del Touring Club Italiano. Tutto questo grazie all'attenzione per la conservazione del paesaggio e all'energie rinnovabili che alimentano gli edifici pubblici.

  • La Titanca (o puya raimondii)

    La Titanca (o puya raimondii)

    È una delle specie vegetali più spettacolari del mondo. Vive ad alta quota sulle Ande e può raggiungere i 12 metri d'altezza.

  • Rinoceronte di Giava

    Rinoceronte di Giava

    Ne esistono meno di 40 esemplari, per questa specie di rinoceronte che secondo il Wwf potrebbe essere il mammifero più raro del mondo.

  • Cammello della Battriana

    Cammello della Battriana

    Nonostante sia una specie perfettamente adattata a vivere in ambienti aridi, l'Iucn classifica la forma selvatica del Cammello della Battriana come in pericolo di estinzione.

  • Antilope Saiga

    Antilope Saiga

    I ricercatori affermano che l'antilope saiga, una delle specie animali considerate più a rischio di estinzione, è in seria difficoltà per la sproporzione fra il numero degli esemplari maschi e quello delle femmine.

  • Balena azzurra

    Balena azzurra

    Tra le cause dell'estinzione ci sono la caccia alla quale vengono sottoposte per ricavarne olio, carne e fanoni. Alcuni paesi come il Giappone, l’Islanda e la Norvegia continuano a cacciarla.

  • Ghiretto del Giappone

    Ghiretto del Giappone

    Assomiglia ad uno scoiattolo. La Zoological Society of London considera lo Glirulus japonicus una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio

  • Lori gracile

    Lori gracile

    Le minacce principali alla sua specie riguardano la riduzione dell'habitat dovuta alla deforestazione e la caccia umana, per l'utilizzo in medicina popolare quale rimedio per le malattie degli occhi.

  • Baiji

    Baiji

    La specie di delfino Baiji, presente in Cina, ha di recente cambiato denominazione all'interno dei registri della World Conservation Union: da “a forte rischio di estinzione” a “probabilmente estinto”.

  • Echidna

    Echidna

    Conosciuto anche come formichiere spinoso è in cima alla classifica delle specie a rischio estinzione, assieme all'echidna dal becco lungo occidentale e all'echidna dal becco lungo di Attenborough.

  • Il panda rosso (o Firefox)

    Il panda rosso (o Firefox)

    Vivono prevalentemene in Cina. Una specie a rischio, vittima della deforestazione. L'habitat naturale si riduce a mano a mano che gli alberi vengono abbattuti e rimpiazzati da coltivazioni.

  • Albero “faretra”

    Albero “faretra”

    Diffuso in Sudafrica e Namibia. I Boscimani del Kalahari usano i rami per costruire faretre per le loro frecce avvelenate. Le faretre vengono realizzate strappando i rami dell'albero e svuotandoli della polpa.

  • Volpe artica

    Volpe artica

    Sull'isola di Copper in Alaska, nel 1965 se ne contavano 600, nel 1978 non più di 100-120, oggi una 50. Il motivo principale della scomparsa sarebbe un’otite causata dagli acari.

  • Testuggine Angonoka

    Testuggine Angonoka

    È considerata la tartaruga più rara del mondo. Lo Iucn ne stima l’entità numerica in circa 600 esemplari in continuo calo.

  • Tortora di Grenada

    Tortora di Grenada

    Un uccello dal petto rosa tipico dell’isola caraibica di Grenada. Ne esistono poco più di 150 esemplari che si riducono all'aumentare dei predatori come gatti e ratti.

  • Rana leptolalax appleby

    Rana leptolalax appleby

    Leptolalax applebyi, è una nuova specie di rana del Vietnam centrale che prende il nome da Robert Appleby, un generoso sostenitore della conservazione della biodiversità e dello sviluppo delle capacità scientifiche in Asia.

  • Pesce Danio Tinwini

    Pesce Danio Tinwini

    Una nuova specie di Danio dal Myanmar in Birmania. Indicato anche come Danio Tw02, si tratta di un piccolo pesce d'oro, il cui corpo e le pinne sono coperti di macchie blu.

  • Strobilanthes Martin van der Bult

    Strobilanthes Martin van der Bult

    Si tratta di una pianta carnivora tra le più alte al mondo, 7 metri degni della Piccola bottega degli orrori.

  • Danionella Dracula

    Danionella Dracula

    Una specie presente in piccoli stagni e corsi d'acqua del Myanmar. Il nome della specie deriva da due appendici ossee della mascella dei maschi che ricordano il celebre personaggio di Bram Stoker.

  • Il pesce psichedelico

    Il pesce psichedelico

    Histiophryne Psychedelica è presente presso le isole di Ambon e Bali in Indonesia. Il nome della specie si riferisce alla presenza di una serie di strisce sul corpo che ricordano le colorazioni in voga nei movimenti artistici.

  • Gymnotus Omarorum

    Gymnotus Omarorum

    Si tratta di un'anguilla elettrica, ritrovata in Uruguay in fiumi e lagune. Seppur conosciuto da anni, era sempre stato confuso con simili fin troppo simili.

  • La spugna killer

    La spugna killer

    Chondrocladia Turbiformis è una spugna carnivora ritrovata in Nuova Zelanda e Australia. 

  • Il veme bombardiere

    Il veme bombardiere

    Swima Bombiviridis se è in periocolo rilascia bombe luminose di una sostanza bioluminescente verde.

  • Aiteng Ater

    Aiteng Ater

    Una scoperta che ha permesso la coniazione di una nuova famiglia, le Aitengidae. Aiteng Ater è una lumaca di mare considerata carnivora perchè mangia insetti, a differenza delle altre che si cibano di alghe.

  • Il ragno Komac

    Il ragno Komac

    Il ragno dall'occhio dorato. Il Nephila komaci è in grado di produrre ragnatele di oltre 1 metro di diametro. Esemplari di questa specie sono rari, e sono stati rinvenuti in Sudafrica.

  • La pianta mangia topi

    La pianta mangia topi

    Nepethes Attenboroughii è il nome di una pianta scoperta nel 2009. Una leggenda racconta che è una divoratrice di topi, anche se finora non ne è stata rilevata la veridicità...

  • Una nuova patata

    Una nuova patata

    Una nuova specie di patata dolce scoperta in Madagascar. La Dioscorea Orangeana, la pianta tuberosa dalla quale nasce, è già a rischio estinzione in quanto oggetto di raccolta indiscriminata.

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(Sopra una fotogallery dei 50 luoghi e animali che rischiamo di non vedere più)

Le notizie non sono affatto buone, anzi. Pesci, delfini, balene e altri animali marini sono in serio pericolo d’ estinzione, complici inquinamento, surriscaldamento globale e pesca indiscriminata. È la conclusione scioccante di uno studio condotto da 27 biologi marini, riunitisi a Oxford per scrivere un report sulle condizioni degli oceani di tutto il mondo per conto dell’ International Programme on the State of the Ocean (Ipso) e della International Union for the Conservation of Nature (Iucn).

I nostri risultati sono scioccanti - ha commentato in un articolo sull’ Indipendent Alex Rogers, biologo della conservazione all’ Università di Oxford e direttore scientifico dell’Ipso - se consideriamo tutto ciò che l’uomo ha fatto agli oceani, le implicazioni sono di gran lunga peggiori di quanto immaginato”. Le parole di Rogers non lasciano spazio al dubbio. La combinazione di una serie di stress sta minacciando la vita di intere comunità marine, che si trovano ad affrontare un pericolo che si pensava appartenere al passato, alla storia dei dinosauri e dei primi animali che popolarono la Terra: un’ estinzione di massa. Quello dei ricercatori, come qualcuno potrebbe pensare, non è un allarmismo privo di sostanza.

Nel report, si legge che quasi tutte le grandi estinzioni di massa del passato sono state caratterizzate da tre perturbazioni: innalzamento delle temperature, acidificazione degli oceani, mancanza di ossigeno atmosferico. Ebbene, secondo i ricercatori questo micidiale trio è in azione anche oggi, come fosse un triste presagio di ciò che potrà accadere. “ Ci sono forti evidenze a comprovare il fatto che questi tre fattori si stiano combinando nuovamente negli oceani, esacerbati da numerosi e duri stress. Per questo, i ricercatori affermano che una nuova estinzione di massa sarà inevitabile a meno che non si ponga rimedio a questo stato di cose”, si legge nel report.

Senza contare gli altri due grandi problemi che affliggono il mare e le sue creature, di cui si parla da tempo senza riuscire a trovare soluzioni. In primo luogo l’ inquinamento, un vecchio conoscente che oggi si sta armando di nuove, micidiali sostanze. Sono gli agenti chimici che troviamo nei saponi e nei prodotti industriali, capaci di interferire con il normale funzionamento del sistema endocrino e immunitario degli animali marini e le cui tracce sono state scovate persino nel corpo di orsi polari. E non dimentichiamo la plastica, ingerita dai pesci e usata come zattera dalle alghe (anche tossiche, ahimé) per disperdersi negli oceani. C’è poi il problema della pesca indiscriminata, che ha ridotto gli stock di pesci (sia quelli catturati per commercio sia quelli presi per sbaglio) di oltre il 90%.

I ricercatori concordano nell’affermare che se non si troverà il modo di fermare questa catastrofe in azione, l’ecosistema marino non riuscirà più a riprendersi.

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