mercoledì 2 marzo 2011

CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica

Il cervello umano diventerà super potente

Post n°129 pubblicato il 02 Marzo 2011 da BROWSERIK

Recenti studi hanno dimostrato che nanotubi di carbonio possono potenziare le capacità di trasmissione di neuroni in coltura. La prospettiva che nasce da questa scoperta supera addirittura la fantascienza: le applicazioni di nanotubi potrebbero potenziare il cervello umano, rendendolo “sempre giovane” e superefficiente.

Ma che cosa sono i neuroni?

I neuroni sono cellule nervose che connettendosi tra loro danno vita al Sistema Nervoso (SN); il nostro cervello è costituito da neuroni, cellule soggette a invecchiamento e morte, infatti, queste, al contrario delle altre cellule che costituiscono il nostro corpo, non si possono “rinnovare”, o meglio, non possono duplicarsi.

Un’altra particolarità dei neuroni è che essi sono percorsi longitudinalmente da microtubuli, strutture microscopiche paragonabili a delle condutture. Un microtubulo misura 25 nanometri, cioè 25 miliardesimi di metro. Per immaginare quanto sono infinitamente piccole “le condutture dei neuroni“, basterà pensare che per raggiungere lo spessore di un capello, occorrono circa 3200 microtubili.

I microtubuli garantiscono le interconnessioni – gli scambi – tra i neuroni creando così una vera e propria rete fitta di impulsi e stimoli. In più amplificano l’impulso elettrico in modo da potenziare le funzioni del cervello, inclusa la memoria.

Con l’invecchiamento cerebrale, i microtubuli sono destinati a decadere. E’ proprio per questo che gli anziani hanno deficit di memoria e una minore efficienza nervosa. L’idea è quella di potenziare le cellule nervose sfruttando i nanotubi di carbonio, questo porterà grandi risvolti anche in ambito psicologico.

Il progetto è agli esordi e le prime dimostrazioni arrivano da Michele Gugliano, Henry Markron e Laura Ballerini; i tre studiosi hanno usato nanotubi di 7 nanometri per rendere più efficiente la rete di impulsi descritta precedentemente. I nanotubi sono strutture artificiali composte da pochi atomi di carbonio e la ricerca pubblicata su “Nature Biotechnology” brainne dimostra la possibile applicazione sul cervello umano. Somministrando nanotubi di carbonio alle cellule nervose, si è osservata la formazione di ulteriori giunture, in altre parole i nanotubi artificiali formano delle scorciatoie che velocizzano “il traffico dati” del nostro cervello.

Per ora gli esperimenti sono stati condotti su cellule nervose “coltivate” in laboratorio ma i ricercatori punteranno a qualcosa di più grosso. Con questa scoperta si potrà riparare alla scarsa efficienza del cervello senile o addirittura agire su nervi e cervello per potenziarne tutte le facoltà.

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