venerdì 4 marzo 2011

PI: Anonymous, i giorni del DDoS italiano

Anonymous, i giorni del DDoS italiano

Un'aggressiva ondata di cyberattacchi ha investito numerosi spazi online. Il più violento ha messo KO la piattaforma di blogging WordPress. Gli Anonymous avrebbero poi colpito i siti di Finmeccanica ed ENI. Il movente sarebbe politico

Anonymous, i giorni del DDoS italianoUPDATE 19:30 - A pagina 2 riportiamo un comunicato di ENI e relativo alla vicenda italiana, inviato alla redazione di Punto Informatico.

Roma - Un violento attacco informatico ha recentemente bombardato la nota piattaforma di blogging WordPress.com. Un black-out di almeno due ore, estrema conseguenza di una manovra offensiva di tipo denial-of-service (DDoS) organizzata in Rete da un gruppo di misteriosi cracker.

Anche siti come quelli di BBC, CNN e Flickr sono risultati per qualche ora irraggiungibili, messi KO da una botnet che ha concentrato la sua forza di fuoco sui tre principali data center gestiti da WordPress. A Chicago, San Antonio e Dallas. A fronteggiare il collasso sarebbe stato in sostanza circa il 10 per cento dei siti ospitati dall'intero globo web.

Testate online come TechCrunch hanno così fatto fatica a seguire la cronaca dell'attacco, il più violento mai subito in sei anni di storia della piattaforma di blogging. Gli stessi responsabili di WordPress hanno sottolineato come il DDoS abbia viaggiato a ritmi davvero impressionanti (si parla di svariati gigabits al secondo).

Ma perché attaccare così aggressivamente una piattaforma da 300 milioni di visitatori unici al mese? Il movente potrebbe essere di natura politica, almeno secondo il founder di WordPress Matt Mullenweg. Il vistoso cyberattacco avrebbe probabilmente preso di mira uno dei non meglio specificati blog non-anglofoni ospitati dal colosso del blogging.

Non è chiaro se alcuni di questi blog risultino attivi in Corea del Sud. Il paese asiatico ha infatti lanciato un allarme circa un (altro?) attacco DDoS, responsabile della caduta di circa una trentina di siti governativi.

Si tratta solo di supposizioni. I vertici di WordPress - che sono nel frattempo riusciti a rimettere in linea i loro sistemi - rimangono nell'incertezza, cercando di capire meglio il perché di un attacco così. Dita sono state puntate in particolare verso il tanto chiacchierato gruppo di cyberdissidenti Anonymous.

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