Quanto è pericoloso il batterio killer che allarma l'Europa?
Arriverà in Italia? Come si trasmette? Come difendersi? Piccola guida allo Stec (Shiga toxin-producing Escherichia coli), il microrganismo che in Germania ha già ucciso 10 persone. E che rischia di colpire ancora
30 maggio 2011 di Martina Saporitiescherichia coli
escherichia coli
Pagina successivaLa Germania ha lanciato l’ allarme: troppi casi di pazienti colpiti da Stec, lo Shiga toxin-producing Escherichia coli, un batterio patogeno che in alcuni casi può portare anche alla morte. Secondo un rapporto pubblicato dallo European Centre for Disease Prevention and Control, a partire da aprile in Germania sono stati registrati 276 casi di persone colpite da Sindrome emolitica-uremica (Seu), una delle più gravi complicazioni conseguenti all’infezione. Ma i numeri stanno aumentando, e i più recenti parlano di 400 casi e di 10 morti. Le cause dell’infezione alimentare, una delle più grandi degli ultimi tempi, sono ancora da definire, ma si pensa siano legate al consumo di pomodori e cetrioli crudi e di insalata a foglia larga. L’Unione europea raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche. In Italia, al momento, non si registra alcun caso. Ecco, intanto, l’identikit di questo batterio.
Chi è lo Shiga toxin-producing Escherichia coli?
Si tratta di un ceppo di Escherichia coli (una delle specie più abbondanti della flora batterica intestinale degli esseri umani e di molti altri animali a sangue caldo, normalmente non patogena) capace di produrre tossine di tipo Shiga, che inibiscono la sintesi delle proteine all’interno delle cellule. Il batterio comincia il suo ciclo colpendo animali come mucche, piccoli, maiali, cavalli e cani. Da questi serbatoi, lo Stec si diffonde nell’ambiente attraverso le feci infette. Gli alimenti o l’acqua si contaminano proprio perché entrano in contatto con materiale fecale contagiato.
Ci sono stati casi in altri paesi d’Europa?
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo ha riferito di 27 casi sospetti in Svezia, 7 in Danimarca, 3 in Gran Bretagna, 2 in Austria e uno in Olanda. I cetrioli spagnoli incriminati, i vegetali da cui si pensa sia partita l’infezione, sarebbero stati importati anche dalla Repubblica Ceca.
Ci sono pericoli per l’Italia?
Fino ad oggi, nessun caso d’infezione è stato riportato in Italia. In una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi, il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha rassicurato l’opinione pubblica dicendo di essere continuamente in contatto con la Commissione europea attraverso il sistema di allerta rapido (meccanismo istituito per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi, a cui partecipano la Commissione europea, l’Autorità per la sicurezza alimentare e gli Stati membri dell’Unione). Ha inoltre dichiarato di aver messo in allerta sia l’ Istituto superiore di sanità, per avviare i controlli sugli alimenti, sia i Nas. Intanto, il Codacons ha chiesto lo stop all’importazione di cetrioli dall’Europa.Come si trasmette?
La trasmissione dell’infezione avviene consumando cibi contaminati - carne macinata poco cotta, latte non pastorizzato, vegetali, insaccati stagionati, formaggi da latte crudo, succo di mela - o bevendo acqua che contenga il batterio, oppure attraverso contatto con le feci degli animali infetti.
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