mercoledì 4 maggio 2011

Come difendersi dal terrorismo aereo? - Wired.it

Come difendersi dal terrorismo aereo?

Morto Osama Bin Laden, Al Qaeda promette vendetta. Si può individuare un dirottatore, per evitare un altro 11 settembre? Lo abbiamo chiesto a un esperto che studia come scovare comportamenti sospetti a bordo

03 maggio 2011 di Martina Pennisi

11 settembre

11 settembre

 

  • 11 settembre

    11 settembre

    11 settembre

Secondo la Cia e le unità antiterrorismo europee, l'uccisione di Osama Bin Laden potrebbe scatenare vendette individuali o organizzare da Al Qaeda. L'allerta terrorismo torna dunque ai massimi livelli negli Stati Uniti e in Pakistan e coinvolge anche il resto del mondo. La richiesta di aumentare i controlli e prestare particolare attenzione è unanime e diffusa sia per ciò che concerne le situazioni già riconosciute come pericolose sia in termini di prevenzione di gesti inaspettati e potenzialmente devastanti.

Ed è sui gesti che non devono a posteriori essere definiti 'inaspettati' che si basa il sistema Inflight Passenger Profiling Brain, studiato dall'istruttore di sicurezza della aviazione civile Alessandro Volpe per formare sceriffi dei cieli che siano in grado di individuare comportamenti sospetti a bordo di un aeroplano. Il principio è semplice, al limite del banale: fammi vedere come ti comporti e ti dirò chi sei. O meglio, cosa stai per fare. " Ho utilizzato in volo le tecniche studiate dagli israeliani. Normalmente si cerca di prevenire determinati atti con sistemi di sicurezza presenti negli aeroporti, ma le possibilità che qualcuno salga a bordo con un oggetto potenzialmente pericoloso restano tante", ha spiegato Volpe a Wired.it:  "nei miei seminari e all'interno del mio libro (Inflight passenger profiling, ndr) identifico una serie di comportamenti comuni a chi sta per compiere un'azione pericolosa".

Volpe sottolinea come in aereo si tutto controllabile a occhio nudo, a differenza di quanto accade fra check-in e duty free, e l'intuito umano sia in grado di catturare una serie di indicatori, cinquanta per la precisione, di pericolo. Prima di elencarle alcuni è bene precisare una cosa: Volpe stesso ha chiarito come ognuno di questi atteggiamenti possa essere letto almeno in due modi, uno dei quali non assolutamente pericoloso. La bravura dei suoi sceriffi deve risiedere nella capacità di distinguere la fronte imperlata di sudore di un passeggero terrorizzato dal decollo dal nervosismo del terrorista pronto all'azione. Altrimenti, essendo il rapporto con l'alta quota difficile per una nutrita percentuale di chi quotidianamente viaggia in aereo, molti di noi si vedrebbero puntare il dito contro senza apparente motivo. 

Ed ecco alcuni dei comportamenti rischiosi:

1) Forte agitazione. Come detto, è un sentimento abbastanza comune negli aeromobili, ma non va sottovalutato e chi di dovere deve comprendere velocemente la natura di tale stato d'animo.
2) Gruppi anomali. Come accaduto l'11 settembre del 2001, gruppi di persone pronte ad agire di comune accordo fingono di non conoscersi. Per un occhio attento è un'anomalia abbastanza macroscopica e, almeno in questo caso, non ci sono altre spiegazioni immediate per un atteggiamento di questo genere.
3) La scelta del posto.

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