martedì 3 maggio 2011

I monumenti futuristici di Tito - Wired.it

I monumenti futuristici di Tito

Nei luoghi che ospitarono ospedali, rifugi e campi di concentramento della ex Iugoslavia, fece costruire gli spomenik, simboli della forza della sua Repubblica. Ecco come appaiono oggi, attraverso l’obiettivo di Jan Kempenaers

02 maggio 2011 di Tiziana Moriconi

Il calice

Questo monumento sorge a Jasenovac, città che ospitò il campo di concentramento più grande dei Balcani

 

  • Spomenik - Il calice

    Il calice

    Questo monumento sorge a Jasenovac, città che ospitò il campo di concentramento più grande dei Balcani

  • La stella

    La stella

    Lo spomenik si trova a Kosmaj, in Serbia, a sud di Belgrado

  • Lamiere

    Lamiere

    Questa architettura si trova a Petrova Gora, la città al centro della Croazia che fu base dell’Armata popolare di liberazione della Iugoslavia durante la II Guerra Mondiale

  • Spomenik - L'occhio

    L'occhio

    È lo spomenik di Podgari��, in una zona della Croazia settentrionale, a est di Zagabria

  • Spomenik - Fratture

    Fratture

    Uno spomenik particolarmente enigmatico. Si trova a Tjentište in Bosnia-Erzegovina

  • Prima di Calatrava

    Prima di Calatrava

    Questa opera, che sembra anticipare le opere dell’architetto contemporaneo Calatrava, si trova a Korenica, in Croazia

  • Stargate

    Stargate

    Il monumento si erge a Kadinja��a, in Serbia

  • Spomenik - La base

    La base

    Kruševo, nella repubblica macedone, ospita uno spomenik davvero futuristico

  • L'antenna

    L'antenna

    Questo monumento si trova a Kozara (Bosnia), città che fu luogo di un importante scontro dell’Armata popolare di liberazione della Iugoslavia durante la II Guerra Mondiale

  • Spomenik - Dalì

    Dalì

    Questo spomenik ricorda lo stile del grande genio spagnolo. Si trova a Bisterza, in Slovenia

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(Credit per le foto: Jan Kempenaers)

Il fotografo belga Jan Kempenaers ha passato tre anni, tra il 2006 e il 2009, a girare per i Balcani con una mappa del 1975. Era alla ricerca degli Spomenik, i futuristici monumenti che il Presidente Tito aveva fatto costruire per tutta ex Iugoslavia per commemorare i caduti e i luoghi della Seconda Guerra Mondiale e dei campi di concentramento, come Jasenovac e Niš. E per ricordare a tutti la forza e la solidità della sua Repubblica Socialista Federale.

Realizzate da diversi scultori e architetti tra gli anni Sessanta e Settanta, queste opere hanno attirato milioni di visitatori ogni anno per tutto il decennio che ha seguito la morte di Tito. Quando, nel 1991, la Jugoslavia cessò di esistere, anche gli Spomenik, suoi emblemi, vennero dimenticati.

Ora, nel libro reportage di Kempenaers ( Roma Publications), questi simboli del passato si mostrano in tutta la loro nostalgica bellezza. Appartengono a un periodo storico che sembra lontanissimo, e la distanza le svuota del loro significato originale: se guardate con gli occhi di chi non ha memoria, appaiono come interessanti ed enigmatiche forme d’arte.

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