venerdì 6 maggio 2011

I videogiochi di calcio rendono più violenti degli altri [ricerca] - Wired.it

FIFA ti rende più aggressivo di Call of Duty

Uno studio sostiene che i giochi di calcio stimolano l'aggressività molto più degli sparatutto. Strano? Forse no

06 maggio 2011 di Filippo Ferrari

FIFA ti rende più aggressivo di Call of Duty

FIFA 11

 

  • FIFA ti rende più aggressivo di Call of Duty

    FIFA ti rende più aggressivo di Call of Duty

    FIFA 11

 

L'avevo sempre sospettato, e adesso anche la scienza mi dà ragione: non c'è gioco capace di trasformare una persona in una belva più di FIFA (o PES, fa lo stesso). Provate a ricordare, anche se il dolore è tremendo, la sconfitta più bruciante che avete subito in una partita simulata, o alla sensazione che si prova segnando il gol dell'1-0 nell'ultimo minuto di recupero contro un amico che non battete mai. O al gol di Grosso contro la Germania nella semifinale dei mondiali del 2006.

A questo punto, non vi sembrerà strana la conclusione di una ricerca appena presentata dal dr. Simon Goodson e da Sarah Pearson della Huddersfield University, che sostiene che le simulazioni calcistiche stimolerebbero maggiormente l'aggressività rispetto ai giochi violenti.

La ricerca sembra avere quel certo non so che di approssimativo tipico di molte indagini scientifiche di questo settore ( pro o contro videogame che siano). Non serve un premio Nobel in statistica per sospettare che i 40 soggetti scelti per l'esperimento non siano un campione significativo. Ma tant'è: al di là dei limiti, lo studio mette sul piatto alcune considerazioni interessanti, anche se non proprio nuovissime.

Goodson e colleghi hanno operato così: a ognuna delle 40 persone esaminate, sia maschi che femmine, è stato assegnato a caso un videogame di calcio o uno con contenuti violenti. A ogni cavia sono state misurate la frequenza dei battiti cardiaci, la respirazione e l'attività del cervello, sia prima sia durante la partita, in modo da registrare le reazioni fisiche ed emotive. Risultato: fare secco un nemico in uno sparatutto genera una scarsa attività cerebrale, mentre beccarsi un gol la fa schizzare alle stelle.

Dice Goodson: "C'è molta preoccupazione sugli effetti dei videogame violenti e su come questi possano influire sull'aggressività. Tuttavia, la ricerca indica che uccidere qualcuno non è reale  quanto giocare uno sport, e che il cervello percepisce questa differenza reagendo in modo diverso". (Diamo per buono che i ricercatori non abbiano scelto i 40 soggetti tra gli hooligan dell'Arsenal.)
 

In sostanza, più il gioco riproduce un'attività che conosciamo davvero, che suscita emozioni forti e nella quale possiamo identificarci, più sono intensi gli stimoli che genera. Ecco perché, secondo Goodson, Call of Duty o Killzone ci elettrizzano ma non ci rendono più attivi, mentre il calcio sì (idem, aggiunge, i giochi nei quali si guida in situazioni incasinate).

Premettendo che la ricerca non aveva il fine di valutare se e come questa aggressività si traduca nella vita reale, o se l'esposizione a certi giochi anestetizzi la percezione della violenza reale, il professore conclude: "I risultati suggeriscono che non si può automaticamente presupporre che contenuti violenti conducano ad atteggiamenti aggressivi". Cosa che ogni giocatore dotato di buon senso sa da un pezzo, ma sentirlo ribadire fa sempre piacere.

Licenza Creative Commons

      href="http://posterous.com">       da site_name (())       

Nessun commento:

Posta un commento