venerdì 25 marzo 2011

Alle tue domande risponde Facebook [foto] - Wired.it

Alle tue domande risponde Facebook

Hai un dubbio o hai bisogno di un consiglio? Basta chiedere ai tuoi amici, che ti risponderanno sulla bacheca. Se ne sentiva davvero il bisogno?

25 marzo 2011 di Martina Saporiti

Come accedere a Facebook Questions

Facebook in lingua italiana non permette ancora l'accesso all'app Questions. Bisogna passare all'inglese, andando sotto "Account" in alto a destra, poi "Impostazioni account" e infine selezionare "Inglese" sotto "Lingua"

 

  • questions1

    Come accedere a Facebook Questions

    Facebook in lingua italiana non permette ancora l'accesso all'app Questions. Bisogna passare all'inglese, andando sotto "Account" in alto a destra, poi "Impostazioni account" e infine selezionare "Inglese" sotto "Lingua"

  • questions

    La nostra Home aggiornata

    Ecco che ora si possono condividere anche delle domande

  • questions

    Poniamo una semplice domanda...

  • questions4

    ...pubblichiamo la domanda sulla nostra bacheca...

  • questions5

    ...e chiediamo direttamente ai nostri amici di rispondere

  • questions6

    Possiamo anche proporre un sondaggio, con diverse opzioni

  • questions7

    Il sondaggio viene pubblicato sulla nostra bacheca con le alternative

  • questions7

    I voti al sondaggio vengono registrati e si vede chi ha votato cosa

  • 0
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7

Anche i grandi sbagliano. Ma sanno anche come rimettersi in piedi, rimediando agli errori commessi. Lo ha fatto Facebook cambiando veste al suo Questions, un’applicazione lanciata lo scorso luglio – ma che non è mai riuscita a decollare - sulla scia di siti come Yahoo Answers o Quora (quest’ultimo quasi una costola di Facebook, considerando che è stato fondato dal suo primo Chief technical officer Adam D’Angelo e il manager Charlie Cheever). In altre parole, uno spazio in cui fare domande per ricevere risposte. Milioni di risposte, considerando che oggi Facebook può vantare ben 600 milioni di iscritti. Troppi, e forse l’insuccesso di Questions è proprio colpa loro.

Nella versione originale, infatti, l’applicazione permetteva di lanciare domande all’ intera comunità di Facebook. Con annessi problemi di privacy, considerando che ogni domanda era accompagnata dall’ identità della persona che la suggeriva. Ma il vero problema, ammette il Product Manager Adrian Graham, era che così come ideato Questions non rifletteva il vero spirito di Facebook. Alla maggior parte degli iscritti, infatti, interessa conoscere l’opinione dei propri amici, non di sconosciuti. “ Che film mi consigliate?”, " Qual è il miglior ristorante di pesce della zona?”: sono tutte domande che normalmente si fanno alle persone del proprio gruppo sociale, di cui si conoscono i gusti e di cui ci si fida.

Ecco perché Facebook ha appena annunciato una nuova versione di Questions, con pretese meno ambiziose della precedente: non gli interessa interpellare 600 milioni di persone ma la ristretta cerchia di amici di ciascun iscritto. Il meccanismo è il seguente: una persona fa una domanda e la domanda appare sulla bacheca dei suoi amici. Ognuno può dare la propria risposta o votare quella degli altri. Se qualcuno interviene nella discussione, però, la domanda apparirà anche sul suo profilo, andando incontro a una diffusione virale. Questo significa che si potrebbero ricevere risposte da persone sconosciute, cioè amici di amici, anche se la priorità andrà comunque alle opinioni dei propri.

Infine, il nuovo Questions, che si potrà raggiungere su facebook.com/questions (per ora non è ancora disponibile in italiano, ma col piccolo trucco spiegato nella gallery è possibile accedere alla versione in inglese), non ha la possibilità di ordinare le domande per argomento. Questo significa non entrare in competizione con Yahoo e Quora, che invece sono nati con l’intento di diventare grandi database di informazioni organizzate per soggetto. Competizione che invece potrebbe nascere con Google qualora Facebook si decidesse ad aggiungere un motore di ricerca tra le sue applicazioni. Un’ipotesi che solo ieri sembrava realtà, ma che invece si è rivelata una bufala, lo scherzo di qualche spiritoso utente. Ciò non toglie, tuttavia, che un po’ più di concorrenza, anche nel campo dei motori di ricerca, non può che far bene al sistema e ai suoi fruitori.

      href="http://posterous.com">       da site_name (())       

Nessun commento:

Posta un commento