Fukushima: il disastro si poteva evitare
Secondo il Wall Street Journal, le autorità nazionali e i gestori delle centrali avrebbero ignorato la sicurezza degli impianti esistenti, concentrandosi su quelli nuovi. Un costo troppo alto per un rischio molto basso. Si sbagliavano
23 marzo 2011 di Emanuele PeruginiFukushima, dopo il terremoto
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Fukushima, dopo il terremoto
Fukushima, dopo il terremoto
Fukushima, dopo il terremoto
Fukushima, dopo il terremoto
Fukushima, dopo il terremoto
Fukushima, dopo il terremoto
Kesennuma nel 2002
Kesennuma dopo il terremoto
Kesennuma dopo il terremoto
Kesennuma dopo il terremoto
Kesennuma nel 2002
Kesennuma, dopo il terremoto
Kesennuma nel 2002
Kesennuma dopo il terremoto
Kesennuma nel 2002
Kesennuma dopo il terremoto
Kesennuma nel 2002
Kesennuma dopo il terremoto
Minamisanriku nel 2002
Minamisanriku dopo il terremoto
Minamisanriku nel 2002
Minamisanriku dopo il terremoto
Minamisanriku nel 2002
Minamisanriku dopo il terremoto
Minamisanriku nel 2002
Minamisanriku dopo il terremoto
Odohama nel 2005
Odohama nel 2005
Ofunato nel 2005
Ofunato dopo il terremoto
Ofunato nel 2005
Ofunato dopo il terremoto
Rikuzentakata nel 2005
Rikuzentakata dopo il terremoto
Rikuzentakata nel 2005
Rikuzentakata dopo il terremoto
Shinchi nel 2005
Shinchi dopo il terremoto
Shinchi nel 2005
Shinchi dopo il terremoto
Soma nel 2005
Soma dopo il terremoto
Watari nel 2005
Watari dopo il terremoto
Watari nel 2005
Watari dopo il terremoto
Yamamoto nel 2005
Yamamoto dopo il terremoto
Yamamoto nel 2005
Yamamoto dopo il terremoto
Yamamoto nel 2005
Yamamoto dopo il terremoto
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“ Per la precisione – spiega Forasassi – hanno delle piscine sopra il nocciolo del reattore da cui scende automaticamente acqua che alimenta per caduta il sistema di raffreddamento”. General Electric Co. e Hitachi, che collaborano a livello internazionale per la costruzione di rettori, usano invece i condensatori di isolamento.Tutti e sei i reattori istallati nella centrale di Fukushima Daiichi erano stati progettati da General Electric e realizzati da GE, Toshiba e Hitachi.
Un portavoce di GE ha spiegato che l’azienda aveva optato per la realizzazione di sistemi di raffreddamento in backup per i reattori 2, 3, 4, 5, 6 di Fukushima perché riteneva che il sistema fosse più sicuro dei condensatori di isolamento e soprattutto che fosse meglio questa opzione per reattori di taglia superiore. Ora alcuni dei nuovi reattori che usano i condensatori di isolamento – ha aggiunto – hanno subito dei cambiamenti nella progettazione che rendono l’impiego di questo sistema più appropriato. Akira Omoto, un membro della commissione governativa che ha il compito di indagare sul disastro nucleare ha detto che il terremoto “ ha sollevato una mancanza di sistemi adeguati di raffreddamento dei reattori. I reattori – ha spiegato - avevano ciascuno due o tre sistemi di raffreddamento ma lo tsunami li ha disattivati tutti. Il problema è che i reattori avevano un solo sistema di emergenza per raffreddare il vessel, i motori diesel o, nel caso del reattore numero 1 il condensatore di isolamento”.
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