Il caos alle Poste? Tutta colpa della nuvola
Dal sistema centrale, il problema si è diffuso a tutti i terminali. E addio ai pagamenti di bollettini o al ritiro delle pensioni. Ecco cosa sta succedendo
08 giugno 2011 di Alessandro Longoposte
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Pagina successivaTutta colpa dei software in cloud computing. Il problema che da mercoledì ha reso un’impresa titanica fare operazioni agli sportelli di Poste Italiane nasce infatti dal cuore del sistema centrale, ma poi si è propagato ai software dei singoli computer, all’interno di un’architettura centralizzata. È quanto spiega a Wired.it Giuseppe Pavone, responsabile dello sviluppo sistemi informativi di Poste.
" Alcune componenti software del sistema centrale di sportello Ibm-Hp, attraverso il quale vengono erogati i servizi agli Uffici Postali, hanno avuto comportamenti anomali. Li abbiamo risolti in un paio di ore, ma poi l’errore si è propagato ai software di sportello", dice Pavone. Ed è qui che è scoppiato il caos: i computer hanno avuto difficoltà a fornire i servizi richiesti dagli utenti. Con enormi rallentamenti di sistema, maschere che scomparivano, crash e riavvii dei pc. Il tutto perché Poste utilizza un’ architettura centralizzata, secondo lo schema del cloud computing, che ha certo molti vantaggi ma anche rischi, come si è visto. I software sui terminali periferici non hanno una vita autonoma ma funzionano collegati via Internet al sistema centrale. Ecco perché l’errore si è propagato dal centro alla periferia. " È una piattaforma che è in funzione da novembre. L’abbiamo scelta sia per ridurre i tempi di rilascio dei nuovi servizi sia per semplificare l’operatività ed incrementare la sicurezza delle operazioni di sportello", aggiunge Pavone. A vincere la gara europea per la fornitura del software è stato un raggruppamento temporaneo di impresa di cui Ibm è la Capogruppo e di cui fanno parte Hp e Gepin.
" Il servizio non è stato mai fermo - specifica Pavone -; ci sono stati rallentamenti e/o momentanee interruzioni localizzate". Sufficienti però per trasformare il problema software in un caso nazionale, dove sia l’Antitrust sia l’Agcom hanno accusato Poste di inefficienza.
Pian piano i tecnici di Poste, con quelli di Hp e Ibm, stanno lavorando per recuperare l’operatività dei servizi, " che ieri è stata al 70-80 per cento". I 60mila uffici postali hanno eseguito martedì, infatti, circa 7 milioni le operazioni postali e finanziarie eseguite oggi negli uffici postali. Nel dettaglio, sono state oltre 250mila le pensioni pagate, mentre sono state eseguite oltre 1 milione 700mila operazioni di pagamento di bollettini di conto corrente. Dal 1° giugno ad oggi gli uffici postali hanno pagato 2 milioni di pensioni.
" Nei prossimi giorni faremo analisi approfondite per capire meglio che cosa è successo", spiega Pavone. Già, c’è anche questo aspetto: il sistema è così complesso che ancora, a distanza di una settimana dal fattaccio, Poste, Hp e Ibm non hanno scoperto del tutto la causa del problema, se non quanto raccontato a Wired.it.
Poste però è stata tempestiva nell’affrontarne le conseguenze.
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