venerdì 18 marzo 2011

Chi ha inventato il cyberspazio? - Wired.it

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Chi ha inventato il cyberspazio? Oggi compie 63 anni William Gibson, creatore del termine “cyberspace”. Le visioni dei suoi libri sono diventate realtà e hanno ispirato Matrix 17 marzo 2011 di Caterina Visco " Cyberspazio. Una consensuale allucinazione vissuta ogni giorno da miliardi di operatori legittimi, in ogni nazione" Può un uomo essere famoso per una sola parola? Se è quella giusta, sì. È il caso di William Gibson, nato il 17 marzo 1948 e ideatore del termine “ cyberspace”. A dire il vero Gibson è anche un grande romanziere di fantascienza – autore di veri e propri libri di culto - e quindi il suo contributo non si esaurisce con quella fortunata definizione. Ma niente quanto quelle dieci lettere ha altrettanto cambiato la società, o per lo meno ne hanno anticipato il cambiamento, permettendo di studiarlo e comprenderlo. Costellata di disgrazie – la perdita del padre a 6 anni e quella della madre a 18 – di cui lui stesso riconosce il valore ispiratore per un artista, la vita di William è stata tutt’altro che tranquilla. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il giovane Gibson non era un nerd, appassionato di computer e di matematica. Il suo rifugio erano invece i libri di fantascienza: niente religione, un’ossessione temporanea per il basket, una per gli autori della beat generation, e un’espulsione dal collegio dell’Arizona per aver fumato marijuana. Che i numeri non fossero la sua passione sembra testimoniato anche dall’incredibile punteggio ottenuto ai Sat reasoning test per l’accesso all’università: 5/150 in matematica e 148/150 in lettere. Dopo la morte della madre, Gibson lascia la scuola, e nel 1967 si trasferisce in Canada (prima a Toronto e poi a Vancouver) per sfuggire alla cartolina di richiamo per la guerra del Vietnam. A Vancouver incontra Deborah Jean Thompson, la sposa, e con lei parte per un viaggio alla scoperta dell’Europa e di tutte le sostanze stupefacenti disponibili all’epoca, tour finanziato grazie all’affitto di una piccola proprietà ereditata dai genitori. Tornato a Vancouver (dove vive ancora oggi, godendo della doppia cittadinanza) nel 1972, nel giro di pochi anni diventa padre e si laurea in lingua inglese alla University of British Columbia. Sono gli anni in cui entra definitivamente in contatto con il movimento, la corrente, la tendenza (lo stesso Gibson non ha mai saputo o voluto definirlo) del cyberpunk, i cui esponenti principali erano Bruce Sterling, John Shirley, Lewis Shiner e Rudy Rucker. Debutta in questo mondo nel 1977 con il racconto Fragments of Hologram Rose, che avrebbe poi fatto parte della raccolta Burning Chrome ( La notte che bruciammo Chrome) del 1982. Di questa stessa raccolta fa parte l’omonimo racconto, dove per la prima volta fa la sua comparsa la parola cyberspace. Senza una particolare spiegazione di cosa l'autore intendesse. Lo stesso Gibson qualche anno più tardi ha definito il termine: “ evocativo e essenzialmente senza senso”. Pagina successiva

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