sabato 19 marzo 2011

CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica

I Robot di nuova generazione

Post n°153 pubblicato il 19 Marzo 2011 da BROWSERIK

l futuro della robotica è morbido. Nei laboratori di biomimetica dell’ Auckland Bioengineering Institute, in Nuova Zelanda, un gruppo di ricerca ha costruito un motore senza utilizzare ingranaggi, pistoni o cuscinetti. I ricercatori sono riusciti a eliminare tutti i componenti rigidi grazie all’impiego di muscoli artificiali flessibili, che donano al motore in movimento l’aspetto di una gelatina traballante. L'ideale per un robot.

 

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Iain Anderson, capo ricerca del laboratorio, spiega su New Scientist come funziona il motore. Chiave del meccanismo sono i muscoli artificiali, cioè strutture costituite da due strati di carbonio che conducono elettricità, separati da una sottile pellicola di polimero isolante estremamente flessibile.

Quando viene applicato un voltaggio, le cariche elettriche di segno opposto si accumulano ai due lati del polimero isolante. In questo modo, a causa delle forze di attrazione che si esercitano tra cariche positive e negative, il film che separa gli strati di carbonio viene schiacciato, riuscendo a estendersi anche del 300 per cento. Quando il voltaggio cessa, il film si rilassa e torna alla sua forma originaria.

Questi muscoli artificiali sono montati su una struttura simile alla ruota di una bicicletta, come fossero dei raggi piatti che si estendono tra l’estremità della ruota e un anello centrale fatto di una sostanza spumosa. Grazie all’applicazione del voltaggio, i raggi si comprimono e rilassano di continuo dando origine a un movimento di rotazione.

Per la verità, ammette Anderson, non è la prima volta che muscoli artificiali vengono usati per generare un moto rotatorio, ma il nuovo motore è il primo a fare a meno di un qualsiasi elemento rigido. Le potenzialità sono enormi. Chris Melhuish, direttore del Bristol Robotics Laboratory in Gran Bretagna, parla di nuove frontiere della robotica. Grazie all’innovativo motore, infatti, sarà possibile costruire robot che si muovono come un essere vivente e saranno così morbidi da ricordare in tutto e per tutto la pelle umana. Non solo. Possibili applicazioni sono anche nella chirurgia estetica, dove il motore potrebbe servire a costruire strumenti così flessibili da essere inseriti persino dentro piccolissime incisioni, ma comunque efficaci a svolgere il lavoro di normali strumenti meccanici rigidi.

L’appuntamento per gli appassionati di questo campo è alla Electroactive Polymer Actuators and Devices Conference che si terrà questa settimana a San Diego (Usa). Qui, Anderson e il suo gruppo di ricerca presenteranno il loro motore. C’è attesa anche per la presenza dell’azienda californiana Artificial Muscle, impegnata nello sviluppo di motori costruiti con polimeri elettro-attivi che si comportano come interfacce aptiche, cioè sensibili al tatto.

Questi dispositivi potrebbero presto trovarsi su telefonini, touchscreens e mouse di computer. Il primo di questi motori è stato disegnato per l’iPhone e sarà in vendita a maggio. I produttori garantiscono prestazioni più veloci e un range di frequenze molto più esteso rispetto a un motore tradizionale.

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