giovedì 17 marzo 2011

Un cannone laser per sparare ai detriti spaziali - Wired.it

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Un cannone laser per sparare ai detriti spaziali Con una potenza di poco più di 5 kilowatt sarebbe in grado di spostare i frammenti che possono danneggiare i satelliti in orbita. Un progetto Nasa 16 marzo 2011 di Martina Saporiti In uno Spazio sempre più sovraffollato, il pericolo di collisioni accidentali è sempre maggiore. Satelliti, veicoli e stazioni spaziali devono fare i conti con la spazzatura lasciata dalle precedenti missioni, e spesso sono costretti a spostarsi per evitare lo scontro. Ma non sarebbe più facile se a farsi un po’ più in là fossero i detriti? James Mason e i suoi colleghi del Nasa Ames Research Center, in collaborazione con la Stanford University, Usa, hanno lanciato un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: usare un laser per deviare l’ orbita della spazzatura spaziale in modo da scongiurare la collisione con satelliti o stazioni di ricerca. Il laser, che potrebbe essere montato in corrispondenza di uno dei poli terrestri, lavorerebbe insieme a un telescopio, il cui utilizzo è necessario per prendere bene la mira prima di sparare ai detriti. Come funziona il laser ce lo spiegano i ricercatori nello studio pubblicato su Advances in Space Research. La chiave del meccanismo sarebbe nella pressione esercitata dai fotoni del raggio laser sui detriti. Tale pressione è in grado di spostare l’oggetto in movimento, facendolo deviare di poco rispetto alla sua traiettoria originaria. Per risolvere il problema della spazzatura spaziale, qualcuno potrebbe obiettare che forse sarebbe meglio incenerirla, piuttosto che spostarla di qualche metro. Ma l’idea non è politicamente corretta. Un laser in grado di bruciare i detriti, infatti, avrebbe una tale potenza da preoccupare i ministeri della difesa di molti paesi, mentre il dispositivo ideato dalla Nasa è innocuo. Con una potenza di appena 5 kilowatt, ogni giorno potrebbe spostare sino a 10 detriti vaganti nella Low Earth Orbit (Leo). I ricercatori sperano che l’utilizzo del laser possa mitigare la cosiddetta sindrome di Kessler, il fenomeno per cui la velocità con cui si formano nuovi detriti spaziali è maggiore rispetto a quella con cui questi ultimi bruciano nell’atmosfera. Ciò significa che il volume di spazzatura spaziale cresce sempre di più e aumenta il rischio che gli oggetti in orbita collidano creando altri detriti, generando una reazione a catena di proporzioni catastrofiche. Uno scenario non troppo fantasioso se pensiamo al recente incidente del 2009 tra i satelliti Iridium e Cosmos. Naturalmente il progetto è solo all’inizio e servirà ancora tempo prima di poter vedere raggi laser nello spazio. Ma, ammettono i ricercatori, l’idea potrebbe rivelarsi una soluzione perfetta. Oltre che efficace, infatti, è anche ecologica. Con un minimo consumo energetico, lancia nello spazio solo fotoni, senza accrescere il già grande volume di oggetti che popolano l’Universo. This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License. open/closeTIMELINECOMMENTICOMMENTI AUTOREUPDATESCORRELATITags correlati: Spazio satelliti cannone laser James Mason Nasa Ames Research Center Stanford University Advances in Space Research Sindrome di Kessler Follow: Segui Inserisci il tuo nome Inserisci qui il tuo commento:

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