giovedì 28 aprile 2011

Dove mettere le scorie nucleari? - Wired.it

Dove mettere le scorie nucleari?

Come ha dichiarato Berlusconi, lo stop del governo italiano è una moratoria temporanea. E allora che fine potranno fare gli scarti delle centrali? Saranno al sicuro per migliaia di anni? Risponde il Mit

27 aprile 2011 di Martina Saporiti

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In un mondo che vuole il nucleare, in attesa di realizzare il sogno della fusione, c’è un problema urgente da risolvere, se vogliamo continuare a produrre energia dagli atomi di uranio o plutonio: lo smaltimento delle scorie radioattive. Come è ben noto, infatti, le reazioni nelle centrali nucleari generano prodotti di scarto (tra cui lo stesso combustibile esaurito) che possono conservare un’elevata radioattività anche per migliaia di anni. Da qui l’impellente necessità di stoccarle in luoghi e modi sicuri, così da evitare che un incidente o una catastrofe naturale danneggi le strutture in cui sono imprigionate, liberando la radioattività nell’ambiente.

A riguardo, un rapporto del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, Future of the Nuclear Fuel Cycle, dà qualche spunto per migliorare le tecniche di smaltimento dei pericolosi rifiuti. I primi riguardano l’idea di immagazzinare le scorie radioattive in silos di acciaio o cemento da collocare in aree scarsamente popolate. Se realizzata al meglio, questa soluzione permetterebbe di stipare tutto il combustibile nucleare esaurito in poco più di un milione di metri quadri, ovviamente da difendere con le unghie e con i denti (e con i soldi) da possibili attacchi terroristici. C’è poi la possibilità di nascondere le scorie sotto terra, a quasi 10 mila metri al di sotto della superficie. Questi buchi, da scavare ovviamente in zone geologicamente stabili per evitare il pericolo di terremoti, dovrebbero essere sigillati con materiali come l’argilla o il cemento, in modo da essere completamente isolate dall’ambiente circostante. E, in qualche modo controllate.

Inoltre, le scorie dovrebbero essere messe tutte insieme e non lasciate nelle centrali dimesse. Verso questa soluzione si stava orientando il governo statunitense prima della presidenza Obama. L’idea originaria, approvata dal Congresso nel febbraio del 2002, prevedeva di stipare le scorie delle centrali nucleari in un deposito sotterraneo allo Yucca Mountain, un complesso montuoso nel Nevada meridionale a 160 km da Las Vegas. Nei tunnel sotterranei dovevano essere imprigionate 70 mila tonnellate di scorie radioattive, da collocare in oltre 11mila contenitori. Il costo dell’operazione? Enorme: 9 miliardi di dollari solo per gli studi preliminari e ben 58 miliardi di dollari per costruire il deposito. Ma oggi è tutto fermo, Obama ha tagliato i fondi al progetto senza però fornire soluzioni alternative.

Per risalire alla fonte del problema, eliminandolo direttamente alla radice, si potrebbero costruire reattori in grado di distruggere gli elementi radioattivi più difficili da smaltire. Ma per questo occorrono tempo e soldi.

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