giovedì 31 marzo 2011

Carlo Rubbia inaugura l’esperimento ICARUS sotto il Gran Sasso, a caccia di neutrini | Gaianews.it

Carlo Rubbia inaugura l’esperimento ICARUS sotto il Gran Sasso, a caccia di neutrini

Esperimento ICARUS nel laboratori del Gran Sasso. Crediti: Infn

Esperimento ICARUS nel laboratori del Gran Sasso. Crediti: Infn

Oggi viene inaugurato dal Premio Nobel italiano Carlo Rubbia in persona nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN (Istituto nazionale di Fisica Nucleare) l’esperimento ICARUS (Imaging Cosmic and Rare Underground Signals), progettato dallo stesso fisico.

ICARUS in realtà è gia entrato in funzione o scorso 27 maggio 2010 e vanta una tecnologia unica al mondo. E’ stato costruito in stretta collaborazione con varie aziende italiane. 

Oggi, 29 marzo, viene ufficialmente inaugurato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN. L’esperimento è collocato nella Sala B dei laboratori sotterranei è ha iniziato a funzionare gradualmente dal 27 maggio dello scorso anno registrando fin sa subito interessanti interazioni, come ad esempio le tracce dei rari raggi cosmici che raggiungono le profondità del laboratorio, ma soprattutto gli eventi delle interazioni dei neutrini del fascio proveniente dai laboratori del CERN di Ginevra, che attraversa la crosta terrestre per oltre 700 chilometri e viene infine intercettato dal rivelatore dell’esperimento sotto la montagna abruzzese. I neutrini sono delle minuscole particelle che interagiscono molto poco con la materia ordinaria.

L’esperimento, rivelando i neutrini artificiali, che dal CERN raggiungono i Laboratori del Gran Sasso, studierà il fenomeno dell’oscillazione del neutrino, congiuntamente all’esperimento OPERA. 
Oltre ai neutrini provenienti dal CERN di Ginevra, l’esperimento studierà anche quelli atmosferici e quelli prodotti dal Sole ed eventi straordinari che avvengono nel cosmo quali le esplosioni di Supernovae e il collasso di stelle di neutroni.

ICARUS ha inoltre un altro ambizioso obiettivo: l’osservazione del decadimento dei nucleoni (protoni e neutroni), fenomeno mai osservato finora ed inseguito dai fisici di tutto il mondo. 
ICARUS è il più grande rivelatore ad argon liquido mai realizzato al mondo, che permette di disporre di immagini ad alta risoluzione degli eventi di interazione in tempo reale misurando le caratteristiche fisiche delle particelle prodotte negli eventi.

Per costruirlo e metterlo in funzione ci sono voluti 20 anni di lavoro in ricerca e sviluppo che hanno prodotto una tecnologia unica nel suo genere di cui l’INFN è leader nel mondo, che permetterà di aprire nuovi orizzonti nella conoscenza dell’universo. L’installazione, il funzionamento e controllo continuo dell’apparato in sotterraneo testimoniano l’elevato livello tecnologico delle infrastrutture tecniche e di sicurezza del Laboratorio del Gran Sasso. 
La Collaborazione ICARUS è costituita da fisici di numerose sedi INFN e Dipartimenti universitari italiani (L’Aquila, LNGS, Milano, Napoli, Padova, Pavia) nonché da gruppi di fisici polacchi, americani e russi.

Per Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, “La scienza lavora sempre di più attraverso strumenti che ricostruiscono i dati, ma niente, alla fine, può sostituire l’osservazione diretta degli eventi, dove è possibile. ICARUS, in questo senso, è un rivelatore che, per così dire, scatta delle foto ai neutrini con un livello altissimo di visualizzazione elettronica. In qualche modo, è una versione ultramoderna delle prime camere a bolle, quelle che servivano per studiare i raggi cosmici”.

Carlo Rubbia, portavoce e ideatore dell’esperimento sottolinea che ” ICARUS permetterà di studiare in modo innovativo ed originale le interazioni dovute ai neutrini, queste straordinarie particelle di fondamentale importanza per la conoscenza dell’Universo. Abbiamo oggi appreso che i neutrini non sono una semplice copia delle particelle elementari, ma che contengono delle caratteristiche uniche e ad essi specifiche. In particolare, i neutrini potrebbero essere la causa principale dell’esistenza della materia oscura, una delle più grandi scoperte degli ultimi anni. La materia oscura ci indica che ciò di cui siamo fatti, la materia adronica generata all’istante della cosmogenesi, non è la forma principale della materia dell’Universo. il 95% dell’ universo è ancora da scoprire!”

Per Lucia Votano, direttore dei LNGS, “ICARUS è un apparato innovativo in grado di ricostruire in 3D qualunque interazione di particelle al suo interno.La capacità di operare in un laboratorio sotterraneo un apparato così grande e complesso costituisce un decisivo passo avanti verso la realizzazione di futuri esperimenti di decine di migliaia di tonnellate di Argon Liquido e insieme testimonia l’elevatissimo livello della tecnologia utilizzata nei Laboratori del Gran Sasso.”

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