Nuove regole per telefonia e Web: ecco cosa cambierà
Il 25 maggio entra in vigore il pacchetto europeo sulle telecomunicazioni: portabilità, privacy e neutralità della Rete i punti salienti. Ma a che punto è l'Italia?
24 maggio 2011 di Alessandro Longotelefono
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Pagina successivaDa mercoledì 25 maggio comincia la corsa dei Paesi europei, Italia compresa, per tutelare meglio gli utenti internet e telefonici. Contro gli abusi di vari soggetti e contro l’arbitrio degli operatori. Entra in vigore infatti il Telecoms Package, il nuovo pacchetto di regole Tlc approvate dall’Unione Europea nel 2009 dopo lunghi mesi di battaglie. Molte cose cambieranno, non appena gli Stati Ue recepiranno le novità. Quando? È questo il problema. Avrebbero già dovuto farlo, ma per ora si sono adeguati in toto solo Danimarca ed Estonia. Altri otto-nove Paesi lo faranno entro maggio, prevede la Commissione europea, secondo cui però l’Italia lo farà solo entro l’estate (per ora ha adottato solo alcune delle novità), con un decreto legislativo di modifica del Codice delle comunicazioni elettroniche. La Commissione minaccia sanzioni per i Paesi che non rimedieranno in fretta. Presto o tardi, comunque, le novità arriveranno e quindi vale la pena capire quali nuovi diritti avranno gli utenti di servizi internet e telefonici. L’ambito è molto ampio. Il Telecoms Package modifica infatti cinque direttive Ue: la direttiva quadro, la direttiva accesso, la direttiva autorizzazioni, la direttiva servizio universale e la direttiva e-privacy.
La number portability fissa e mobile sarà fattibile in un solo giorno. Adesso invece gli italiani devono aspettare cinque o tre giorni per portare con sé il proprio numero di casa o cellulare (rispettivamente) mentre cambiano operatore.
I contratti possono durare al massimo 24 mesi e gli operatori dovranno avere al listino anche offerte da 12 mesi. Così l’utente potrà cambiare offerta più agevolmente. In Italia è un vantaggio già conquistato con il decreto Bersani sulle liberalizzazioni.
Informazioni più chiare sulle offerte. I contratti europei dovranno indicare i livelli minimi di qualità del servizio telefonico e prevedere rimborsi in caso di mancate promesse. È già così in Italia, grazie a una delibera Agcom, da quest’anno. L’Europa chiede però anche gli operatori informino in merito alle tecniche di gestione del traffico e al loro impatto sulla qualità del servizio e su eventuali limiti imposti a certi servizi o utenti (VoIP e peer to peer, per esempio). È il tema della neutralità della Rete, per il quale a oggi Agcom non ha ancora posto regole (ma le sta valutando).
Dati personali più protetti. Gli utenti dovranno essere più protetti contro la violazione di dati personali e spam. Gli operatori dovranno avvisarli in caso di violazioni. Bisognerà inoltre informare adeguatamente e chiedere l’autorizzazione degli utenti in caso di registrazione e utilizzo dei loro dati. È un aspetto che impatta per esempio sulle politiche dei social network.
Regole armonizzate sul territorio europeo.
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