lunedì 11 aprile 2011

Galileo - Giornale di Scienza | L'ologramma perfetto

EMI TECNOLOGIA L'ologramma perfetto 0 di Giovanna Dall'Ongaro | Pubblicato il 08 Aprile 2011 08:33 Back home Print page Share | prossimo articolo Se una mela è rossa rimane rossa da qualunque angolo la si guardi. Lo stesso, d’ora in poi, varrà per il suo ologramma. Grazie a una nuova tecnica messa a punto dallo scienziato giapponese Miyu Ozaki, presentata su Science, gli ologrammi di nuova generazione saranno multicolore e manterranno le stesse tonalità e caratteristiche da qualunque prospettiva vengano osservati. La novità suona appetitosa per il business dei video in 3D che finalmente vedrebbe realizzati i propri sogni: dire addio agli occhialetti senza costringere gli spettatori a interminabili cambi di posizione per trovare l’angolazione giusta. Le evanescenti copie tridimensionali realizzate fino a oggi, infatti, deludono le aspettative dei cultori della terza dimensione. Ne esistono di due tipi, ognuno con un difetto non trascurabile. Ci sono gli ologrammi che diventano inesorabilmente monocromatici quando sono esposti alla luce e quelli che, pur mantenendosi colorati, perdono verosimiglianza non appena li si osservi da un’altra angolazione. La nuova tecnica, che utilizza la luce bianca invece del tradizionale laser, promette di ovviare a tutto ciò sfruttando l’attività degli elettroni sulla superficie di film metallici (il fenomeno è chiamato diffrazione dei plasmoni). Nella fase di realizzazione dell’ologramma cambia tutto. L’immagine non viene più ottenuta per interferenza ottica facendo rimbalzare la luce laser dall’oggetto a una lastra fotografica che registra le informazioni sulla fase e l’ampiezza dell’onda luminosa, ma dosando l’angolazione della luce bianca indirizzata sulla superficie di un film sottile di metallo ricoperto da un materiale fotoresistente che contiene un ologramma ottenuto da laser rosso, verde e blu. Così è stata ottenuta l’immagine di quella mela che fluttua sullo schermo, alle spalle del ricercatore che l’ha realizzata, rossa da qualunque parte la si guardi e dalla foglia sempreverde. Riferimenti: wired.it tags: olografia, 3D Leggi anche Metti un cuore 3D nel pdf CIRCA UN MESE FA RayModeler: proiezione 3D occhiali-free 6 MESI FA 3D tascabile, con memoria 11 FEBBRAIO 2008 Commenti lascia un commento Nessun commento, per ora. Lascia un commento NOME EMAIL TESTO DIGITA IL TESTO INSERITO NEL RIQUADRO AUTORE Giovanna Dall'Ongaro Laureata in filosofia ha curato l’ufficio stampa dell'Ente Nazionale Protezione Animali e collabora come free lance con diverse testate, tra cui 50&Più (Confcommercio),L'Espresso, La Macchina del Tempo. Dal 2003 fa parte della redazione di Sapere. Vai alla pagina dell'autore OGGI SU GALILEO Kepler, spettacolo di vibrazioni stellari 3 GIORNI FA L'ologramma perfetto 3 GIORNI FA Non è il bosone di Higgs. Però 3 GIORNI FA chimicacomportamentoculturediritti umanienergiaetica e politicaevoluzionefisica e materialihi techinnovazione e sviluppolibrimatematicamediamedicinamedicina e biotechpiante e animalirecensionispaziostudi di genereterra e ambiente Sondaggio In alcuni interventi a Radio Maria, il vice presidente del CNR Roberto De Mattei ha affermato che le catastrofi come quella del Giappone "sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio", e che l'impero romano sarebbe caduto per colpa degli "invertiti" che infestavano Cartagine. Secondo te queste affermazioni sono compatibili con il suo ruolo direttivo di un ente di ricerca? Sì, ciascuno può pensare e dire quello che vuole, indipendentemente dal ruolo che ricopre Sì, ma quando si rappresenta un ente di ricerca è meglio tenere per sé opinioni così in contrasto con l’evidenza scientifica No, il vice presidente di un ente di ricerca non può sostenere pubblicamente teorie non supportate dalla scienza risultati Segui Galileo Seguici su Twitter Seguici su Flickr Seguici su Youtube Seguici su Facebook

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