venerdì 15 aprile 2011

Tassa equo compenso cancellata su cellulari, computer, videocamere e fotocamere a maggio da UE

Tassa equo compenso cancellata su cellulari, computer, videocamere e fotocamere a maggio da UE

La Commissione Europea ha adottato l’Atto per il mercato unico. Tra i punti all’ordine del giorno, i diritti di proprietà intellettuale. Legati a doppio filo con il cosiddetto equo compenso.

La disciplina normativa che regola la materia del cosiddetto equo compenso potrebbe subire profonde modifiche in sede europea. L’Atto per il mercato unico, adottato ieri dalla Commissione Europea, propone di aprire dodici cantieri per rilanciare il mercato unico per il 2012. Dodici leve di crescita, competitività e progresso sociale che vanno dalla mobilità dei lavoratori ai finanziamenti per le PMI, alla protezione dei consumatori, passando per i contenuti digitali, la fiscalità e le reti transeuropee.

La Commissione UE, i diritti di proprietà intellettuale e l'equo compenso

L’Atto per il mercato unico si propone di facilitare la vita di tutti i protagonisti del mercato unico: imprese, cittadini, consumatori e lavoratori. E proprio in tale contesto, il lavoro portato avanti da Michel Barnier, commissario UE per il Mercato Interno e i Servizi, potrebbe portare gradite sorprese per i consumatori italiani, bastonati dal decreto legislativo firmato dall’ex ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi.

Già la Corte di Giustizia europea ha emesso una sentenza che, di fatto, capovolge l’approccio del Governo italiano in materia di equo compenso. Di parere opposto, invece, SIAE (Società Italiana Autori Editori), tra i principali “sponsor” del balzello imposto ai consumatori italiani.

Tra i dodici cantieri aperti in seno alla Commissione UE, il terzo riguarda i diritti di proprietà intellettuale, materia legata a doppio filo con l’equo compenso. Quest’ultimo, tra l’altro, non sembra essere volto a compensare il titolare dei diritti per le copie illegali – come spiegato da SIAE e compagnia – e si è inoltre dimostrato che i metodi impiegati dalle collecting society nel calcolare i compensi per copia privata sono stati iniqui e poco trasparenti.

Autore: Andrea Galassi

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