venerdì 22 aprile 2011

CIBERNIX - Frustrazione ciibernetica

Il polimero carrozziere

Post n°189 pubblicato il 22 Aprile 2011 da BROWSERIK

Un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University di Cleveland - insieme a scienziati dell’ Università di Friburgo in Svizzera e dell’ Army Research Laboratory dell'Aberdeen Proving Ground (Maryland) - ha  sviluppato un nuovo materiale che si ripara da solo sotto un fascio di luce ultravioletta. Basta puntare la lampada, che è molto simile a quella che utilizzano i dentisti, e il gioco è fatto.

La nuova tecnologia potrebbe essere la base per le vernici antigraffio del futuro. Se le automobili verranno rivestite da questo speciale polimero i carrozzieri potrebbero andare in pensione addirittura per sempre. La sostanza in questione, descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, funziona perché sotto la luce di una potente lampada la pittura si scioglie temporaneamente e si rimodella riparando il veicolo da ogni imperfezione.

Le prospettive di una simile tecnologia sono davvero immense. Gli scienziati credono che questa speciale vernice autorigenerante potrebbe anche essere utilizzata per pavimenti e mobili. A differenza dei polimeri normali, la nuova sostanza è composta da particelle più piccole tenute insieme da una colla molecolare.

Il risultato? Il nuovo materiale, chiamato dagli scienziati “ polimero metallo-supermolecolare”, si comporta in modo del tutto diverso dai polimeri normali. Se infatti viene irradiato da un’intesa luce ultravioletta, le strutture assemblate si sciolgono. In pratica, il rivestimento passa da solido a liquido, diventando malleabile. Quando poi il fascio di luce viene spento, il nuovo materiale si solidifica, ripristinando le proprietà originali. Ovunque venga sparato il fascio di luce, i graffi spariscono completamente: la vernice guarisce proprio come fa la nostra pelle dopo esser stata ferita. Nel corso dei test gli scienziati hanno ripetutamente graffiato e rigenerato il loro materiale con successo. Studi precedenti hanno permesso di creare un polimero auto-guarente che richiede però l’applicazione diretta del calore per riparare i danni.

“ Si può semplicemente utilizzare il calore per curare questi materiali”, ha detto Mark Burnworth, scienziato della Case Western Reserve University che ha coordinato i test. “ Ma con la luce - ha aggiunto - abbiamo più controllo in quanto ci permette di puntare solo al difetto lasciando il resto del materiale intatto”. Si può obiettare che le automobili rivestite da questo rivoluzionario polimero possano essere alla fine troppo costose e quindi destinate solo ai nababbi, ma i ricercatori credono di poterlo lanciare sul mercato a prezzi molto competitivi. Le molecole che costituiscono il polimero, infatti, sono costituite da sostanze già disponibili sul mercato. L’innovazione sta nella ricetta. Gli scienziati sono convinti che il loro nuovo materiale sarà pronto molto presto per l’applicazione industriale. Probabilmente sarà in commercio entro l’anno prossimo o almeno così pensano gli scienziati che lo hanno sviluppato..

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