lunedì 18 aprile 2011

Giappone: le immagini che sfidano il disastro [gallery] - Wired.it

Giappone: le immagini che sfidano il disastro [gallery]

Gianni è un fotografo italiano con base a Tokyo. Dopo lo tsunami ha fatto foto nelle aree colpite dalla tragedia. E le ha messe in mostra a Milano. Grazie alla comunità giapponese

15 aprile 2011 di Wired.it Staff

Uno dei sopravvissuti cerca di attraversare una delle aree della citta’ di Ishinomaki che e’ ancora sommersa dalle acque portate dallo Tsunami

Foto Gianni Giosuè

 

  • Uno dei sopravvissuti cerca di attraversare una delle aree della citta’ di Ishinomaki che e’ ancora sommersa dalle acque portate dallo Tsunami

    Uno dei sopravvissuti cerca di attraversare una delle aree della citta’ di Ishinomaki che e’ ancora sommersa dalle acque portate dallo Tsunami

    Foto Gianni Giosuè

  • Una donna cammina nel fango portato dallo Tsunami per raggiungere la sua casa e poter salvare alcuni degli oggetti.

    Una donna cammina nel fango portato dallo Tsunami per raggiungere la sua casa e poter salvare alcuni degli oggetti.

    Foto Gianni Giosuè

  • Il tempio di Huseigi a Ishinomaki e’ stato gravemente distrutto dallo Tsunami, una delle statue di Buddha e’ stata scaraventata nel fango.

    Il tempio di Huseigi a Ishinomaki e’ stato gravemente distrutto dallo Tsunami, una delle statue di Buddha e’ stata scaraventata nel fango.

    Foto Gianni Giosuè

  • Le acque dello Tsunami hanno invaso le case e le hanno depredate degli oggetti che contenevano. Un puzzle e’ stato portato fuori nel fango

    Le acque dello Tsunami hanno invaso le case e le hanno depredate degli oggetti che contenevano. Un puzzle e’ stato portato fuori nel fango

    Foto Gianni Giosuè

  • Uno dei sopravvissuti allo Tsunami guarda fuori la finestra di un albergo dove lavorava prima della tragedia. Adesso e’ uno dei rifugiati che vivono in questo albergo

    Uno dei sopravvissuti allo Tsunami guarda fuori la finestra di un albergo dove lavorava prima della tragedia. Adesso e’ uno dei rifugiati che vivono in questo albergo

    Foto Gianni Giosuè

  • La citta’ di Rikuzentakata e’ stata letteralmente distrutta dalla forza dello Tsunami. Le uniche cose rimaste in piedi allo stadio sono i piloni delle luci

    La citta’ di Rikuzentakata e’ stata letteralmente distrutta dalla forza dello Tsunami. Le uniche cose rimaste in piedi allo stadio sono i piloni delle luci

    Foto Gianni Giosuè

  • Alcuni soldati Giapponesi trovano un ennesimo corpo e si preparano a trasferirlo all’obitorio

    Alcuni soldati Giapponesi trovano un ennesimo corpo e si preparano a trasferirlo all’obitorio

    Foto Gianni Giosuè

  • Lo Tsunami che ha colpito la citta’ di Ishinomaki non ha risparmiato nemmeno il cimitero. Una macchina e’ stata scaraventata sopra alle tombe

    Lo Tsunami che ha colpito la citta’ di Ishinomaki non ha risparmiato nemmeno il cimitero. Una macchina e’ stata scaraventata sopra alle tombe

    Foto Gianni Giosuè

  • Uno dei sopravvissuti della citta’ di Ishinomaki cerca di portare alcuni dei suoi oggetti cari al sicuro

    Uno dei sopravvissuti della citta’ di Ishinomaki cerca di portare alcuni dei suoi oggetti cari al sicuro

    Foto Gianni Giosuè

  • Uno dei monaci del tempio di Huseigi a Ishinomaki e’ tornato per salvare gli oggetti a lui piu’ cari

    Uno dei monaci del tempio di Huseigi a Ishinomaki e’ tornato per salvare gli oggetti a lui piu’ cari

    Foto Gianni Giosuè

  • La cittadina di Wakabayashi vicino a Sendai e’ stata distrutta dalle onde dello Tsunami. Le case sono state trasformate in macerie e sono sparse nel raggio di vari chilometri

    La cittadina di Wakabayashi vicino a Sendai e’ stata distrutta dalle onde dello Tsunami. Le case sono state trasformate in macerie e sono sparse nel raggio di vari chilometri

    Foto Gianni Giosuè

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Subito dopo il terremoto cercai di raggiungere le aree colpite dallo Tsunami il piu’ presto possibile. Dopo aver vissuto per vari anni in Giappone mi sembrava mio dovere produrre un documento che ricordasse questa tragedia.

All’inizio sarei dovuto andare con un’organizzazione umanitaria pero’ il viaggio fu cancellato. C’era scarsezza di benzina e di macchine a noleggio. Decisi di andare con il treno, poi con l’autobus. Feci perfino l’autostop per raggiungere le cittadine piu’ piccole.

Questo mi permise di poter parlare con la gente per poter capire e provare quello che stavano attraversando. Dormii nei rifugi e negli ospedali. Lavorai per circa due settimane non stop, a volte dall’alba al tramonto. Penso che le mie foto rappresentino solamente le prime frasi di un capitolo ancora aperto

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