domenica 8 maggio 2011

50 visioni del futuro (viste dal cinema) [foto] - Wired.it

50 visioni del futuro (viste dal cinema)

Invasioni aliene, gadget futuribili e alcuni problemi che sembrano non cambiare mai: ecco cosa ci riserva il futuro secondo 50 pellicole cinematografiche

06 maggio 2011 di Aldo Fresia

Blade Runner (Ridley Scott, 1982)

Gli architetti prendano nota: gli ascensori funzionano, dunque vivere in un grattacielo non è un problema, ma se non puoi spendere un capitale rassegnati a stare nell'ombra. Solo gli appartamenti in cima possono permettersi i raggi del sole.

 

  • Blade Runner (Ridley Scott, 1982)

    Blade Runner (Ridley Scott, 1982)

    Gli architetti prendano nota: gli ascensori funzionano, dunque vivere in un grattacielo non è un problema, ma se non puoi spendere un capitale rassegnati a stare nell'ombra. Solo gli appartamenti in cima possono permettersi i raggi del sole.

  • Guida galattica per autostoppisti (Garth Jennings, 2005)

    Guida galattica per autostoppisti (Garth Jennings, 2005)

    Sorpresa: i delfini sono la seconda razza più intelligente della Terra, ma non è l'uomo a occupare il podio. Poco importa perché il nostro pianeta sarà distrutto per fare spazio a una superstrada galattica.

  • Il mondo dei replicanti (Jonathan Mostow, 2009)

    Il mondo dei replicanti (Jonathan Mostow, 2009)

    Questi replicanti sono diversi da quelli di Blade Runner: sono controllati mentalmentedai loro padroni, che se ne stanno tappati in casa e socializzano solo attraverso la loro replica.

  • Matrix (Andy e Larry Wachowski, 1999)

    Matrix (Andy e Larry Wachowski, 1999)

    L'intelligenza artificiale è una maledetta ingrata: noi la inventiamo e lei ci trasforma in pile. Dopo di che ci tiene nascosta la verità e ci offre un mondo finto ma apprezzabile. Il suo piano sembra perfetto. Invece ha un Neo.

  • Mars Attacks! (Tim Burton, 1996)

    Mars Attacks! (Tim Burton, 1996)

    Mai gettare via le vecchie cose: domani si scopre che sono l'unica arma contro un'invasione aliena. Il caso di un disco del cantante country Slim Whitman, in particolare della canzone Indian Love Call. Stavi per gettare Faccia da pirla? Ripensaci!

  • Cittadino dello spazio (Jack Arnold, 1955)

    Cittadino dello spazio (Jack Arnold, 1955)

    Qui compare  l'Interocitor. un gadget capace di fare qualsiasi cosa. La costruisce al ritmo di un chilometro al minuto. Unico problema: per assemblarlo devi essere un genio.

  • eXistenZ (David Cronenberg, 1999)

    eXistenZ (David Cronenberg, 1999)

    Altro che Wii, Kinect e compagnia bella: i videogiochi del futuro garantiranno la massima interazione grazie al game pod metacarnale. Basta una bio-porta alla base della spina dorsale e diventa tutto molto più sensuale.

  • Zardoz (John Boorman, 1973)

    Zardoz (John Boorman, 1973)

    Nel 2293 i ricchi saranno immortali, mentre i poveri saranno schiavizzati. Per fortuna arriva Sean Connery, che crea un nuovo mondo grazie a coraggio, sex appeal e dei mutandoni rossi che son tutto un programma.

  • Starship Troopers (Paul Verhoeven, 1997)

    Starship Troopers (Paul Verhoeven, 1997)

    A proposito di crisi della democrazia: nel XXIII secolo potrai essere un politico o un elettore solo se ti sei arruolato nell'esercito. Questo perché – si sostiene – solo coloro che rischiano la propria vita per il bene comune possono amministrarlo al meglio

  • I figli degli uomini (Alfonso Cuarón, 2006)

    I figli degli uomini (Alfonso Cuarón, 2006)

    Anno 2027. Tutte le donne della Terra sono diventate sterili. La soluzione del governo è geniale: una severa politica sull'immigrazione. Mentre il pianeta va a scatafascio, l'ombroso Clive Owen si imbatte nell'unica speranza per l'umanità.

  • Repo Men (Miguel Sapochnik, 2010)

    Repo Men (Miguel Sapochnik, 2010)

    Ah, i progressi della medicina! Nel 2025 tutti potranno farsi trapiantare un organo bio-meccanico. Hai bisogno di un cuore? Eccolo. Puoi anche pagarlo in comode rate mensili. Se però sei insolvente lo devi restituire e poco importa delle conseguenze.

  • Atto di forza (Paul Verhoeven, 1990)

    Atto di forza (Paul Verhoeven, 1990)

    Nel futuro avremo prostitute con 3 seni!  Succederà per l'esattezza nel 2084, su Marte. La cosa curiosa è che potrai anche non arrivarci in carne e ossa, perché esisterà il turismo virtuale.

  • Avatar (James Cameron, 2009)

    Avatar (James Cameron, 2009)

    È dai tempi di Gargamella che i Puffi la fanno franca, ma evidentemente nel 2154 avremo scordato il vecchio cartone animato prodotto da Hanna-Barbera (forse per colpa della sigla di Cristina D'Avena).

  • 2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, 1973)

    2022: i sopravvissuti (Richard Fleischer, 1973)

    Nella Terra del futuro il suicidio assistito sarà legale: arrivi, bevi un veleno, ti siedi di fronte a uno schermo che proietta immagini di bellezze naturali ormai scomparse e tempo 20 minuti sei cadavere.

  • Hardware: metallo letale (Richard Stanley, 1990)

    Hardware: metallo letale (Richard Stanley, 1990)

    Nel futuro non mancano gli uomini premurosi che regalano alla fidanzata resti di un robot rinvenuto nel deserto. Il robot è un cyborg da battaglia che si autoripara con i materiali trovati nell'appartamento di lei. La casa diventerà un inferno.

  • Il dormiglione (Woody Allen, 1973)

    Il dormiglione (Woody Allen, 1973)

    Nel 2173 ogni abitazione sarà progettata per il massimo piacere dei suoi inquilini. Ad esempio ci sarà l'Orgasmatic, una sorta di doccia che non ti lava ma procura orgasmi pressoché istantanei. E ci sarà anche il Globo, roba che neanche il più forte degli allucinogeni.

  • Inception (Christopher Nolan, 2010)

    Inception (Christopher Nolan, 2010)

    Manca poco: tra qualche anno Sigmund Freud sarà sbugiardato alla grande! Entreremo nella mente delle persone, viaggeremo a piacimento nei loro sogni e scopriremo che la sessualità non è affatto uno dei motori della psiche umana. Le armi invece sì.

  • Sunshine (Danny Boyle, 2007)

    Sunshine (Danny Boyle, 2007)

    Nel 2057 tante cose sono cambiate in modo radicale. L'esempio più clamoroso è quello del Sole, che comincia a spegnersi mettendo a repentaglio la sopravvivenza dell'umanità.

  • Dredd - La legge sono io (Danny Cannon, 1995)

    Dredd - La legge sono io (Danny Cannon, 1995)

    Con un'apocalisse nucleare gran parte della Terra è ridotta un deserto, le megalopoli sopravvissute sono posti pericolosissimi. Per questo la Legge è applicata da tipi che sono poliziotti, giudici e giuria. E che sono vestiti da Gianni Versace. Davvero.

  • Aeon Flux (Karyn Kusama, 2005)

    Aeon Flux (Karyn Kusama, 2005)

    Nel 2415 la clonazione umana sarà una realtà. Meno male, visto che la cura per un virus che ha sterminato il 99% della popolazione ha reso sterili le donne. La salvezza giunge dalla Natura e da Charlize Theron che prende a schiaffoni i cattivi.

  • Terminator (James Cameron, 1984)

    Terminator (James Cameron, 1984)

    Nel 2029 il viaggio nel tempo sarà una realtà, ma non l'avremo inventato noi. Il merito va alle macchine, che tra l'altro vogliono spazzare via l'umanità dalla faccia della Terra.

  • Star Trek: primo contatto (Jonathan Frakes, 1996)

    Star Trek: primo contatto (Jonathan Frakes, 1996)

    Nel 2063 Zefram Cochrane sperimenta il motore a curvatura. Per colpa di un tunnel temporale sono presenti anche persone appartenenti a date astrali parecchio più avanti nel tempo, compresi i temibili Borg, ma questo non cambia l'esito del lavoro di Cochrane.

  • Il quinto elemento (Luc Besson, 1997)

    Il quinto elemento (Luc Besson, 1997)

    Anno 2263: mentre i taxi volano tra i grattacieli delle megalopoli, la moda imporrà capelli arancioni e vestiti a strisce (che smagriscono più di quelli a righe).

  • Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997)

    Nirvana (Gabriele Salvatores, 1997)

    In futuro i personaggi dei videogame prenderanno coscienza di sé e chiederanno di essere eliminati. Poi grazie a una hacker dai capelli blu sarà possibile rintracciare il denaro sporco delle multinazionali e distribuirlo agli enti benefici.

  • Ultimatum alla Terra (Scott Derrickson, 2008)

    Ultimatum alla Terra (Scott Derrickson, 2008)

    Il mondo ha 2 priorità. Numero 1: avere più rispetto per l'ambiente, altrimenti l'alieno Keanu Reeves ci distrugge. Numero 2: preservare a tutti i costi Jennifer Connelly.

  • Plan 9 From Outer Space (Edward D. Wood Jr., 1959)

    Plan 9 From Outer Space (Edward D. Wood Jr., 1959)

    Una volta defunti facciamoci cremare. Così quando snobberemo per l'ennesima volta gli alieni, loro non avranno morti da far risorgere per seminare distruzione. Uomo avvisato…

  • Alien (Ridley Scott, 1979)

    Alien (Ridley Scott, 1979)

    Saranno anche utili, ma bisogna sempre diffidare degli androidi. Quando Sigourney Weaver li decapita è il trionfo del buon senso umano contro il pensiero disumanizzato.

  • Akira (Katsuhiro Ōtomo, 1988)

    Akira (Katsuhiro Ōtomo, 1988)

    Nel 2019 il design delle motociclette sarà assurdo, soprattutto se sei un ragazzino di Tokyo e ti chiami Kaneda. 

  • L'uomo che fuggì dal futuro (George Lucas, 1971)

    L'uomo che fuggì dal futuro (George Lucas, 1971)

    Nel XXV secolo sarà tutto diverso: le pulsioni sessuali saranno inibite da farmaci obbligatori, l'eventuale inseminazione avverrà solo per via artificiale e l'orgasmo sarà una questione affidata a speciali macchine masturbatrici.

  • Ghost in the Shell (Mamoru Oshii, 1995)

    Ghost in the Shell (Mamoru Oshii, 1995)

    Nel 2029 salterà fuori un nuovo terrorista che si farà chiamare Il Signore dei Pupazzi. Ecco, non cercatelo nel mondo in carne e ossa perché si tratta di una manifestazione autocosciente della rete informatica. 

  • A Scanner Darkly (Richard Linklater, 2006)

    A Scanner Darkly (Richard Linklater, 2006)

    In un futuro non troppo lontano, il mercato della droga sarà colpito da un momento di assoluta sincerità. Dovendo dare un nome a un nuovo tipo di anfetamina, la chiameranno "Sostanza Morte", per gli amici solo Morte.

  • Doom (Andrzej Bartkowiak, 2005)

    Doom (Andrzej Bartkowiak, 2005)

    La ricerca bellica costa un sacco di soldi. Se però arriva da Marte una sorta di infezione demoniaca, allora farà comodo il tamarrissimo Bio Force Gun (Bfg), detto anche Big Fucking Gun. Un nome una garanzia.

  • Rollerball (Norman Jewison, 1975)

    Rollerball (Norman Jewison, 1975)

    Nel 2018 l'umanità avrà sconfitto guerre, carestie e criminalità. Però bisogna pur sfogarsi e allora ecco uno sport ultraviolento che si gioca con pattini a rotelle, motociclette, bocce d'acciaio e tanto sangue.

  • Gattaca (Andrew Niccol, 1997)

    Gattaca (Andrew Niccol, 1997)

    La ricerca genetica ha fatto passi da gigante e così i bimbi possono nascere con un corredo genetico pressoché perfetto. Ma come dice Lupo Alberto, la sfiga ci vede benissimo e gli incidenti invalidanti sono dietro l'angolo.

  • Transformers (Michael Bay, 2007)

    Transformers (Michael Bay, 2007)

    Non è il caro benzina che ti fa versare interi stipendi nel serbatoio. È che stai guidando una razza robotica aliena. Ma se hai la giusta vettura (quella gialla) allora Mega Fox si prenderà cura di lei in modo stupefacente.

  • Guerre Stellari (George Lucas, 1977)

    Guerre Stellari (George Lucas, 1977)

    A un certo punto l'evoluzione tecnologica non sarà più l'elemento discriminante, e toccherà ai vecchi indicare la strada ai giovani: un uomo con la barba bianca, un piccoletto verde e un tipaccio col casco nero e l'asma.

  • Minority Report (Steven Spielberg, 2002)

    Minority Report (Steven Spielberg, 2002)

    Nel 2054 i poliziotti avranno a disposizione la definitiva tecnologia di indagine, roba che neanche i laboratori di C.S.I. Sarà tutto molto stiloso ed efficiente, ma solo in apparenza, perché i cattivi riescono sempre a far casino.

  • A.I. - Intelligenza Artificiale (Steven Spielberg, 2001)

    A.I. - Intelligenza Artificiale (Steven Spielberg, 2001)

    Nel 2125 ci saranno robot in grado di provare sentimenti. Ma l'uomo non ha imparato a gestire le emozioni e così un androide bambino passerà millenni a rimpiangere l'umana che l'ha abbandonato. 

  • La fuga di Logan (Michael Anderson, 1976)

    La fuga di Logan (Michael Anderson, 1976)

    Nel 2274 vivremo in una città isolata dal mondo (c'è stata un'apocalisse nucleare) e interamente gestita da un supercomputer. Al compimento dei 30 anni il computer ci ucciderà per far spazio alle nuove generazioni.

  • Ultraviolet (Kurt Wimmer, 2006)

    Ultraviolet (Kurt Wimmer, 2006)

    Siamo nel 2078, ma la storia è sempre quella: perdere il controllo di esperimenti militari causa una catastrofe. Questa volta produce una mutazione genetica che trasforma un sacco di gente in creature emofaghe simili ai vampiri.

  • Se mi lasci ti cancello (Michel Gondry, 2004)

    Se mi lasci ti cancello (Michel Gondry, 2004)

    Quanta sofferenza porta la fine di una storia d'amore? E non sarebbe più bello se nel giro di una notte un macchinario potesse cancellare ogni ricordo dell'ex amante? Kate Winslet e Jim Carrey scelgono di dimenticare...

  • L'uomo bicentenario (Chris Columbus, 1999)

    L'uomo bicentenario (Chris Columbus, 1999)

    Questa volta un robot  vuole diventare tutto umano. Dopo duecento anni ci riesce. E muore. Il bello è che secondo lui ne è valsa la pena: siamo di fronte a un caso estremo di masochismo o a un messaggio di profonda umanità?

  • Atmosfera Zero (Peter Hyams, 1981)

    Atmosfera Zero (Peter Hyams, 1981)

    Passano i decenni e l'imperativo industriale non cambia, nemmeno quando siamo su uno dei satelliti di Giove a estrarre titanio e lo sceriffo Sean Connery scopre che l'azienda somministra di nascosto droghe agli operai.

  • Stargate (Roland Emmerich, 1994)

    Stargate (Roland Emmerich, 1994)

    La vendetta degli studi umanistici! In un mondo votato alla tecnologia l'unico capace di fare la differenza parla la lingua degli antichi egizi. Cosa particolarmente utile quando salta fuori che quest'ultimi sono alieni tecnologicamente avanzati.

  • Metropolis (Fritz Lang, 1927)

    Metropolis (Fritz Lang, 1927)

    Una megalopoli, un dittatore, gli operai tenuti in semischiavitù e poi un robot con le sembianze di una fanciulla, costruito per meglio assoggettare i lavoratori. La vicenda è complessa, ma alla fine tutto ruota attorno al potere e a una donna.

  • Skyline (Colin e Greg Strause, 2010)

    Skyline (Colin e Greg Strause, 2010)

    La storia assomiglia a quella di "Independence Day" (1996), solo che questa volta gli alieni vincono e senza neppure sforzarsi troppo. Vuoi vedere che in 14 anni siamo diventati più pessimisti?

  • Equilibrium (Kurt Wimmer, 2002)

    Equilibrium (Kurt Wimmer, 2002)

    Qualcuno sostiene che tutti i mali del mondo siano colpa delle emozioni provate dagli umani. Questo qualcuno riesce a farsi ascoltare da molte persone e così diventa obbligatoria per legge l'assunzione di farmaci che inibiscono le emozioni.

  • Io, Robot (Alex Proyas, 2004)

    Io, Robot (Alex Proyas, 2004)

    A un certo punto i robot decidono che è tempo di prendersi cura dell'umanità in un senso più ampio. Significa che "alcuni umani devono essere sacrificati" e che "alcune libertà devono essere negate".

  • Contact (Robert Zemeckis, 1997)

    Contact (Robert Zemeckis, 1997)

    Entità aliene contattano Jodie Foster e le consegnano il progetto per un'avveniristica nave spaziale. Dopo anni di fatiche, delusioni e ostracismi, riesce finalmente a partire e giunge… in un luogo che ricorda le Seychelles!

  • Strange Days (Kathryn Bigelow, 1995)

    Strange Days (Kathryn Bigelow, 1995)

    Qui non siamo esattamente nel futuro, perché il film è ambientato nel 1999. Però vanta uno dei migliori device del genere sci-fiction: lo Squid, capace di farti letteralmente entrare nei ricordi di un'altra persona.

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C'è poco da star sereni: a guardare il cinema di fantascienza, il futuro riserva problemi in quantità, pessimismo dilagante e ben poche soddisfazioni. Abbiamo scelto 50 film e ci siamo goduti una panoramica su quel che ci attende, cercando di non prenderla troppo sul serio e quando possibile ridendoci sopra. Talvolta è stato semplice, altre volte meno.

Ah, qua e là ci sono degli spoiler, ma nulla che vanifichi la visione.

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