domenica 8 maggio 2011

Come si scioglie la plastica in acqua [video] - Wired.it

Come si scioglie la plastica in acqua [video]

I polimeri del futuro sono biodegradabili e si sciolgono nell’acqua in meno di due mesi. Due imprenditori stanno per lanciarli sul mercato. Wired è andato a trovarli e ha fatto un piccolo (video)esperimento

05 maggio 2011 di Wired.it Staff

plastica

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Le grandi invenzioni partono dalla constatazione di piccoli fenomeni. Ad esempio, l'idea della bioplastica venne in mente a Marco Astorri nel 2006, quando vide un pezzetto di plastica abbandonato su un prato di montagna. Quel pezzetto era uno skypass, lasciato cadere da uno sciatore, confuso tra la neve fino a quando la bella stagione non l'aveva sciolta. " Non era un bello spettacolo vedere tutti quei  rettangolini di plastica colorata sul verde dei prati e sapere che sarebbero rimasti lì per migliaia di anni se nessuno li avesse raccolti", spiega Astorri. Così, lui e il suo amico e collega di lavoro, Guy Cicognani, decidono di creare una plastica in grado di sciogliersi nell’acqua nel giro di 40 giorni, due mesi.

La cosa incredibile – quasi quanto la loro invenzione – è che né Astorri, né Cicognani sono due scienziati. Astorri ha una formazione da grafico pubblicitario, Cicognani la chimica l’ha studiata all’università, ma senza mai laurearsi. La loro bioplastica, che si chiama Minerv – e che è un Pha, ovvero un polimero – dovrebbe entrare in produzione nel 2012. Per allora, la Bio-on (così si chiama l’azienda), con sede a Minerbio, vicino a Bologna, dovrebbe essere dotata di uno stabilimento in grado di produrne 10mila tonnellate l’anno.

Usiamo il condizionale perché questa storia che Wired ha raccontato sul numero di maggio, è solo agli inizi. Astorri e Cicognani hanno investito 450mila euro per le licenze e, quest’anno, si sono impegnati a versarne altri 2,3 milioni per depositarne di nuove con validità ovunque. Perché la Minerv ha tutte le caratteristiche di un’invenzione in grado di rivoluzionare l’industria su scala globale. Chi pensa in grande non può esimersi dal rischiare grosso. Ma i due amici sono sicuri della riuscita della loro impresa, che ha premesse comunque scientifiche.

Il Pha è un polimero prodotto da diversi tipi di batteri. “ Il segreto del Minerv non è nel batterio o in cosa produce, ma piuttosto nel come farlo crescere più rapidamente e produrre il Pha più puro possibile”, spiega Cicognani. E chi conosce ed è in grado di far fruttare al meglio questo segreto, è Simone Begotti, capo dello sviluppo alla Bio-on. La ricetta giusta per la produzione di Pha, spiega Begotti, sta nel creare il mix migliore di zuccheri e di ossigeno che faccia ingrassare rapidamente i batteri senza intossicarli.

Le analisi di mercato sono tutte dalla parte di Cicognani e Astorri: nel 2020 la domanda di Pha punterà alle 890mila tonnellate con una crescita annuale del 25% da oggi al 2015. Il video mostra il processo di scioglimento della bioplastica in una bacinella nel giro di 56 giorni.  Quegli skipass che tanto avevano “disturbato” Astorri impiegherebbero 4mila anni. Un bel risparmio di tempo, vero?

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