lunedì 9 maggio 2011

Memetica. Tanto va la gatta al lardo che… | Counseling Italia

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Memetica. Tanto va la gatta al lardo che… inviato da Alessandro Lungarini Scommetto che tutti state pensando ad uno “zampino”! Effettivamente è l’esempio più semplice che ho trovato per introdurre il lettore ad un argomento non proprio semplice ma di elevata innovazione. La Memetica. Mettetevi comodi perché sarà un po’ dura ma illuminante. Bhè sembrerebbe dalle ultime teorie che l’uomo si sia formato secondo regole e leggi di cui solo pochi hanno consapevolezza. Ci soffermeremo su una di queste, “la memetica”. Sembrerebbe, che esistano forze mentali il cui compito è la costruzione del contesto e dell’intera società in cui si vive. La singola forza che spinge l’individuo con la sua azione verso una certa direzione è detto “meme”. La Memetica è quindi la scienza dei Memi, il vero, invisibile DNA della società dell'informazione. Fu introdotta da Richard Dawkins, nel suo bestseller The Selfish Gene, Il gene egoista. Per «meme» si intende un concetto che si diffonde attraverso la popolazione, passando da una persona all'altra con trasmissione «simil-virale». Può essere parte di un'idea, una lingua, una melodia, una forma, un'abilità, un valore morale o estetico; può essere in genere qualsiasi cosa può essere comunemente imparata e trasmessa ad altri, purchè risponda a delle regole basilari, una tra tutte la trasmissibilità. Si va bhè, mo sono diventato un burattino alla mercè dei pubblicitari! Qualcuno sta già dicendo, comodamente seduto sulla sua poltrona marcata “X”, avvolto nel suo maglione di targa “Y”, ruminando la gomma “Z” e non la “J”, perché quella si attacca al lavoro del suo dentista… Ma come verremmo indottottrinati? Semplice facendoci immettere nelle nostre menti, come farebbe un hacker in un pc delle “backdoors”, delle porte aperte con cui accedere alla memoria della nostra macchina ed indurre questa ad azioni che, è proprio il caso di dire, nemmeno gli passava per il “cervello” di fare. Non a caso i memi vengono anche definiti da Richard Brodie i “Virus della mente”. Poiché si installano e si replicano in altre menti se funzionanti. La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua , diceva Ralph Waldo Emerson. Le culture possono evolversi in maniera analoga a come si evolvono le popolazioni e gli organismi viventi. Molte delle idee che passano da una generazione alla successiva possono aumentare o diminuire le possibilità di sopravvivenza della generazione che le riceve che a sua volta potrà ritrasmetterle. Ad esempio, più culture possono sviluppare un proprio progetto ed un proprio metodo per realizzare un utensile, ma quella che avrà sviluppato i metodi più efficaci avrà più probabilità di prosperare e svilupparsi sulle altre; col passare del tempo una sempre maggiore parte della popolazione adotterà quindi tali metodi. Il progetto dell'utensile agisce quindi in modo simile a come agisce un gene biologico appartenente a certe popolazioni e non ad altre, guidando con la propria presenza o assenza il futuro di ogni cultura. Già Girard sosteneva che il motore primario dell’evoluzione fosse l’imitazione del modello, e Dawkins riprende ed amplia il concetto. Quando l'imitazione fece la sua comparsa nell'evoluzione umana, si rivelò essere un buon sistema per aumentare le possibilità di ogni individuo di riprodursi geneticamente. Forse una selezione sessuale dei migliori imitatori fornì successivamente una spinta evoluzionistica verso i cervelli meglio capaci di imitare. In questo contesto, imitare significa sostanzialmente importare informazione dall'ambiente nel proprio cervello tramite gli organi di senso. Ciascuno cerca di circondarsi di memi che gli corrispondano ed addirittura a ricercarli. La ragione per la quale cerchiamo ciò che ci cattura ed in taluni casi non possiamo smettere di ricevere informazioni che a nostra volta riproponiamo ad altri e così via.. I memi (o comportamenti acquisiti e propagati per imitazione) sono stati osservati solo in poche specie, soprattutto negli uomini o negli uccelli, vedi lo studio sull’imprinting. A differenza dei geni, il cui successo è legato alla sua utilità per la sopravvivenza dell'organismo che lo reca in sé, il successo di un meme è legato a fattori più sottili (quali la critica, la persuasione, la moda o la pressione del gruppo) che non sono stati ancora ampiamente indagati. Avere soluzione ai problemi a ben pensarci per la sopravvivenza è l’uovo di colombo e tutto questo avviene per suggestione. La mente, fondamentalmente triadica, ben si presta a subire fascinazioni che agiscono su i tre livelli basilari ch la compongono corteccia sede del pensiero superiore, il cervello emozionale e l’area rettiliana, la più antica, deputata al più arcaico dei nostri doveri: “la sopravvivenza”. Più il meme propone soluzioni a grandi problemi più a lungo vivrà. Per questo motivo quelli che giungono intatti sino a noi sono risolutivi di grandi questioni. Religione, etica, famiglia. Altri subiscono mutazioni di adattamento ai tempi che cambiano. Purtroppo ahimè, le mutazioni spesso vengono effettuate di proposito con secondi fini e quante volte nella storia questo sia avvenuto lo sa solo Dio. Un vero guaio poiché molti di questi memi sembrano godere di vita propria e quindi incontrollabilmente continuano ad esistere solo perchè adatti alla trasmissione di se stessi. Sfociamo quindi nei culti e nelle sette ove tra i memi trasmessi si , include la loro stessa trasmissione tra le virtù morali insieme ad altri convincimenti, anche se questi ultimi non assumono grande valore agli occhi del credente. L’indottrinamento o evangelizzazione. In talune si parla finanche di mistero, le idee assumono la valenza di simboli a cui per sopravvivenza non si sa sottrarsi e si diviene adepti. Karl Popper sosteneva però che ci si possa sottrarre alla forza manipolatrice: "l'intelligenza è utile per la sopravvivenza se ci permette di estinguere una cattiva idea prima che la cattiva idea estingua noi". Tuttavia la resistenza ai memi è tutt'altro che naturale seppure la società attuale spinge all'acquisizione di questa (che fra l'altro è anch'essa un meme)come i no global o alcuni gruppi New Age, i quali si ergono a paladini di una deriva dell’umanità ormai condizionata a livello globale da taluni memi, ignari del fatto che ne stanno edificando altri. Lungarini Alessandro

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