venerdì 13 maggio 2011

Anche pesci e molluschi fanno sesso [foto] - Wired.it

Anche pesci e molluschi fanno sesso [foto]

Un libro della biologa marina Ellen Prager racconta tutte le abitudini di polpi, cavallucci marini e pesci pagliaccio. Eccone alcune in queste immagini

13 maggio 2011 di Martina Saporiti

Uova in bocca!

I maschi del pesce minatore proteggono le uova dai predatori tenendole in bocca. Periodicamente le sputano fuori per poi aspirarle nuovamente, così da aerarle. Ma usano la bocca anche per scavare tane nei fondali (Credits: Steven Kovacs)

 

  • Uova in bocca!

    Uova in bocca!

    I maschi del pesce minatore proteggono le uova dai predatori tenendole in bocca. Periodicamente le sputano fuori per poi aspirarle nuovamente, così da aerarle. Ma usano la bocca anche per scavare tane nei fondali (Credits: Steven Kovacs)

  • Il polpo martire

    Il polpo martire

    Questo rarissimo polpo con coperta è un martire della specie. Per accoppiarsi, infatti, si amputa il tentacolo su cui deposita lo sperma per poi passarlo alla femmina. Ma dopo muore (Credits: Steve Hamedl)

  • Vuoi fare sesso? Ti do un tentacolo

    Vuoi fare sesso? Ti do un tentacolo

    Il polpo maschio tende un tentacolo e passa lo sperma alla femmina, per fecondare poi le uova. Uova che hanno una madre ma molti padri, per assicurare variabilità genetica (Credits: Steven Kovacs/SeaPics.com)

  • Un accoppiamento… gustoso

    Un accoppiamento… gustoso

    I nudibranchi pagliaccio non si rilassano nemmeno mentre fanno sesso. Sono cannibali, e possono mangiarsi anche nell’accoppiamento. E si tengono gli organi riproduttivi per l’ultimo boccone (Credits: Diane Armstrong/SeaPics.com)

  • Una spirale di uova

    Una spirale di uova

    Il colore giallo di queste uova, così come l’appariscente livrea dei nudibranchi che le depongono, servono a tenere lontani i predatori. Tossine, spine e aculei non li rendono un buon pasto (Credits: Mark Strickland/SeaPics.com)

  • Le mille vite di un pene

    Le mille vite di un pene

    I maschi della conchiglia regina hanno peni lunghi metà corpo. Li spingono fuori verso le femmine, facendo attenzione ai granchi, pronti ad approfittarne. Ma niente paura, perso un pene, se ne fa un altro (Credits: Jerry Corsaut)

  • Un viscido cocoon di muco

    Un viscido cocoon di muco

    Questo pesce pappagallo è stato fotografato dopo aver secreto una bolla di muco intorno a sé. I ricercatori non sanno se serva a mascherare il suo odore, a tenere lontano i parassiti o se sia tossico (Credits: Doug Perrine/SeaPics.com)

  • L’abbraccio del calamaro

    L’abbraccio del calamaro

    Questi due calamari fanno sesso su un letto di uova, deposte in precedenza da altri animali del branco. Il maschio, più grande, sta abbracciando la femmina per trasferirle lo sperma (Credits: Mark Conlin/SeaPics.com) 

  • Il cavalluccio pigmeo

    Il cavalluccio pigmeo

    È lungo meno di 3 cm. Ha un’incredibile capacità di mimetizzarsi e, anche se ha microscopiche pinne, bocca da cavallo e occhi che ruotano indipendentemente l’uno dall’altro, è un pesce (Credits: Vickie Coker)

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Dal mollusco che rigenera il suo pene al polpo che si sacrifica in nome della riproduzione amputandosi un tentacolo. Queste e altre storie sono raccontate nel libro Sex, Drugs and Sea Slime, scritto dalla biologa marina Ellen Prager. “ Sono sempre stata affascinata dalle meravigliose storie sulla vita delle creature dei mariha detto la Prager a Wired.com – ma di solito nessuna di queste arriva al grande pubblico”. Da qui l’idea di scrivere il libro, spulciano nella letteratura e intervistando i colleghi alla ricerca di aneddoti, storie, testimonianze. L’obiettivo è far scoprire ai lettori tutte le meraviglie che si nascondono nelle profondità dei mari. Un prezioso tesoro minacciato dall’inquinamento, dal cambiamento climatico, dal sovrasfruttamento ittico e dall’invasione di specie aliene. Perché proteggerle? “ Perché abbiamo un sacco da imparare da loro in campo biomedico e biotecnologico – spiega la Prager – ma anche per un motivo prettamente economico”. Secondo la biologa, infatti, finché l’essere umano non imparerà a gestire le risorse ittiche praticando una pesca sostenibile, la popolazione mondiale dovrà affrontare sempre più problemi sociali, economici e di salute.

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