Auguri Antigone
Il Punto del giorno Redazione Prima della discesa di Berlusconi e della sua rivoluzione semantica, essere garantisti significava esclusivamente, in sintesi, essere a difesa dell'insieme delle garanzie costituzionali di cui l'individuo dispone. Sono poi arrivati i seguaci dell'uomo di Arcore che hanno, scientificamente e sistematicamente, lavorato per stravolgere il significato di una importante e nobile tradizione di pensiero.
Per un motivo meno nobile e opposto a quello per cui si battono i difensori delle garanzie costituzionali: la difesa di Berlusconi dalle accuse giudiziarie e la formazione di un classismo giudiziario.
In questi ultimi anni, però, c'è chi ha continuato a 'nuotare conto la corrente del vero “uso politico della giustizia”, quello che ogni giorno si consuma nella minaccia e nella punizione di ogni forma di devianza e di estraneità'. Come l’Associazione Antigone, che in questi primi 20 anni di vita ha condotto importanti battaglie per la riforma del sistema penale e a difesa delle condizioni di vita dei detenuti. E lo ha fatto mantenendo lucidità ed equilibrio pur nei mari tempestosi di Tangentopoli, della Seconda Repubblica, della sicurezza globale, dei pacchetti sicurezza e dei respingimenti di massa. Fasi storiche del nostro Paese caratterizzate dal quasi unanimismo delle posizioni politiche.
Oggi che sembrano volgere al termine i due ultimi decenni di cinismo e miopia, possiamo dire che parte di questo cambiamento, forse, lo dobbiamo anche a loro. A chi, come Antigone, ha saputo condurre, con onestà e rara profondità di pensiero, battaglie spesso impopolari. E non è un caso che proprio Pisapia, come ha raccontato Patrizio Gonnella, sia parte di questa piccola ma importante storia italiana.
Auguri Antigone, ci vediamo tra vent’anni.
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