20 maggio 2011Le nuove reti in fibra ottica devono essere aperte
La battaglia per le Ngn (reti banda larga di nuova generazione, in fibra ottica) aperte sembra ormai vinta.
Sul piano delle regole internazionali, si sta imponendo il principio secondo cui anche le nuove reti degli incumbent (Telecom Italia da noi), come le vecchie (quelle su rame) devono essere aperte e accessibili ai concorrenti.
A tutti i concorrenti, per l'esattezza, e in modo diverso a seconda del loro livello di infrastrutturazione. Notizia dell'ultim'ora è che il governo tedesco alla fine ha deciso di allinearsi alle indicazioni dell'UE e ha negato la vacanza regolatoria a Deutsche Telekom (cioè non la esonera più dall'obbligo di condividere la propria Ngn).
E' la fine di una battaglia durata quattro anni. Adesso non c'è più un caso, in Europa, in cui agli incumbent sia concesso un tale privilegio.
Non c'è più un precedente, quindi, a cui incumbent (anche di casa nostra) possano appellarsi per ridurre i propri lacci normativi. Gli incumbent si sono battuti per anni per ottenere meno regole possibili sulle nuove reti, con la teoria secondo cui non si dovrebbe regolamentare un nuovo mercato.
Ma si impone l'idea che non è un nuovo mercato a tutti gli effetti e quindi le regole devono essere coerenti con quelle del rame. Un'idea che c'è anche nell'ultimo schema di provvedimento (ancora in bozza) della nostra Agcom (di ieri). Si stabilisce un modello molto aperto di rete Ngn.Certo, poi il diavolo sta nei dettagli. Comunque le regole prevedono un premio per chi investe nella rete. Giusto, ma tutto starà nel vedere se questo premio- cioè i prezzi che gli operatori alternativi dovranno pagare all'incumbent per usarne la rete- sarà o no adeguato. E' la prossima battaglia...
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