venerdì 20 maggio 2011

Il treno, un social network compresso - Wired.it

Il treno, un social network compresso

Gente che va, che viene, chi sta al cellulare, chi lavora o legge. La Barbara di Wired.it questa settimana si inoltra nella rete sociale dei viaggiatori

20 maggio 2011 di Barbara Lazzari

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Le cose migliori vengono in bagno e mentre si dorme. Per questo è sempre bene essere regolari d’intestino, dormire molto e avere una penna a portata di mano, ché certe idee come sono arrivate potrebbero svanire nel dimenticatoio. Se, nonostante questi accorgimenti le pensate dovessero scarseggiare, non c’è niente di meglio che un bel viaggio in treno: in poco spazio e poche ore si possono scoprire le pensate migliori di un sacco di gente, condividerle o, perché no, perfino rubarle. Basta tenere gli occhi aperti per essere catapultati in mondi fino ad allora sconosciuti. Il treno è un social network in versione compressa con il vantaggio di non avere a che fare con delle foto o degli avatar ma con la gente in carne e ossa. Si può sentirne la voce, annusarne l'odore, valutare altezza, peso, stile e gusto. Basta sbirciare sul monitor del computer aperto al posto 96 per sapere che lavoro fa il signore brizzolato lì seduto. La passione per il gossip della donna castana la si intuisce dalle riviste che legge con attenzione. C’è un ragazzo che ascolta in cuffia dell’heavy metal e l’amico al suo fianco che si diletta coi giochi da iPhone. Basta ascoltare la telefonata di una bella signora con dei grossi occhiali da sole per sapere che con il suo compagno le cose non vanno affatto bene. Anche quelli che cercano di preservare la loro privacy non possono evitare di mettersi in gioco in qualche modo, così come tutti i passeggeri sono spettatori loro malgrado.

Ci sono i bambini che saltellano, un signore che tossisce senza sosta e poi c’è sempre qualcuno che scambia il vagone per il suo ufficio e resta incollato al telefono cercando di gestire una serie di collaboratori poco efficenti. Tutte persone che non vorrei nel mio network su LinkedIn.

Tra quelli che invece mi piacerebbe taggare assieme a me in una foto su Facebook ho pensato a Mario, che si diletta a fare gli oroscopi ai passeggeri semplicemente studiando i lineamenti del loro volto. Non azzecca nemmeno un segno, però è tanto rassicurante. E non dimentico quel ragazzetto in viaggio da casa della nonna alla casa del padre. La sorella lo ha sistemato al suo posto, si è accertata che avesse con se tutto il necessario, compreso il biglietto, e poi lo ha salutato. E lui, appena rimasto solo, ha aperto tutti i suoi sacchetti e ha cominciato a mangiare nell’ordine: avanzi di uova di pasqua, un panino con la porchetta e delle salsicce di norcia delle quali, a bocca piena, ha cominciato a decantare le lodi. Ha smesso solo quando la studentessa seduta al suo fianco ha pescato in borsa una bustina di biscotti. Senza vergogna alcuna gliene ha chiesti un paio. Erano proprio i suoi biscotti preferiti. E’ stato un po’ molesto ma mi ha fatto tanto ridere. Per fortuna poi sono arrivata a destinazione e, come per i veri social network, ho lasciato tutti alle loro vite scendendo dal treno per salire su un altro che mi riportava indietro, a casa.

(Credit per la foto: Jon Hicks/Corbis)

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