Perché i giovani protestano in Spagna [foto]
Nata sul Web, la #spanishrevolution continua, ma l'adunata è stata dichiarata illegale. Cosa faranno gli indignati? Ce lo racconta il nostro inviato
19 maggio 2011 di Giorgio BarattoUna nuova fermata a Madrid: Acampadasol
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Una nuova fermata a Madrid: Acampadasol
Plaza Puerta del Sol
La protesta prosegue
Justin Bieber, ti vogliamo
L'assemblea non è autorizzata. Ma se si trattasse di un concerto, non ci sarebbe un problema
Cartelli rivoluzionari
Ci si accampa in plaza Puerta del Sol
Non ce ne andiamo
"In questo paese ci si può accampare per un concerto di Justin Bieber o per Twilight, ma non per difendere i tuoi diritti"
Sì, ci accampiamo
La notte si trascorre in plaza Puerta del Sol
Il raduno
La protesta a Cordoba
Plaza de Puerta del Sol
Un momento della protesta degli scorsi giorni
"Spegni la tv e accendi la mente"
La protesta: per la libertà di espressione
Ancora la protesta a plaza Puerta del Sol
Gioventù rivoluzionaria
Errore 404: democrazia non trovata
Ancora giovani a plaza Puerta del Sol
Il linguaggio informatico della protesta
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Pagina successivaMadrid – Per chi ha buona memoria, ho forse qualche anno di troppo sulle spalle, quello che sta succedendo a Madrid in questi giorni potrebbe ricordare una protesta simile, con tutti i debiti distinguo del caso.
Erano gli anni novanta, Ultima Online, uno dei primi giochi che permetteva interazioni online tra giocatori di tutto il pianeta, era sugli scaffali e gli appassionati di quelli che ora si chiamano MMORPG, i giochi di ruolo di massa, ne fecero incetta. Il problema principale era comunque legato alla lentezza dei server, che all’epoca potevano solo sognarsi fibra ottica e i classici 50 mega reali.
Immaginatevi dunque, il vostro personaggio, il vostro alter ego, meglio, il vostro Avatar, muoversi alla velocità di uno bradipo zombie sullo schermo. I giocatori quindi decisero di dare il via a una protesta: tutti sotto il castello di Lord British a dimostrare il proprio disappunto. Per farlo, il tam tam, il passaparola, nasceva da quello che poteva essere considerato l’embrione delle reti sociali odierne. Una delle prime proteste nate sul Web.
Non sono passati molti anni da allora e intanto l'arrivo di Facebook e Twitter ha sconvolto paesi come la Tunisia e l' Egitto, amplificando la rivoluzione. Qui in Spagna hanno sfruttato l’idea per organizzare una protesta che rimarrà nella storia della penisola iberica. Proprio grazie alle reti sociali, il movimento Democratia Real Ya, ormai ribattezzato 15-M (15 maggio), ha organizzato siti di protesta contro le gravi condizioni politiche in cui, a loro dire, versa la Spagna. Protesta che si diffonde in Rete su un canale come Twitter, con gli hashtag #spanishrevolution e #acampadasol.
Il risultato, come ormai rimbalza sui media di mezzo mondo, è stata l’ occupazione delle piazze simbolo di molte città iberiche, tra le quali, la centralissima Puerta del Sol di Madrid. Luogo storico per vari motivi. Qui si trova il mitico chilometro zero da cui vengono misurate tutte le distanze tra una città e l’altra spagnole, e la targa di quello che il 2 maggio 1808 segnò l’inizio della rivolta madrilena contro l’invasore francese. Un elemento quanto meno curioso se si pensa che per i giovani spagnoli, ora, il nemico non è straniero, ma proviene dalla loro stessa Nazione.
Sia chiaro, il malcontento che si respira passeggiando per le vie di Madrid è palpabile oltre l’accampamento delle migliaia di giovani in Puerta del Sol. E le rivendicazioni del movimento sono per lo più legati a fatti più pratici che virtuali, casa, lavoro, sicurezza sociale. In ogni caso, la spallata, el empujon, come si dice da queste parti, alle autorità locali dei giovani madrileni ha avuto l’esito sperato, forse anche troppo.
Oggi diverse province spagnole, tra le quali quella di Madrid, ha dichiarato il movimento e la possibilità di prendere possesso delle piazze illegale.
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