Energia Geotermica, Nuove Tecnologie Spingono lo Sviluppo del Mercato
Milano – Diversamente da altre fonti di energia rinnovabili intermittenti come vento, sole e onde, le centrali geotermiche possono rilasciare una carica di base al sistema di energia elettrica e sono in grado di sostituirsi con successo alle centrali nucleari e a quelle alimentate a carbone. L’energia geotermica è una delle tecnologie disponibili più pulite e può produrre elettricità con un’emissione minima se non addirittura inesistente di gas a effetto serra. L’energia geotermica è principalmente generata da “reservoir” idrotermali situati a 2-3 km di profondità. Inoltre, questi serbatoi non sono presenti ovunque ma si concentrano principalmente nelle aree vulcaniche attive.
Una nuova analisi condotta da Frost & Sullivan (http://www.technicalinsights.frost.com), intitolata “Geothermal Energy Generation: Technology Penetration and Roadmapping”, rivela che la nuova tecnica di trivellazione più promettente è la spallazione idrotermale che usa un fluido caldo ad alta pressione per micro fratturare la roccia e risciacquarla dal pozzo di trivellazione.
«Il mercato geotermico si prepara ad affrontare una forte espansione nel breve e medio termine» osserva Tomasz Kaminski, Technical Insights Research Analyst di Frost & Sullivan. «I ricercatori in questo settore stanno sviluppando nuove tecnologie che potranno essere utilizzate in nuovi “reservoir” geotermici, come i sistemi EGS (Enhanced Geothermal Systems), chiamati anche HDR (Hot Dry Rock) che rendono possibile la produzione di elettricità sfruttando l’energia geotermica quasi in ogni parte del mondo».
I maggiori problemi che l’industria geotermica deve affrontare sono rappresentati dagli elevati costi iniziali e dai rischi coinvolti nello sviluppo dei progetti geotermici. I procedimenti consentiti rappresentano l’11% del costo totale dello sviluppo del processo geotermico prima che la trivellazione del primo pozzo inizi. Il passo successivo è la trivellazione, che solitamente rappresenta il 30% dei costi totali. Un solo pozzo può costare fino a 5 milioni di euro e ne servono sempre almeno due.
Un’accurata esplorazione dei “reservoir” geotermici e una raccolta delle informazioni sulle loro proprietà sono fondamentali prima di iniziare la trivellazione. Il modo migliore per valutare un “reservoir” è perforare un pozzo per raggiungere le risorse geotermali e controllarne le proprietà. Dato che la trivellazione di pozzi geotermali profondi è molto costosa, la maggior parte degli sviluppatori non inizia a trivellare il primo foro senza avere un certo grado di certezza che saranno trovate delle risorse geotermali con un preciso indice di flusso a una precisa profondità.
Altri fattori che ostacolano la crescita del mercato geotermico sono l’accesso limitato agli impianti di trivellazione e la mancanza di specialisti esperti per lo sviluppo di nuove tecnologie, che permettano l’utilizzo dell’energia geotermica sfruttando sistemi come gli EGS .
La riduzione dei costi così come il tempo impiegato per la trivellazione sono elementi vitali per un ulteriore sviluppo dei sistemi EGS. La spallazione idrotermale sembra una tecnologia di trivellazione promettente che potrebbe soddisfare i requisiti summenzionati. Essa implica la trivellazione senza contatti, e quindi l’eliminazione del consumo dell’utensile causato dalle tecniche di trivellazione convenzionali aumentando così l’affidabilità delle attrezzature.
Investitori e sviluppatori di questo settore dovrebbero puntare a un miglioramento delle tecnologie esistenti e allo sviluppo di nuovi sistemi per una trivellazione profonda e un’esplorazione dei “reservoir” geotermali.
L’analisi “Geothermal Energy Generation: Technology Penetration and Roadmapping” fa parte della Technical Insights Subscription. Il gruppo di ricerca Technical Insights di Frost & Sullivan offre analisi tecnologica a livello internazionale fornendo una varietà di nuovi spunti tecnici, bollettini di informazione e servizi di ricerca.
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