Stima
Vincenzo Migliaro
(Napoli 1858 -1938)Ritratto di donna (La Luciana)
firmato "Migliaro" in basso a destra
olio su tela, cm 61x47 -->€ 14.000 - € 18.000
$ 19.884 - $ 25.565
£ 12.216 - £ 15.706
InformazioniLotto n. 250
giovedì 19 maggio 2011
Tutti i dettagli
- Dimensioni: cm 61x47
- Attribuzione: firmato "Migliaro" in basso a destra
-->Descrizione
Lotto n. 250
Vincenzo Migliaro
Ritratto di donna (La Luciana)firmato "Migliaro" in basso a destra
olio su tela
cm 61x47
Hanno un piglio tutto speciale le donne di Migliaro, un quid di sensuale e di determinato insieme. Dalla sorella Adalgisa a Nannina (Anna Scognamiglio, che diventerà sua moglie), alla cugina in veste di Carmen (quella di Bizet), alle varie popolane sorprese nei vicoli e nei bassi si delinea una particolare tipologia femminile, di donna forte e volitiva, dallo sguardo magnetico, alla cui attrazione è difficile sottrarsi: inconsapevoli eredi mediterranee - fatte tuttavia di carne e di ossa - di quelle eroine scolpite nell'immaginario collettivo un po' misogino da preraffaelliti e simbolisti. In Migliaro non ci sono simboli, ma l'attrazione e il timore verso un tangibile matriarcato sono gli stessi. Questa volta, tuttavia, il ritratto ci sorprende per la particolare dolcezza dello sguardo della modella. In effetti siamo al cospetto della amata (ancora in segreto) Nannina nelle vesti di una luciana, come si deduce chiaramente dall'ineludibile accessorio d'abbigliamento, quale è lo scialle, e dalla "mummara" in terracotta che vediamo alle sue spalle, destinata a contenere l'acqua sulfurea delle sorgenti tipiche della zona di S. Lucia. Il dipinto mette in particolare evidenza la capacità di sperimentazione cromatica di Migliaro che qui, come in alcune altre opere (vedi Seduzione, già coll. D'Angelo oppure il Nudo, già coll. Ventrella), si avvicina a un trattamento del colore ricco e sensuale, quasi diviso nei toni, alla Renoir. Anche in Seduzione la modella ritratta era Nannina, probabilmente pochi anni prima di indossare le vesti de La luciana. A giudicare dalla foggia dell'acconciatura, il ritratto qui presentato dovrebbe datarsi fra il 1908 e il 1910, ossia all'indomani della tragedia del terremoto di Messina, in cui morirono le sorelle di Migliaro, Clementina e Adalgisa con un figlioletto, mentre per puro caso si salvarono il marito di Adalgisa che era imbarcato e i quattro figli affidati a Migliaro, alla sorella Fortuna e a Nannina che allora fungeva da governante, oltre che da modella del pittore. Migliaro in quegli anni non si era ancora dichiarato, e nel 1911 Nannina avrebbe sposato il marito di Adalgisa, per restare tuttavia vedova dopo appena un mese. A quel punto il pittore trovò il coraggio di rivelare i suoi sentimenti e di sposare Anna Scognamiglio. Nel dipinto lo sguardo di Nannina fa da specchio rivelatore all'amore trepidante di Migliaro.
Mariantonietta Picone Petrusa
href="http://posterous.com"> da site_name (())
Nessun commento:
Posta un commento